infatti io fossi negli ai non vorrei che qualcuno mi spedisse al cimitero (metaforicamente parlando, cioè togliendomi l'incarico o rinunciando all'affare per mancanza di informazioni preliminari) e i controlli li farei prima, di mettere in vendita l'immobile. Detto questo Pyer non mi pare abbia scritto eresie: se davvero comunica TUTTO e avvisa con totale trasparenza i compratori di tutte le pecche eventuali lo può fare benissimo. Il problema è che la media dei pivellini NON viene informata assolutamente e non vuole fare acquisti diciamo speculativi. Viene da sè che il problema è ancora una volta la categoria degli Agenti Immobiliari
Ah di sicuro.
Ci sono di quelli che conoscono le normative a memoria, si compiacciono della loro etica e sapienza, non scavalcono mai un collega e o concorrente, eppure nel nome della correttezza, del codice deontologico e della buona fede, fanno dei disastri allucinanti.
Ma come si fa' a non dire TUTTO in fase di compravendita...?
Eseguire una vendita impone un rapporto di complicita'.
Ancor piu' in quel tipo di pratiche.
Giocoforza in quell'ambito, vi e' sempre una parte, la venditrice, assai piu' debole dell'altra.
Va da se,' che se un venditore avesse le risorse ad esempio, per sanare un proprio bene, lo farebbe di suo, rimettendolo sul mercato ad un prezzo "corrente".
Una volta che, il prezzo e l'accordo economico viene fuso tra le parti, bisogna procedere.
Stare nel "mezzo" dunque non va bene.
L'acquirente che quindi e' quel soggetto che deve fare fronte a tutto, oltre le spese di mediazione di ciascuna parte e ad un bonus (ovviamente), deve essere al corrente di tutto.
Quasi un compagno di squadra.