Kope

Membro Junior
Privato Cittadino
Prima versione della Proposta d'acquisto:

Il sottoscritto P propone di acquistare (segue descrizione dell’immobile) proprietà intestata a mia madre, mia sorella e me.

Prezzo proposto: 125.000 euro. Modalità di pagamento quanto a 20.000 euro a titolo di caparra confirmatoria da versare il giorno 20 maggio 2021. Quanto a 105.000 quale saldo a rogito. L’atto notarile verrà stipulato entro il 31/12/2021. Segue clausola sull’irrevocablità della proposta.

Poi “Varie ed eventuali”: L’atto notarile verrà stipulato entro 60 giorni dall’avvenuta stipula dell’atto di affrancazione.

Proposta datata 22 aprile. Il 24 aprile è venuta a mancare mia madre. Solo il 24 maggio vengo avvertito dell’esistenza della Proposta d’acquisto (nel frattempo l’acquirente ha già firmato una proroga dell’efficacia fino al 10/05).

La Proposta mi viene inviata per email e la dovrei firmare e rispedire indietro. La cosa non mi piace per niente, anche perché mia sorella non l’ha firmata, per lo meno il modulo che mi viene inviato è firmato solo dall’acquirente.

Già mi impunto per la faccenda del compenso, non avendo peraltro firmato il conferimento per l’incarico (vedi sopra), poi non capisco come possiamo garantire che il rogito avvenga entro il 31/12 e, al contempo, entro 60 giorni dalla stipula dell’affrancazione (nb stiamo parlando del Comune di ROMA).

Viene riscritta la proposta, sparisce il riferimento al 31/12. Mia sorella firma, io no.

Storia dell’affrancazione: richiesta presentata da mia madre 4 anni fa, non se ne sa più nulla (o, almeno io non ho notizie). Mi informo e vedo che o si “urgenta” per successione quella già avviata da mia madre o se ne inizia una ex novo con procedura semplificata. Cosa scegliere? Mia sorella molto semplicemente non risponde a queste domande. Non vedo come posso impegnarmi in una cosa del genere. L’agenzia continua a tampinarmi per la firma. Io chiedo che almeno la condizione dell’affrancazione venga espressa in maniera più chiara, come autentica condizione sospensiva.

Viene scritta un’altra versione della Proposta (firmata dall’acquirente) in cui noi proprietari ci impegnamo a presentare la domanda per l’affrancazione entro 30 giorni dalla nostra firma di questa nuova versione.

Nel frattempo ho avuto modo di ottenere tutti i precedenti contratti di vendita più la convenzione e scopro una serie di magagne incredibili. Lo faccio presente a mia sorella e all’agenzia. Quest’ultima inizia a ventilare l’ipotesi che ci chiederà i danni. Al momento hanno chiesto a mia sorella 6.000 euro perché lei ha firmato la proposta. Che pero’ è stata successivamente modificata dall’acquirente. Boh.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
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Il sottoscritto P propone di acquistare (segue descrizione dell’immobile) proprietà intestata a mia madre, mia sorella e me.
Avevi scritto che l'incarico riguardava la vendita dell'immobile in diritto di superficie; ora la proposta parla di proprietà, se ho capito bene.
Quindi non mi sembra che la proposta sia conforme all'incarico; la conformità non riguarda solo il prezzo, ma tutte le clausole, e, a maggior ragione, l'oggetto del contratto.
La Proposta mi viene inviata per email e la dovrei firmare e rispedire indietro. La cosa non mi piace per niente, anche perché mia sorella non l’ha firmata, per lo meno il modulo che mi viene inviato è firmato solo dall’acquirente.
Inoltre, essendo mancata vostra madre, è cambiata la proprietà, e dovete procedere prima con la dichiarazione di successione; se ci sono conti correnti, potrebbero volerci dei mesi, prima di poterla presentare.
Viene riscritta la proposta, sparisce il riferimento al 31/12. Mia sorella firma, io no.
Proposta rivolta a chi ( a prescindere dal fatto che è riportato che l'immobile è di tre persone) ?
Ancora a tutti e tre, anche se tua madre nel frattempo è mancata ? solo a tua sorella, che è quella che ha conferito l'incarico ?
Non vedo come posso impegnarmi in una cosa del genere.
No, in effetti non puoi, prima di aver chiarito la situazione e fatto la successione.
L’agenzia continua a tampinarmi per la firma. Io chiedo che almeno la condizione dell’affrancazione venga espressa in maniera più chiara, come autentica condizione sospensiva.
Cosa che l'agenzia non ha alcun interesse a fare, ovviamente ; perderebbe la certezza della provvigione. pare interessi solo quella, avendo gestito male il tutto dall'inizio.
Viene scritta un’altra versione della Proposta (firmata dall’acquirente) in cui noi proprietari ci impegnamo a presentare la domanda per l’affrancazione entro 30 giorni dalla nostra firma di questa nuova versione.
Quindi sempre senza condizione sospensiva, ma come vostra obbligazione; ma senza certezza di riuscirci.
Al momento hanno chiesto a mia sorella 6.000 euro perché lei ha firmato la proposta.
Motivazione sbagliata; il fatto che lei abbia firmato, se la proposta è indirizzata a entrambi, è del tutto ininfluente.
Al massimo possono chiedere la penale, se la proposta è conforme all'incarico, e non viene accettata .

certo che l'agenzia continua a fare dei bei pasticci; non si capisce se sono solo incompetenti, o anche approfittatori.
Se fossi in te non firmarei un bel nulla, e li manderei al diavolo appena possibile.
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
non si capisce se sono solo incompetenti, o anche approfittatori.
chiedendo di provvigione 12 carte su 162, son delle sanguisughe.

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Pippo4567

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Prima versione della Proposta d'acquisto:

Il sottoscritto P propone di acquistare (segue descrizione dell’immobile) proprietà intestata a mia madre, mia sorella e me.

Prezzo proposto: 125.000 euro. Modalità di pagamento quanto a 20.000 euro a titolo di caparra confirmatoria da versare il giorno 20 maggio 2021. Quanto a 105.000 quale saldo a rogito. L’atto notarile verrà stipulato entro il 31/12/2021. Segue clausola sull’irrevocablità della proposta.

Poi “Varie ed eventuali”: L’atto notarile verrà stipulato entro 60 giorni dall’avvenuta stipula dell’atto di affrancazione.

Proposta datata 22 aprile. Il 24 aprile è venuta a mancare mia madre. Solo il 24 maggio vengo avvertito dell’esistenza della Proposta d’acquisto (nel frattempo l’acquirente ha già firmato una proroga dell’efficacia fino al 10/05).

La Proposta mi viene inviata per email e la dovrei firmare e rispedire indietro. La cosa non mi piace per niente, anche perché mia sorella non l’ha firmata, per lo meno il modulo che mi viene inviato è firmato solo dall’acquirente.

Già mi impunto per la faccenda del compenso, non avendo peraltro firmato il conferimento per l’incarico (vedi sopra), poi non capisco come possiamo garantire che il rogito avvenga entro il 31/12 e, al contempo, entro 60 giorni dalla stipula dell’affrancazione (nb stiamo parlando del Comune di ROMA).

Viene riscritta la proposta, sparisce il riferimento al 31/12. Mia sorella firma, io no.

Storia dell’affrancazione: richiesta presentata da mia madre 4 anni fa, non se ne sa più nulla (o, almeno io non ho notizie). Mi informo e vedo che o si “urgenta” per successione quella già avviata da mia madre o se ne inizia una ex novo con procedura semplificata. Cosa scegliere? Mia sorella molto semplicemente non risponde a queste domande. Non vedo come posso impegnarmi in una cosa del genere. L’agenzia continua a tampinarmi per la firma. Io chiedo che almeno la condizione dell’affrancazione venga espressa in maniera più chiara, come autentica condizione sospensiva.

Viene scritta un’altra versione della Proposta (firmata dall’acquirente) in cui noi proprietari ci impegnamo a presentare la domanda per l’affrancazione entro 30 giorni dalla nostra firma di questa nuova versione.

Nel frattempo ho avuto modo di ottenere tutti i precedenti contratti di vendita più la convenzione e scopro una serie di magagne incredibili. Lo faccio presente a mia sorella e all’agenzia. Quest’ultima inizia a ventilare l’ipotesi che ci chiederà i danni. Al momento hanno chiesto a mia sorella 6.000 euro perché lei ha firmato la proposta. Che pero’ è stata successivamente modificata dall’acquirente. Boh.
Cosi' avrebbe dovuto essere. Il problema è che i primi proprietari hanno venduto al successivo acquirente dopo 14 anni la 'piena proprietà superficiaria' (è proprio l'espressione che si trova nel contratto, nei contratti successivi diventa 'proprietà superficiaria'), per di più senza rispettare alcuno dei vincoli presenti nella convenzione e richiamati espressamente nell'atto di vendita da loro sottoscritto nel 1986.

Nell'atto questo fatto viene giustificato tirando in un ballo una deliberazione della Giunta Capitolina (n. 62 del 19 febbraio 1991) in base alla quale il Comune di Roma avrebbe deciso di non volersi più avvalere dei vincoli sull'alienabilità degli alloggi e del prezzo massimo.

Ripeto: sono un novizio, sto cercando di orientarmi. Non trovo da nessuna parte questa delibera e ho capito che dal 2015 molte cose sono cambiate.
Simile alla mia situazione, ma io sono l’acquirente ed i venditori non sono persone oneste come te. Proposta scritta malissimo, nessuna trasparenza e provvigioni purtroppo pagate. Io ho inoltrato domanda di conciliazione presso la camera di commercio, contro l’agente ( tra l’altro neanche abilitato alla professione, cosa che ha appurato direttamente il conciliatore incaricato tramite visura camerale) ed a cui ho chiesto non solo la restituzione della provvigione ma anche i danni per tutte le spese di cui mi sono dovuto sobbarcare a causa della loro poca trasparenza. Mandali a stendere e non firmare nulla fino a quando non hai risolto le magagne.
 

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