studiopci

Membro Storico
Che fare? La mia proposta scade tra due giorni e non intendo arrendermi.
Nel caso non riuscissi ad acquistare a chi posso segnalare l comportamento poco proflessione e truffaldino dell'agenzia? Grazie
Non credo che Chiara abbia un comportamento arrogante nel momento in cui si sente defraudata di alcuni diritti, come non lo siamo noi (Ai) quando veniamo scavalcati dal collega o dal proprietario ( per esempio ) e cerchiamo il giusto riconoscimento della situazione. È umano voler reagire alle ingiustizie.
Cosa fare? Beh sarebbe bello poter dire:" rivolgiti all'ordine" ma purtroppo non c'è, quello che l'agenzia ha posto in essere è un rapporto molto stretto e fiduciario con il cliente, forse non molto incentrato sull'equidistanza e sicuramente più sulla rappresentanza ma in effetti non vi sono reati se non di natura morale. Ogni azione intrapresa nei loro confronti non credo sortirebbe effetti nella sostanza. Tira un bel respiro, conta fino a 10 e rinnovo il mio consiglio di lasciar perdere per evitare di uscirne con le ossa rotte. Mi spiace ma a volte si incontrano persone così.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Non sono stata per niente arrogante , mi sento presa in giro .
Il mediatore non ha l'obbligo di tutelare entrambe le parti?
Non vedo la volontà di mediare e trovare un accordo .
Una segnalazione alla Camera di Commercio mi sembra un atto doveroso, non arrogante.
Premesso che il venditore fa giustamente tutto quello che vuole riguardo al suo immobile, una segnalazione sarebbe del tutto fuori luogo, oltre a non essere presa in minima considerazione.
Qui gli "atti doverosi" c'entrano come i cavoli a merenda. Rassegnati e cercati un altro appartamento invece di roderti il fegato inutilmente.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
il proprietario venderà ad un suo conoscente. ..avvalendosi però della loro consulenza fino al rogito, pur pagando loro la penale (?!).

Vuol dire semplicemente che il proprietario ha accettato di vendere ad un suo conoscente, servendosi comunque dell'agenzia per tutti i passi necessari (la quale quindi passa da agenzia a consulente) e pagandole la penale per la mancata mediazione bilaterale.

Ovvio che tu non possa introdurti nella trattativa.

Può accadere e anche l'agenzia si deve rassegnare a incassare di meno...
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Il mediatore non ha l'obbligo di tutelare entrambe le parti?
Non sei diventata "una parte". Se il venditore è impermeabile, c'è poco da fare.
Sicuramente c'è qualcuno che si fa derubare pagando più dei 5 mila euro di provvigioni.
Se 5000 è l'8%, vuol dire che l'immobile costa poco più di 60.000. Quindi la provvigione non è a percentuale, ma a forfait.
Chiamarla un furto mi pare scorretto .
 

Mimmo Postella

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Anche io una volta dicevo che noi agenti non abbiamo responsabilità se il proprietario non accetta la proposta. Questo finché un individuo, a seguito di una proposta rifiutata dal proprietario, mi ha citato in giudizio e sono stato condannato a pagargli i danni.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Anche io una volta dicevo che noi agenti non abbiamo responsabilità se il proprietario non accetta la proposta. Questo finché un individuo, a seguito di una proposta rifiutata dal proprietario, mi ha citato in giudizio e sono stato condannato a pagargli i danni.
Spiega meglio la vicenda, potrebbe essere utile conoscerla !
 

Mimmo Postella

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Cerco spiegare meglio.
Ritiro una proposta a prezzo pieno, la invio con la copia dell’assegno al proprietario che vive all’estero. Il proprietario non accetta la proposta e restituisco l’assegno al cliente.
Il proponente mi cita in giudizio sostenendo che gli avevo assicurato l’accettazione da parte del venditore e che, pertanto, si era adoperato per la richiesta di mutuo ed aveva già impacchettato parte della roba per il trasloco. Riguardo il mutuo ha dichiarato il falso, infatti prima di sottoscrivere la proposta si era già accertato della fattibilità, tanto è vero che la proposta non prevedeva nessuna clausola sospensiva.
Inoltre, il proponente aveva assistito ad alcune mie telefonate fatte al venditore per sollecitare l’accettazione della proposta e si era reso conto che c’erano delle resistenze; ma di questo, ovviamente, io non avevo potuto esibire prova.
Il proponente, inoltre, mi ha accusato di aver trattenuto l’assegno relativo alla caparra oltre il periodo di validità della proposta stessa; questo è vero ma l’avevo fatto con il suo accordo nell’intento di fare altri tentativi con il proprietario perché accettasse la proposta; naturalmente tutto fatto verbalmente e non per iscritto (mea culpa).
Il giudice di pace mi ha condannato a pagare 2.000 euro per danni e 1.600 per spese legali. Pochi mesi fa, dopo 10 anni dal primo grado, il giudice dell’appello, poiché il proponente nel frattempo è morto, combina un pasticcio e non emette nessuna sentenza. Se volessi cercare di far valere le mie ragioni, dovrei andare in Cassazione. Ovviamente lascerò perdere.
Per la cronaca: a tutt’oggi (dopo quasi 13 anni) l’immobile è ancora invenduto, nonostante l’abbiano trattato numerose altre agenzie.
 

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