Non arrivano i soldi, rivendichi un tuo diritto stabilito da un contratto.
Un utente richiede cosa fare in caso di inadempimento riferito ad un incarico esclusivo: se vuole procedere manda raccomandata e poi, in caso di diniego, avvierà una causa che in qst caso non puoi non vincere.
Se vuole lasciar perdere lo farà, ma non è quello che ha chiesto..
...molto probabile che ricevera' a sua volta un'altra raccomandata, che non diniega affatto la sua opera.
Anzi che lo invita a proseguirla.
Atteso che un diniego o una revoca formale, significherebbe una palese, ammissione di colpa.
Davvero inverosimile che cio' accada.
Ma pure se accadesse, basterebbe inviare un'altra raccomandata all'agente, ad esortarlo a proseguire.
Intanto il tempo passa e quel contratto avra' una scadenza.
Detto questo, bisogna decidersi se fare gli agenti, andando a reperire prodotti, da proporre a chi ce li richiede.
Oppure correre dietro a streghe e fantasmi.
Tra raccomandate, ricevute di ritorno, e giudici di pace.
Con annessi e connessi fatti di anticipi e dispersioni di risorse ed energie.
Che impiegate meglio porterebbero a risultati assai piu' soddisfacenti.
Per me, non bisognerebbe mai e poi mai, consigliare una causa.
Indipendentemente dalla domanda che e' stata posta.
Oltre cio' una delle regole cardine, che un mediatore dovrebbe sempre osservare, e' quella di non scontrarsi MAI con un venditore.
Se lavori su quel territorio prima o poi ti capitera' ancora sul bacchettone.