dici che ce le suonano? scusa scusa ritorno in me.
Non lo fanno per ora, credono in questo progetto, lo faranno solo appena inizieranno a capire che non saranno in grado di gestire le risorse umane. Come noi dovranno tenersi appiccicato come una cozza sullo scoglio il cliente, Già immagino, il cartellino sportello chiuso ......
Già... anche perché una banca lavora per il profitto...
Un "ramo di azienda" può essere visto come "positivo o negativo".
Il ramo d'azienda lo posso anche fare e dire di investire su di esso (con investimenti strutturati dove si precisa il raggiungimento di obiettivi) se questo non avviene lo "droppo".
Intato io dalla mia struttura iniziare ho già fatto la separazione ed ho già fatto il mio bel calderone magari con anche dentro tutti quelli di cui vorrei farne a meno (così prendo 2 piccioni con una fava).
Anche il perché il soggetto è "la banca", quello che gli interessa è il profitto. Se poi il progetto è a favore di un settore e del cittadino... è marginale.
Ma la ricchezza in Italia è in mano al povero?
Il cliente primario delle banche qual'è?
"Stando ad uno studio dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (Ocse), in Italia la ricchezza nazionale netta – definita come la somma degli asset finanziari e non finanziari, meno le passività – è distribuita in modo molto disomogeneo, con una concentrazione accentuata verso l'alto. Nel nostro Paese, osserva l'Ocse, l'1% della popolazione detiene il 14,3% della ricchezza nazionale netta: il triplo rispetto al 40% più povero che possiede appena il 4,9%.
Nella distribuzione della ricchezza esistono forti squilibri, dunque. In Italia, infatti, il 20% più ricco (primo quintile) possiede il 61,6% della ricchezza, con il 20% appena al di sotto (secondo quintile) che detiene il 20,9%. Il restante 60% si spartisce il 17,4% della ricchezza nazionale, con il 20% più povero (quinto quintile) che si deve accontentare dello 0,4%.
Tuttavia esistono enormi differenze anche tra i componenti della fascia più ricca: il 5% più ricco della popolazione, infatti, possiede infatti il 32,1% della ricchezza nazionale netta – in pratica, oltre la metà di quanto detenuto dal primo quintile (il 61,6%) – e di questa all'incirca la metà (il 14,3%) è in mano all'1% più ricco."
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Ricordo inoltre che le banche erogano fondi e servizi volentieri a chi non ne ha bisogno, ma non certamente a chi ne ha effettivamente necessità.
.... quindi dovrei proprio fare un totale atto di fede... visti i precedenti...
e sarebbe una svolta politica... veramente inaspettata...