So che tu sei un esperto di estimo, (o di valutazioni immobiliari, che per me indicano se non lo stesso risultato, lo stesso concetto), quindi mi scuso in anticipo per l'esempio a spanne che ti propongo.
Assumiamo che il valore di mercato di riferimento sia 2500 €/mq, il che comporta che per un u.i. di 100 mq il prezzo sia di 250.000 €
Assumiamo poi che le spese annuali di riscaldamento dell'appartamento in classe G sia intorno a 1800 €:
per un equivalente alloggio in classe B teoricamente si dovrebbe immaginare che la spesa sia di circa 1/3 cioè di 600 €/anno.
Il risparmio annuo sarà quindi di circa 1200€, che rapportato a 250.000 è pari allo 0,48%
Se proiettiamo questo risparmio per 10 anni avremmo un risparmio del 4,8%, in 30 anni aritmeticamente avremmo un risparmio di 36.000 € (14,4%).
Non ritengo il caso nell'esempio , di imbarcarci in attualizzazioni: del resto se il tasso d'inflazione cresce, crescono anche i costi.Possiamo in prima approssimazione ritenere che i due valori si compensino.
Queste percentuali potrebbero indicare gli estremi di deprezzamento dell'u.i. di classe G: il vero problema non è quindi la classe, ma la vetustà: non credo che esistano due u.i. entrambe coeve, con due classi così diverse: peserà quindi il differenziale sull'anno di costruzione.
E su tutto peserà l'ordine di grandezza dell'investimento (240.000€): con questi valori di capitale, 1000€/anno di differenza in spesa corrente non sono poi così significativi. Certo ognuno ha poi un metro di valutazione proprio e sarà il compratore a valutare quali siano le sue possibilità presenti e future.
Non so se la risposta ti soddisfa, ma le cifre in gioco sono di questa grandezza.