Mi intrometto nel discorso e dico la mia.
Innanzitutto senza avere lo stato legittimato in Comune (dato dal progetto originario del costruttore e eventuali varianti/modifiche successive) si parla solo per ipotesi.
Per la mia esperienza non è affatto raro che il legittimato in Comune non corrisponda, specie se non sono state fatte altre pratiche successive alla costruzione.
Infatti, accadeva spesso che il Costruttore non presentasse la variante a fine lavori e che quindi tutti gli spostamenti eseguiti in corso d'opera non venivano recuperati.
Il catasto poi faceva storia a se: a volte corrispondeva, a volte no... ma comunque no è probante ai fini urbanistici.
Oggi, se ci fossero delle difformità con il progetto (fermo restando la pignoleria dei vigili che stanno a fare la punta a due cosette del genere quando magari a 10 mt c'è un condominio totalmente abusivo) la richiersta del Comune è legittima, e tra l'altro andrebbe bene che si accontentino di una CIL in sanatoria, perchè qui da noi in diversi comuni per la finestra esterna vorrebbero una SCIA in sanatoria, con sanzione minima di 516€.
Poi:
- In ogni caso il tecnico ti serve perchè è il soggetto più indicato tentare di chiarire i passaggi e perchè la CIL deve essere presentata comunque
- il catasto deve essere aggiornato SOLO se le modifiche inficiano sulla rendita e in questo caso sembra di no...
Ricordo che le difformità edilizie ricadono sempre civilmente/amministrativamente sul proprietario e penalmente su chi le ha eseguite. E' per quello che nei rogiti chi vende garantisce.
Quindi l'attuale proprietario dovrebbe far causa al precedente etc etc etc., cosa che ovviamente non farebbe nessuno.
Mio commento finale: i costruttori degli anni 60-70-80 hanno visto un bel mondo!