ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Il modello americano ... mi ricorda un articolo tradotto questa estate... da una giovane appartenente alla redazione di un portale italiano...

Così scriveva il suo capo per giustificarsi...
In agosto una delle nostre ragazze ha trovato questo articolo:www.businessinsider.com/find-your-first-home-in-nyc-2013-8. Business Insider è una autorevole testata americana. Per chi di voi ha voglia di leggere, vedrà come dell’articolo americano se ne sia fatta una traduzione ed una sintesi.

---- chissà quante cose belle diceva sto articolo... spetta un po' che... faccio il copia incolla...


Capitan-America.jpg


3. Se hai un amico agente immobiliare… evitalo.
Se il consiglio degli amici, l’abbiamo detto, può rivelarsi salvifico mentre si cerca casa, quando l’amico in questione di mestiere fa proprio l’agente immobiliare, le cose cambiano. È giusto chiedere un consiglio ad una persona cara che è anche un professionista del settore, ma se demandiamo a lui la ricerca della casa il nostro rapporto potrebbe complicarsi: potrebbe diventare difficile affrontarlo qualora le sue proposte non ci piacessero o nel caso in cui trovassimo casa per altre vie. Al contrario, lui potrebbe rivelarsi poco attento ai nostri bisogni perché, da amici, sicuramente saremo disposti a soprassedere alle sue mancanze.

capitan-america-2.jpg


5. “Sfrutta” l’agente immobiliare.
L’agente immobiliare è un professionista a nostra disposizione, non solo un semplice intermediario per la controparte. È bene, quindi, sfruttarlo quanto più possibile: è a lui che dovrete rivolgervi per fugare i vostri dubbi e chiedere spiegazioni. Anche a mente fredda, magari dopo giorni e giorni dalla visione di un immobile. Se non siete convinti delle spiegazioni date sul perché l’immobile sia in vendita da tanto tempo, o sulle ragioni di quella macchia di umidità che avete notato sul soffitto, è il caso di approfondire. Niente deve essere lasciato al caso, è in gioco il vostro futuro di proprietario. Se l’agente non risponde, o divaga, ricordate che non lo fa perché è timido: più probabile che ci sia qualcosa sotto, ed è il caso di indagare.

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Da utente mi domando semplicemente... ma questo modello americano ha questi risultati?
Pensare che quando si parla male di un AI si pensa sempre che sia Italiano ed invece...

Beh che dire... almeno in Italia che siamo così Passivi...

(così ci dicono...)
L’errore che è stato fatto è nel trasferire un contenuto pertinente per gli Stati Uniti alla nostra realtà italiana.
Comprendo benissimo che in America sia tracciata una profonda distinzione tra rapporti di amici (e bevute serali) ed i rapporti professionali. Ma, e lo dico personalmente, in Italia io sempre preferirei affidarmi ad un professionista che è anche mio amico rispetto ad uno che non lo è. Culturalmente noi siamo un paese che si basa profondamente sulle relazioni personali.

E da qui la “non appropriatezza” della nostra notizia che risulta letta come esperienza italiana.
E da qui la mia decisione ora di rimuovere l’articolo dalla nostra sezione.

-------- stessa cosa per i combattenti, qualificati, istruiti, potenziati ed Attivi Consulenti Immobiliari made in USA?

capitan-america-pensione.jpg
 

Rosa1968

Membro Storico
continua così ...bravo......offendi prima di capire ciao non vado oltre
Nessuna offesa ale. Finché non si crede profondamente nella nostra professione allora si pensa come te. Ripeto oggi sicuramente si sente il bisogno di qualche cambiamento. Ma non tentativi che snaturano mi spiego? Ci stanno pure loro. Ma nella giungla di normative che abbiamo é una figura debole non é solo l'acquirente importante non sei d'accordo? Come dicevo prima il nascere di queste figure non è la specializzazione é un'idea ma é un lavoro fatto male secondo il mio punto di vista. Non dai garanzie all'acquirente. Noi oggi non facciamo solo incontrare le parti. E così facendo i rischi sono più alti. I proprietari sempre meno daranno importanza a quello che stanno vendendo ma alle modalità. Mi sono spiegata? Non mi vista niente sono libero ..... Anche di tirarmi indietro con e quando voglio.
 

pieromeloni

Membro Attivo
Agente Immobiliare
qui in America del nord quando si vende una casa si mette il cartello fuori. Se tu chiami l'agente che ti propone quella casa vendita, sai cosa ti chiede quasi subito? "Ha gia un agente che si occupa di lei, delle sue ricerche?" Se io rispondo: "Si effettivamente, ho gia un agente che si occupa di me", allora lui ti dice: "Dovrebbe passare dal suo agente. Gli dica di prendere contatto con me. ..."
La dice lunga su come funziona qui!

Molto interessante, guarda a caso sto tirando su un progetto molto simile... un nuovo modo di fare consulenza immobiliare.
 

topcasa

Membro Storico
io lo faccio già da anni con soddisfazione
ma ti assicuro che è cosa molto difficile
non per colpa dall'AI ma per colpa degli italiani stessi , in genere.


C.C.I.A.A. Roma
INGELMAN
Nome MASSIMO
REA N. 1062762
Sezioni AGENTI IMMOBILIARI
AGENTI CON MANDATO A TITOLO ONEROSO
Comune di nascita ROMA (RM)
In genere tutti gli AI si iscrivono e sono abilitati per l'apposita sezione AGENTI CON MANDATO A TITOLO ONEROSO
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Quello che penso del flat hunter italico l'ho scritto qui http://www.robertoponziani.it/2013/07/20/le-rivoluzioni-il-flat-hunter/

Sul tema però io sono completamente d'accordo con @Melania Borrielli , per capirci.

Primo, il mediatore, nel mercato odierno, non ha senso, sopratutto se lavora in esclusiva secondo me di mediatore ha troppo spesso ben poco, in generale.

Secondo: sempre il mercato, che impone una forte riduzione di operatori, impone anche una collaborazione sempre più necessaria per non trovarsi a limitare il cliente piuttosto che aiutarlo (a meno che, come alcuni, non speri di poter sfruttare il lavoro altrui all'infinito ), quindi si alle esclusive, ma se collabori con molti altri agenti.
Se collabori con un altro agente non sei più mediatore, diventi automaticamente un mandatario che rappresenterà, nella trattativa, le istanze di chi gli ha dato l'incarico, di fatto, per paradosso tale sistema è ancora più garante per le parti, in quanto, fermo restando che il compenso succoso rimane a conclusione dell'affare (e quindi gli agenti avranno al spinta a trovare insieme l'accordo) di fatto nessuno dei due si troverà mai a dover scegliere una parte in nulla, avendola già ben definita dall'inizio, il rapporto non è perfetto nemmeno in questo caso e nemmeno immune da storture, che però sono molto più difficili, ma è sicuramente molto più trasparente.

Terzo: Per fare categoria, e farsi apprezzare dalla clientela come tale, non si può lavorare solo nel singolo come invece si fa esclusivamente oggi. Ognuno pensa di esser perfetto o quasi nel proprio mondo (basta leggere i commenti anche in questo 3d, dove anche se non palesemente ognuno afferma di lavorare nel modo migliore possibile) ma il mercato non ti giudica sempre dopo averti provato :D anzi... spesso si basa sul comune sentire.

Quindi se alla fine collaborare è una cosa che dovremo fare, se è vero, il mediatore scomparirà di fatto, come è oggi, superato sia per vetustà che inadeguatezza alla realtà del mondo nel quale opera.

Ciò non significa che darsi nomi anglofoni per darsi un tono possa poi nascondere che in italia, fare il flat hunter nel senso stretto del termine, ha poco senso, perchè il flat hunter si basa soprattuto sul fatto che nel mercato dove opera ci sono i mandatari, che hanno tutto l'interesse a trovare acquirenti qualisficati (il flat hunter qualifica soprattutto il cliente, credo lo saprete) perchè il loro guadagno è già nel prezzo di compravendita o comunque già garantito, senza alcuna interferenza.

Quindi evitiamo di sparare minxiate... il flat hunter è un termine vuoto" in italia.

PS.

Come ho scritto nel mio "articolo" in italia si fa il flat hunter, non per dare un servizio, ma per cercare, come un tempo si faceva con l'esclusiva, di garantirsi un reddito a prescindere dalla qualità del servizio che si eroga, BLOCCANDO acquirenti qualificati, invece di offrire un vero servizio, che in italia, senza far parte di un bel circuito di collaborazione, non puoi dare se non saltuariamente, per caso.
 
Ultima modifica:

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
impone anche una collaborazione sempre più necessaria per non trovarsi a limitare il cliente piuttosto che aiutarlo (a meno che, come alcuni, non speri di poter sfruttare il lavoro altrui all'infinito ), quindi si alle esclusive, ma se collabori con molti altri agenti.
Quì a Roma caro Ponz è una giungla, ma credo che lo sia in ogni parte d'Italia.
Io lavoro con esclusiva per scelta e perchè su un immobile investo del denaro, sia per la pubblicità che per il tempo che ci dedico prima di proporlo a potenziali acquirenti, nel fare visure , richiedere tutta la documentazione che spesso è carente al proprietario , urbanistica , agibilità etc .
Questo non per dire che sono bravo, ma semplicemente per scelta lavorativa
Credo che sia un sistema che dia anche più garanzie ai colleghi che collaborano con me (sapessi quante figuracce ho fatto anche tramite replat, nel portare un potenziale acquirente a visitare un immobile di un collega della piattaforma e poi scoprire che c'era un abuso, o svariati altri problemi non indicati).
Come spesso ti chiamano per chiderti di portare un cliente, gli dai l'appuntamento , indirizzo e civico , per poi vederti annullare l'appuntamento all'ultimo minuto e il giorno dopo casualmente ti chiama il proprietario per dirti di essere stato contattato dall'agenzia pincopallo, guarda caso la stessa che ti ha annullato l'appuntamento il giorno prima dicendo che il cliente aveva avuto un problema last minute.

Ecco perchè dico che siamo anni luce lontani da altre realtà (ci manca l'educazione e la consapevolezza dell'importanza della condivisione)

Ps. Io collaboro con tutti , chiunque qualsiasi collega anche non aderente a Mls Fiaip (tanto per cambiargli nome :) e renderlo più righiano), mi può chiamare per portare un cliente ad un mio immobile, non riceverà mai un no secco e deciso come spesso capita a me .

Non ti nascondo che ho anch'io la mia "lista nera"
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
L'esclusiva ritorna a avere senso in una collaborazione con i colleghi (meglio il mandato, comunque), ne ha molto poco quando ci si propone come mediatori, secondo me.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Il mandato o incarico poco cambia secondo me se alla base cè la correttezza e l'apertura mentale di chi fà il nostro lavoro .

Tu puoi anche avere un rapporto (incarico) solo verbale con il venditore , questo non dovrebbe fare differenza per un collega che vuole collaborare e lo fà seguendo certi criteri di logica ( religione).

Come critico i colleghi che categoricamente rifiutano le collaborazioni perchè, oltre a dimostrare una chiusura mentale dannosa anche per loro stessi, dimostrano di non offrire un buon servizio al venditore che si è affidato , perchè con tale atteggiamento vanno a ridurre le possibilità di vendita .
Non sò se stiamo parlado la stessa lingua (credo di si) cercare di esprimere concetti scrivendo a me resta molto più difficile che dialogare vis à vis.
Poi ognuno di noi conosce il mercato della propria città dove le abitudini e le dinamiche cambiano da località a località e prende le decisioni che ritiene più giuste intese come politica lavorativa (riferito incarico si , incarico no, mandato etc etc)
Sperò di essere riuscito ad esprimere con chiarezza il mio pensiero senza essere fraiteso
Sai è difficile scrivere quando si è in ufficio tra un compromesso ed un altro .........
 

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