Invece è proprio una questione di professionalità.
Posto che non si conoscono i dettagli di questa vicenda, soprattutto con riferimento ai requisiti, che sostengono questo contratto.
Che sono di sicuro quegli elementi, causa per cui questa proposta, e' restata penzolante.
Ipocrita.
Invocare l'etica e la deontologia sulla pelle degli altri.
Immagina il caso, dove una proposta, congrua e pure non vincolata alla concessione di mutuo, venga formulata oggi dall'acquirente con una minima caparra.
Cinque mila.
Il resto al rogito alla fine dell'anno.
L'acquirente, al momento ha solo quelli e quindi, niente mediazioni per l'intermediario fino a Natale.
Forse. Se Dio vuole.
Di converso, anche il venditore al momento non ne ha e poi la caparra incassata, era pochina.
Meglio non rischiare.
Non si sa mai.
Mica di pagare gia' l'agenzia se succedesse qualcosa da qui al rogito.
Così in questo caso, il mediatore pur avendone maturato il diritto, continua ad impiegare tempo e risorse per concludere l'affare.
Con il proprio compenso che da diritto acquisito diventa salvo buon fine.
In mezzo, tra un acquirente che si aggiudica l'affare pagando a "babbo morto" ed un proprietario che vende, incassa e mette le mani avanti per eludere il pagamento.
Ti sembra una situazione più etica o deontologica?
Molto più professionale fare la cosa giusta.
Perché per una casa non esiste un solo acquirente sulla faccia della terra.
Hai capito adesso Lutero?