U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Non è necessario odiare i preti, per sapere che , in qualsiasi ambiente, "pecunia non olet".

Diciamo allora che è una questione di onestà. Se io so di aver venduto qualcosa che ha dei vincoli, ma non lo sapevo, devo riconoscere di aver sbagliato, mettermi d'accordo per fare un atto di annullamento, e restituire i soldi. Altri non lo riconoscono, e preferiscono essere coinvolti in una causa decennale per la restituzione e l'annullamento dell'atto.
Ognuno agisce secondo la propria coscienza.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Sicuramente la cosa va approfondita, ma un vincolo paesaggistico non impedisce la vendita.

Penso che si tratti giusto un pelino in più di un "vincolo paesaggistico" ;)

Prescrizioni: "Si chiede la sorveglianza nella fase iniziale di recupero delle pietre di un restauratore / archeologo con adeguato curriculum professionale, e la predisposizione di adeguata documentazione fotografica relativa a queste operazioni da trasmettere allo scrivente Ufficio; per intasature, intonaci, iniezioni, stuccature e quant'altro previsto sulle murature dell'ex chiesa, dovranno essere utilizzate malte di calce idraulica, analoghe alle originali, con esclusione tassativa del cemento.
La ricostruzione dell'architrave del portale e della muratura sovrastante deve essere valutata congiuntamente a personale tecnico di questo Ufficio; la corte interna non dovrà essere coperta dalla struttura vetrata in progetto, la nuova copertura dovrà limitarsi al fabbricato residenziale, i pannelli dovranno essere posizionati a terra nell'area di pertinenza del fabbricato; le aperture del prospetto sud dovranno essere realizzate come da render trasmesso, quelle rappresentate negli elaborati cartografici (prospetto est e sud) risultano sovradimensionate; non dovrà risultare visibile il profilo laterale della rampa di ingresso al fabbricato, ma dovrà essere completamente integrato al terreno esistente; si chiede un sopralluogo congiunto con personale tecnico di questo ufficio nella fase di pulizia, selezione e recupero macerie presenti all'interno del rudere, al fine di valutare lo stato di conservazione dell'interno dell'ex chiesa di Sant'Angelo, prima dell'inizio delle successive fasi relative alla costruzione del nuovo edificio, e pertanto dovrà essere comunicata la data di inizio dei lavori ed il nominativo del restauratore/archeologo. Dovranno essere inoltre sottoposte a preventiva campionatura le pavimentazioni e il manto di copertura, in quanto non sufficientemente dettagliate nella documentazione trasmessa. Per quanto riguarda la pertinenza non essendo stata trasmessa adeguata documentazione esaustiva della sua consistenza planovolumetrica e del rapporto visivo con la ex chiesa, dovrà essere oggetto di separata istanza e pertanto si esclude dalla presente valutazione.
 

gigilatrottola40

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Sicuramente la cosa va approfondita, ma un vincolo paesaggistico non impedisce la vendita.

Francesca63 dopo 3 pagine di post la situazione mi sembra molto chiara.

Ribadisco che in fase di acquisto non c'era alcun vincolo storico culturale con tanto di dichiarazione della soprintendenza allegata e presente nell'atto notarile.

C'era solo il vincolo paesaggistico. Le prescrizioni date non sono paesaggistiche ma di bene vincolato storicamente.

Pagare un restauratore/archeologo con tanto di cv PER LA SCELTA DELLE PIETRE, la presenza durante gli scavi della soprintendenza e utilizzare materiali originali per il restauro delle pareti in piedi ti sembra una questione paesaggistica? E' evidente che trattano il bene come se fosse VINCOLATO.

La responsabile di zona ci disse, dopo la presentazione del primo progetto, che quella dichiarazione era stata rilasciata per sbaglio e che valutavano l'annullamento dell'atto. Cosa a cui noi eravamo pienamente d'accordo.

Non credo che l'ente ecclesiastico, avendo la dichiarazione della soprintendenza, fosse a conoscenza di questo vincolo o comportamento della soprintendenza.

Il problema è che la soprintendenza fa quello che vuole.

All'istituto ecclesiastico non cambierebbe nulla. Tornerebbe semplicemente alla situazione precedente con i beni compravenduti nuovamente nella loro disponibilità. Anche perché quei beni nessuno li avrebbe mai comprati visto anche il periodo difficile. Quindi le perdite le subiremo noi che abbiamo speso tanti soldi tra geometra, ingegneri, geologo, architetti ecc... Però meglio perdere il 50% che il 100%. Andare per avvocati è l'ultima cosa che vorremmo fare perché non vogliamo attendere 10 anni e aggiungere altri costi.

Non comprendo perché secondo qualcuno di voi non è fattibile l'annullamento. Se compro un bene non vincolato e poi lo trattano come vincolato che colpa ne abbiamo noi? Certo nemmeno loro, a maggior ragione se c'è una dichiarazione in tal senso.
Il fatto che abbiano fatto una richiesta di parere per un rudere senza specificare che fosse una ex chiesa forse hanno cercato di fuorviare la soprintendenza che non ha fatto i dovuti controlli.

Andando per avvocati chi pagherebbe i costi che abbiamo sostenuto e i danni avuti??? Ente ecclesiastico o soprintendenza?
 

RobertodaBangkok

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Francesca63 dopo 3 pagine di post la situazione mi sembra molto chiara.

Ribadisco che in fase di acquisto non c'era alcun vincolo storico culturale con tanto di dichiarazione della soprintendenza allegata e presente nell'atto notarile.

C'era solo il vincolo paesaggistico. Le prescrizioni date non sono paesaggistiche ma di bene vincolato storicamente.

Pagare un restauratore/archeologo con tanto di cv PER LA SCELTA DELLE PIETRE, la presenza durante gli scavi della soprintendenza e utilizzare materiali originali per il restauro delle pareti in piedi ti sembra una questione paesaggistica? E' evidente che trattano il bene come se fosse VINCOLATO.

La responsabile di zona ci disse, dopo la presentazione del primo progetto, che quella dichiarazione era stata rilasciata per sbaglio e che valutavano l'annullamento dell'atto. Cosa a cui noi eravamo pienamente d'accordo.

Non credo che l'ente ecclesiastico, avendo la dichiarazione della soprintendenza, fosse a conoscenza di questo vincolo o comportamento della soprintendenza.

Il problema è che la soprintendenza fa quello che vuole.

All'istituto ecclesiastico non cambia nulla. Tornerebbe alla situazione precedente con i beni compravenduti tornare nella loro disponibilità. Anche perché quei beni nessuno li avrebbe mai comprati visto anche il periodo difficile. Quindi le perdite le subiremo noi che abbiamo speso tanti soldi tra geometra, ingegneri, geologo, architetti ecc... Però meglio perdere il 50% che il 100%. Andare per avvocati è l'ultima cosa che vorremmo fare perché non vogliamo attendere 10 anni e aggiungere altri costi.

Non comprendo perché secondo qualcuno di voi non è fattibile l'annullamento. Se compro un bene non vincolato e poi lo trattano come vincolato che colpa ne abbiamo noi? Certo nemmeno loro, a maggior ragione se c'è una dichiarazione in tal senso.
Il fatto che abbiano fatto una richiesta di parere per un rudere senza specificare che fosse una ex chiesa forse hanno cercato di fuorviare la soprintendenza che non ha fatto i dovuti controlli.

Andando per avvocati chi pagherebbe i costi che abbiamo sostenuto e i danni avuti??? Ente ecclesiastico o soprintendenza?
TU
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Alto