alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
il catasto deve essere aggiornato SOLO se le modifiche inficiano sulla rendita e in questo caso sembra di no...
Concordo su tutto, sull'aggiornamento catastale consiglierei di farlo ugualmente, nella vita non si sa mai e se domani decidesse di vendere, dovrebbe comunque rispettare la norma sulla conformità tra documentazione catastale (planimetria compresa) e stato di fatto dell'immobile e ciò a prescindere dalla rendita catastale variata o meno in funzione dei cambiamenti.
 

alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
Saranno ipotesi ma allo scrivente i vigili hanno fatto una sanzione in base alla planimetria catastale e questo la dice lunga sul modo di gestire certe situazioni da parte della ns. burocrazia.
Il problema è che in Italia la mano destra non sa cosa sta facendo la sinistra...qui abbiamo tre situazioni potenzialmente diverse a seconda del soggetto giudicante:
1) l'AdE che chiede la variazione catastale solo se comporta una variazione di rendita...logico, direi;
2) l'urbanistica che fondamentalmente non chiede nulla perché del catasto non gli frega niente (anche se in realtà bisognerebbe presentare la variazione catastale a fine lavori)...è questa, secondo me è la vera stortura italiana;
3) la norma sulla nullità degli atti che obbliga a registrare qualunque variazione, altrimenti in caso di compravendita potrebbe scoppiare il finimondo.
E gli Italiani....impazziscono!
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Il problema è che in Italia la mano destra non sa cosa sta facendo la sinistra...qui abbiamo tre situazioni potenzialmente diverse a seconda del soggetto giudicante:
1) l'AdE che chiede la variazione catastale solo se comporta una variazione di rendita...logico, direi;
2) l'urbanistica che fondamentalmente non chiede nulla perché del catasto non gli frega niente (anche se in realtà bisognerebbe presentare la variazione catastale a fine lavori)...è questa, secondo me è la vera stortura italiana;
3) la norma sulla nullità degli atti che obbliga a registrare qualunque variazione, altrimenti in caso di compravendita potrebbe scoppiare il finimondo.
E gli Italiani....impazziscono!

Certo ma se ci si mette anche il burocrate che non sa neppure cosa richiedere ma emette sanzioni non ne usciamo piu'. Che il comune annulli l'idebita sanzione o si preoccupi di reperire le carte in comune che dimostrino l'addebito.
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
Saranno ipotesi ma allo scrivente i vigili hanno fatto una sanzione in base alla planimetria catastale e questo la dice lunga sul modo di gestire certe situazioni da parte della ns. burocrazia. Il tutto sapendo che l'italia è piena di immobili urbanisticamente idonei senza sia stata modificata la planimetria catastale.

Chi lo sa tuttavia che i vigili non abbiano segnalato il tiutto all'Ufficio Tecnico e lo stesso ufficio abbia già dato un'occhiata allo stato legittimato?

Concordo su tutto, sull'aggiornamento catastale consiglierei di farlo ugualmente, nella vita non si sa mai e se domani decidesse di vendere, dovrebbe comunque rispettare la norma sulla conformità tra documentazione catastale (planimetria compresa) e stato di fatto dell'immobile e ciò a prescindere dalla rendita catastale variata o meno in funzione dei cambiamenti.

C'è una circolare a riguardo dell'AdE che è chiarissima. Le variazioni sono solo quelle determinanti ai fini della rendita ed è stato chiarito proprio per nel contesto compravendite: immaginate "la nullità di un atto" per un paio di porte spostate?:shock:

Se poi uno vuole farlo perchè non si sa mai e che magari domani esce la legge X che rende la posizione delle porte in il catasto determinante per Y :cauto: posso anche essere d'accordo: ne abbiamo viste di ogni tipo. :basito:
 
M

mata

Ospite
Mi intrometto nel discorso e dico la mia.
Innanzitutto senza avere lo stato legittimato in Comune (dato dal progetto originario del costruttore e eventuali varianti/modifiche successive) si parla solo per ipotesi.
Per la mia esperienza non è affatto raro che il legittimato in Comune non corrisponda, specie se non sono state fatte altre pratiche successive alla costruzione.
Infatti, accadeva spesso che il Costruttore non presentasse la variante a fine lavori e che quindi tutti gli spostamenti eseguiti in corso d'opera non venivano recuperati.
Il catasto poi faceva storia a se: a volte corrispondeva, a volte no... ma comunque no è probante ai fini urbanistici.
Oggi, se ci fossero delle difformità con il progetto (fermo restando la pignoleria dei vigili che stanno a fare la punta a due cosette del genere quando magari a 10 mt c'è un condominio totalmente abusivo) la richiersta del Comune è legittima, e tra l'altro andrebbe bene che si accontentino di una CIL in sanatoria, perchè qui da noi in diversi comuni per la finestra esterna vorrebbero una SCIA in sanatoria, con sanzione minima di 516€.
Poi:
- In ogni caso il tecnico ti serve perchè è il soggetto più indicato tentare di chiarire i passaggi e perchè la CIL deve essere presentata comunque
- il catasto deve essere aggiornato SOLO se le modifiche inficiano sulla rendita e in questo caso sembra di no...

Ricordo che le difformità edilizie ricadono sempre civilmente/amministrativamente sul proprietario e penalmente su chi le ha eseguite. E' per quello che nei rogiti chi vende garantisce.
Quindi l'attuale proprietario dovrebbe far causa al precedente etc etc etc., cosa che ovviamente non farebbe nessuno.
Mio commento finale: i costruttori degli anni 60-70-80 hanno visto un bel mondo!
Aggiungo che avrebbe potuto munirsi di un proprio consulente, 20 anni fa....
 

didal

Membro Attivo
Privato Cittadino
......Ho verificato in catasto ....la planimetria in mio possesso è uguale a quella catastale e risale al 1959....forse sarebbe meglio andare in comune e prendere visione degli atti del procedimento,per sapere cosa hanno in mano..
non dovrebbe essere il comune che controlla, che il progetto che ha approvato,corrisponda poi allo stato di fatto?
..ma a quei tempi, per costruire ,era richiesta la concessione edilizia?
 
Ultima modifica:
P

PROGETTO_CASA

Ospite
......Ho verificato in catasto ....la planimetria in mio possesso è uguale a quella catastale e risale al 1959....forse sarebbe meglio andare in comune e prendere visione degli atti del procedimento,per sapere cosa hanno in mano..
non dovrebbe essere il comune che controlla, che il progetto che ha approvato,corrisponda poi allo stato di fatto?
..ma a quei tempi, per costruire ,era richiesta la concessione edilizia?

La legge Urbanistica è del 1942.
 

didal

Membro Attivo
Privato Cittadino
La variazione catastale andrà fatta in ogni caso ma prima devi presentare la pratica in sanatoria che regolarizzi l'aspetto urbanistico e successivamente la parte catastale (variazione della planimetria conformandola allo stato di fatto). Nel momento in cui hai acquistato, lo hai fatto nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava l'immobile, quindi anche le difformità....come attuale proprietario è tuo obbligo ed onere porvi rimedio.
Avendo acquistato vent'anni fa all'interno di un palazzo degli anni 60, è molto probabile che la planimetria sia quella estrapolata dall'architettonico di progetto...quindi vuol dire che le difformità sono state realizzate dal costruttore ma ora ne rispondono gli attuali proprietari....prova e richiedere la planimetria catastale, se anche quella corrisponde a quella allegata all'atto, vuol dire che il costruttore ha fatto come gli pareva...la prova del nove sarebbe il progetto originale ma ci credo poco che non corrisponda alle altre planimetrie....
 

didal

Membro Attivo
Privato Cittadino


Salve,


Sono stato in comune e ho due belle e incredibili NOVITA' …….
il progetto non è visionabile,in quanto l'archivio in cui è custodito è inagibile/pericolante….!!!!!!!!.
...per cui non le resta ..che dimostrare che quei lavori non sono mai stati fatti ..ma come fa…??
la sanzione da 258 euro è passata a 1000 euro ….. grazie al decreto SBLOCCA ITALIA da poco entrato in vigore!!!!

……che dire…...
 

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