Non credo me lo avrebbe detto la segretaria quando ho chiamato oppure lui stesso il giorno prima della scadenza della proposta dato che l'ho chiamato per avere notizie(e mi ha dato del lungo)...diciamo che il modo di gestire il tutto è stato fatto superficialmente e questo tipo di comportamento non lo tollero, pretendo delle spiegazioni, nel caso in cui la proposta non fosse stata accettata me ne libero rinunciando alla casa, se fosse stata accettata si dovrà rivedere la provvigione a loro dovuta perché 8mila euro mi sembrano esagerati per come mi hanno trattata.
Bah...
Le case e le trattative non si fanno e non si compravendono per corrispondenza.
Personalmente, seppur in tempi molto più compressi, anche il nostro modus operandi è lo stesso.
Le segreterie, da qui il nome, contattano il cliente e lo convocano in ufficio senza dare anticipazioni o indiscrezioni di nessun genere che, tra l'altro, il più delle volte neppure sono di loro conoscenza.
A quattro occhi in ufficio si spiegherà la situazione e il quadro fattuale della pratica.
Nel tuo caso, molto probabilmente, incagliata per un mancato allineamento degli assetti dei soggetti venditori.
Con il tuo agente che pende dalle labbra del collega.
Mentre il suo collega da quelle dei venditori.
Diversamente, concluderebbero una vendita, che era ormai già fatta.
Che resta la loro ragione di essere.
Se "non tollerare", è di sicuro la maniera più sbagliata di porsi, nei confronti dei mediatori.
Come sparare sul povero pianista appena entrati nel saloon.
"Pretendere" è ancora peggio.
In un contesto, dove il venditore, ovvero la parte più forte del contratto, si concede.
Meglio faresti, a mantenere una linea più pragmatica, invece di scadere in questioni personali o peggio di principio.
Se fai il filo corteggiando uno spasimante e quello non ti considera e manco ti risponde che fai..?
Non tolleri e lo rincorri a pretendere spiegazioni del perché ti dà il due di picche?