il mediatore può fare quello che ritiene opportuno ed agire come vuole, buona pratica detta che avverta come procederà e avverta i clienti delle possibili conseguenze delle loro scelte.
Se il mediatore dice al cliente "puoi offrire quanto vuoi, ma se arriva una proposta migliore io devo portarla, anche senza necessariamente avvisarti prima" e non farebbe nulla di male sopratutto perchè nel caso ti avverta, la scorrettezza potrebbe anche essere nei confronti dell'altro cliente che ha fatto proposta meno pretenziosa, no?
Se non lo facesse il proprietario potrebbe rimanerne contrariato, no?
L'equivoco nasce perchè molti colleghi si presentano come fiduciari di chi si rivolge a loro (proprietario o acquirente) mentre non devono esser fiduciari che di se stessi e lavorare con trasparenza, pensando solo a una cosa: concludere affari.
Fanno i fiduciari e voglion esser mediatori... (e poi ci si chiede da dove venga la nomea o il dubbio sull'equidistanza... )
Siccome quando si tratta di conflitti di interessi si deve rispettare le occasioni di tutti, un mediatore ti avverte che il mercato è libero e sopratutto, specie dove il mercato è libero davvero, le proposte possono arrivare ad altri agenti... quindi la tua offerta al ribasso comporta dei rischi, che tu accetti di correre con la tua condotta, lecita e sacrosanta, quanto i diritti altrui però.
Quindi, tra gli interessi tuoi di essere avvertito pure se "ci provi", del nuovo proponente che "ci prova" con meno ingordigia, del proprietario che ha il diritto di avere la possibilità di scelta dell'offerta migliore è l'agente che regola volta per volta l'andamento per portare a casa l'affare, per questo esiste la provvigione da tutte le parti e per questo è regolata da un minimo (usi e consuetudini) garantito, l'agente lavora per chiudere e infine riscuotere, non per fartela comprare a te per forza anche in presenza di altri pretendenti.
Per portare a casa l'affare può decidere di spingere per fare accettare la seconda proposta del nuovo proponente, magari anche solo perchè da più sicurezza sui pagamenti o anche perchè è meno rompipalle... rientra totalmente nella sua disponibilità e diritto, chiaramente dopo aver avvisato il proprietario delle proposte IN ESSERE (tutte), e dopo avergli comunicato quale cliente secondo lui è più affidabile o più interessato a eventuali rialzi.
L'ultima parola ce l'ha il proprietario (o l'acquirente in caso di controproposta).
Quindi, correttezza è sempre un concetto interpretato in modo molto relativo (in pratica sono scorretti tutti quelli che non tutelano i nostri esclusivi interessi, in italia), e si confonde spesso questa libertà del mediatore con mancanza di "equidistanza".
In realtà non c'è nessuno di più equidistante del mediatore che pensa a far chiudere l'affare e basta, fermo restando l'obbligo etico di comunicare agli acquirenti come si comporterà e ai proprietari tutte le proposte, è molto più garantita l'equidistanza un singolo mediatore che ragiona tenendo solo l'affare in testa che due mandatari (uno per parte), che possono perfino accordarsi per chiudere all'insaputa delle parti
Se davvero interessa la casa e si sente di aver offerto troppo poco, non si può prendersela con gli interessi degli altri, altri clienti, altre agenzie, mediatore interpellato e proprietario compresi.
Si chiama libero mercato.