C

Cesco76

Ospite
Si infatti nel tuo caso, nella mia idea mentale :), il comune ti dovrebbe dare la possibilità di non pagare nulla oppure, se ti girano i marons visto che in passato ti hanno "ingannato", lo stato ti ricompra casa al prezzo pagato (o qualcosa di piú boh) e puoi comprarti un'altra casa...

Vabbe ma tanto non sarà mai cosí quindi aspettiamoci/ speriamo che almeno pagando qualcosa si possa rivendere con buona pace di chi ci ha guadagnato sopra in passato.
Siamo moltissimi nella situazione di @Dom66, credo plausibile che allo stato attuale secondi terzi acquirenti siamo sicuramente molti di più dei primi assegnatari, dove vivo io solo 1/4 delle case è posseduta dai primi assegnatari, le altre sono tutte già passate di mano almeno 1 volta, molte anche 2 e 3
 

daga

Membro Junior
Privato Cittadino
Grazie Camilu... Io spero vivamente che prima di fare un ricorso valutino bene i danni/ benefici che porterebbe alla collettività un eventuale ricorso, personalmente credo sia meglio una delibera imperfetta ma che possa togliere dai guai nell'immediato tantissime persone, che hanno firmato compromessi, sbloccando ingenti cifre già sborsate e che potrebbero essere oggetto di contenziosi lunghissimi. Che avere una delibera perfetta tra 3/6/9 mesi ma che manderebbe letteralmente gambe all'aria e sotto i ponti tantissime famiglie che sono rimaste impantanate in preliminari, caparre date e affitti che scadono
Sono perfettamente d'accordo con te, Cesco76.
Purtroppo però, come in tutte le cose, c'è sempre chi non si rende conto dei problemi degli altri, ma pensa semplicemente ad affermare il proprio punto di vista.

Giuseppe, secondo te, cosa di questa delibera non va bene?
A me sembra che rimarca quello già detto dalla sentenza e dalla legge, ossia il pagamento dell'obolo al Comune con nuova convenzione per la vendita al prezzo di libero mercato, rispettando i limiti di tempo.

La pecca del Comune secondo me in questo caso è che non ha pronte da anni e anni le tabelle col tariffario delle varie zone, sia per lo svincolo del prezzo che per il riscatto del terreno (dove è possibile, e dove dovrebbe urgentemente renderlo possibile).
Condivido tutto quanto hai affermato e anch'io continuo a non capire che cos'è che non va nella delibera.

Chiedilo a chi ha sborsato 50.000 o 100.000€ x un compromesso come la vedono, mettiti nei loro panni, vorrei vedere come stavi tu se ti fosse capitata una cosa del genere.... X questo che ti dico che le cose vanno contestuaizzate, e che non sempre nel nome del diritto le questioni di principio siano sempre a favore della povera gente.... Vivessimo in uno stato di diritto "vero" come la gran bretagna la francia o gli stati uniti pure pure, ma in un paese come il nostro dove spesso e volentieri con la scusa "la legge non ammette ignoranza" il potere giudiziario lo ha buttato nel di dietro di tanti poveracci
Hai proprio ragione!
 
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alexpatigoal

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
buonasera, oggi ho chiamato ad una agenzia per avere info su un appartamento nel pdz38. Dopo un buon cinque minuti di conversazione faccio domanda se l'appartamento fosse in diritto di superficie o no. Parliamo di un appartamento che so essere ex ATER ergo....vabbè a meno che non stesse vedendo la visura catastale per rispondermi dubito molto che sia in intera proprietà. Mi domando e chiedo a voi ci sarà un problema nel comunicare al possibile cliente che cosa comporta il diritto di superficie? Possibile che non possa sapere, l'agente, il caos che sta succedendo ultimamente nel comune in cui opera? Credo che ormai lo sappia lo stesso diritto di superficie che è un birbante.
 
C

Cesco76

Ospite
buonasera, oggi ho chiamato ad una agenzia per avere info su un appartamento nel pdz38. Dopo un buon cinque minuti di conversazione faccio domanda se l'appartamento fosse in diritto di superficie o no. Parliamo di un appartamento che so essere ex ATER ergo....vabbè a meno che non stesse vedendo la visura catastale per rispondermi dubito molto che sia in intera proprietà. Mi domando e chiedo a voi ci sarà un problema nel comunicare al possibile cliente che cosa comporta il diritto di superficie? Possibile che non possa sapere, l'agente, il caos che sta succedendo ultimamente nel comune in cui opera? Credo che ormai lo sappia lo stesso diritto di superficie che è un birbante.
Nel mio stesso comprensorio una nota agenzia immobiliare ha messo ieri due cartelli vendesi, mi chied, avranno detto ai venditori cosa sta accadendo con il diritto di superficie o pur di avere l'incarico ( vincolante x sei mesi) avrà taciuto?... Suspence fino alla prossima puntata.....
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Parliamo di un appartamento che so essere ex ATER ergo....vabbè a meno che non stesse vedendo la visura catastale per rispondermi dubito molto che sia in intera proprietà. Mi domando e chiedo a voi ci sarà un problema nel comunicare al possibile cliente che cosa comporta il diritto di superficie? Possibile che non possa sapere, l'agente, il caos che sta succedendo ultimamente
Succede anche se non dovrebbe essere così ... voi siete al corrente di quanto stà succedendo in quanto attori coinvolti in prima linea "vittime del momento" ma vi assicuro che molti privati cittadini aspiranti venditori ne sono pienamente all'oscuro in buona fede ... così come molti pseudo agenti (spesso nemmeno agenti ma pseudo funzionari non abilitati di alcunii marchi in franchising)

Diciamo che i media non hanno dato molto scalpore a questa vicenda lasciando molti nell'ignoranza.

Nel caso del diritto di superficie Comune e Ater doppia aggravante vincoli di vendita da una parte con altrettanti divieti e condizioni prelazioni oltre le modalità per effettuare una vendita dall'altra parte.

che dire
La preparazione richiesta all'agente è minima e il problema in questione è complesso quindi di base prevale un ignoranza rispetto la malafede.
 
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marvit81

Membro Junior
Privato Cittadino
A proposito di media. Oggi ho contattato via email una giornalista di roma today. Mi ha risposto che sarebbe interessata ad un confronto e che vuole parlarmi anche telefonicamente. Non essendo molto ferrata sull'argomento(leggi varie discusse) sicuramente non riuscirei ad esprimere bene l'importanza della questione. C'è qualcuno che puó spiegare meglio la situazione alla giornalista?
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
Chiedilo a chi ha sborsato 50.000 o 100.000€ x un compromesso come la vedono, mettiti nei loro panni, vorrei vedere come stavi tu se ti fosse capitata una cosa del genere....

Veramente capisco benissimo perchè è proprio quello che mi è capitato nel luglio del 2009 quando io e mia moglie abbiamo firmato un compromesso per l'acquisto di un immobile sul PDZ Casal Monastero al prezzo di € 360.000. Nell'occasione abbiamo versato una caparra di € 50.000 e pagato una provvigione all'AI di € 12.500.

Quando, nel mese di settembre dello stesso anno, abbiamo preso visione della Convenzione senza nessuna difficoltà e senza bisogno di alcun esperto, abbiamo capito che la casa che ci era stata "rifilata" non valeva affatto 360.000 bensì 140.000 poichè nella ridetta Convenzione, a chiare lettere (art. 14 dei Patti, condizioni, ect), era testualmente scritto che "Il prezzo massimo di qualsiasi cessione che intervenga dopo sei mesi dall’ultimazione dei lavori sarà determinato [...]".

Quando ci è stato consegnato il famoso "chiarimento" del Comune (per noi patente speculativa) abbiamo immediatamente dubitato della sua bontà in primo luogo perchè difforme dalla "semplice" lettura del contenuto della Convenzione, in secondo luogo perchè in contrasto con il dettato imperativo della Legge 865/1971 e con la giurisprudenza e, in ultimo, perchè non rientra(-va) tra le prerogative del Dirigente di Unità Operativa (nel caso di specie U.O. Edilizia Residenziale Pubblica) l'interpretazione autentica di un provvedimento emesso dal Consiglio Comunale.

In ragione di tutto ciò, abbiamo chiesto (per il tramite dell'AI) di annullare il compromesso e di restiturci la caparra perchè non avevamo nessuna intenzione di pagare 360.000 euro un alloggio non liberamente commerciabile.

Le nostre venditrici (evidentemente mal consigliate dallo stesso Agente immobiliare, dal Notaio di riferimento dell'AI e dall'avvocato dell'Agenzia immobiliare) hanno pensato male di incamerarsi la caparra versata (che rappresentava il risparmio di una vita).

Iniziata la causa, siccome l'alloggio dove abitavamo era piccolo e non adeguato ai bisogni della nostra famiglia, abbiamo affittato una casa più grande ed imputato il costo del canone di locazione ai nostri venditori che alla fine hanno perso la causa in cui il giudice ha trasferito la proprietà bene al prezzo di € 140.000.

Per inciso, nella predetta causa (che destava molte preoccupazione negli ambienti del notariato romano e del Dipartimento Urbanistica) è successo di tutto. E' dovuto persino intervenire il CSM e la Commissione per l'Accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come si vede l'unica differenza tra noi e tanti altri cittadini romani consiste nel fatto che non ci siamo fidati di quanto dicevano quei cosidetti "esperti della materia".

Ribadendo che la responsabilità di questo caos è (quasi) tutta dei Notai e del comune di Roma, sottovoce mi permetto di aggiungere (riferendomi esclusivamente a quegli proprietari-acquirenti fuori prezzo massimo di cessione che oggi inveiscono contro di me e che velatamente minacciano) che avrebbero fatto bene a tenere gli occhi un pochino più aperti.

A mio avviso, chi oggi pretende di vanificare la funzione sociale dell'edilizia residenziale pubblica farebbe bene a comprendere che nel Comune di Roma 1 famiglia su 191 si trova sotto sfratto (per lo più per morosità); gli affitti in pochi anni sono saliti del 160%; centinaia di famiglie disperate – per garantirsi il “diritto all’abitare” – sono state addirittura costrette a umiliarsi e ricorrere alle cosiddette “occupazioni”.

Il diritto alla casa (costituzionalmente garantito) si realizza solo mantenendo bassi i prezzi di acquisto degli immobili e i relativi canoni di locazione!
 
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Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
A proposito di media. Oggi ho contattato via email una giornalista di roma today. Mi ha risposto che sarebbe interessata ad un confronto e che vuole parlarmi anche telefonicamente. Non essendo molto ferrata sull'argomento(leggi varie discusse) sicuramente non riuscirei ad esprimere bene l'importanza della questione. C'è qualcuno che puó spiegare meglio la situazione alla giornalista?

Io al posto tuo consiglierei al giornalista di leggersi questa discussione.
Quale spaccato migliore della situazione?
 
C

Cesco76

Ospite
Veramente capisco benissimo perchè è proprio quello che mi è capitato nel luglio del 2009 quando io e mia moglie abbiamo firmato un compromesso per l'acquisto di un immobile sul PDZ Casal Monastero al prezzo di € 360.000. Nell'occasione abbiamo versato una caparra di € 50.000 e pagato una provvigione all'AI di € 12.500.

Quando, nel mese di settembre dello stesso anno, abbiamo preso visione della Convenzione senza nessuna difficoltà e senza bisogno di alcun esperto, abbiamo capito che la casa che ci era stata "rifilata" non valeva affatto 360.000 bensì 140.000 poichè nella ridetta Convenzione, a chiare lettere (art. 14 dei Patti, condizioni, ect), era testualmente scritto che "Il prezzo massimo di qualsiasi cessione che intervenga dopo sei mesi dall’ultimazione dei lavori sarà determinato [...]".

Quando ci è stato consegnato il famoso "chiarimento" del Comune (per noi patente speculativa) abbiamo immediatamente dubitato della sua bontà in primo luogo perchè difforme dalla "semplice" lettura del contenuto della Convenzione, in secondo luogo perchè in contrasto con il dettato imperativo della Legge 865/1971 e con la giurisprudenza e, in ultimo, perchè non rientra(-va) tra le prerogative del Dirigente di Unità Operativa (nel caso di specie U.O. Edilizia Residenziale Pubblica) l'interpretazione autentica di un provvedimento emesso dal Consiglio Comunale.

In ragione di tutto ciò, abbiamo chiesto (per il tramite dell'AI) di annullare il compromesso e di restiturci la caparra perchè non avevamo nessuna intenzione di pagare 360.000 euro un alloggio non liberamente commerciabile.

Le nostre venditrici (evidentemente mal consigliate dallo stesso Agente immobiliare, dal Notaio di riferimento dell'AI e dall'avvocato dell'Agenzia immobiliare) hanno pensato male di incamerarsi la caparra versata (che rappresentava il risparmio di una vita).

Iniziata la causa, siccome l'alloggio dove abitavamo era piccolo e non adeguato ai bisogni della nostra famiglia, abbiamo affittato una casa più grande ed imputato il costo del canone di locazione ai nostri venditori che alla fine hanno perso la causa in cui il giudice ha trasferito la proprietà bene al prezzo di € 140.000.

Per inciso, nella predetta causa (che destava molte preoccupazione negli ambienti del notariato romano e del Dipartimento Urbanistica) è successo di tutto. E' dovuto persino intervenire il CSM e la Commissione per l'Accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come si vede l'unica differenza tra noi e tanti altri cittadini romani consiste nel fatto che non ci siamo fidati di quanto dicevano quei cosidetti "esperti della materia".

Ribadendo che la responsabilità di questo caos è (quasi) tutta dei Notai e del comune di Roma, sottovoce mi permetto di aggiungere (riferendomi esclusivamente a quegli proprietari-acquirenti fuori prezzo massimo di cessione che oggi inveiscono contro di me e che velatamente minacciano) che avrebbero fatto bene a tenere gli occhi un pochino più aperti.

A mio avviso, chi oggi pretende di vanificare la funzione sociale dell'edilizia residenziale pubblica farebbe bene a comprendere che nel Comune di Roma 1 famiglia su 191 si trova sotto sfratto (per lo più per morosità); gli affitti in pochi anni sono saliti del 160%; centinaia di famiglie disperate – per garantirsi il “diritto all’abitare” – sono state addirittura costrette a umiliarsi e ricorrere alle cosiddette “occupazioni”.

Il diritto alla casa (costituzionalmente garantito) si realizza solo mantenendo bassi i prezzi di acquisto degli immobili e i relativi canoni di locazione!
Te e tua moglie avevate le competenze per capire tutto questo ma la maggior parte della povera gente si è fidata dei notai....
Volevo farti una domanda pratica, la persona che vuole comprare casa mia ha la possibilità per la sua in vendita di riscattare il terreno, sta aspettando la delibera xche dice che se costa di meno l'affrancamento del prezzo vuole fare solo quello. Non è che poi chi ha l possibilità di riscattare il rerreno è costretto a farlo e non puó accedere al'affrancamento del suo prezzo?

A proposito di media. Oggi ho contattato via email una giornalista di roma today. Mi ha risposto che sarebbe interessata ad un confronto e che vuole parlarmi anche telefonicamente. Non essendo molto ferrata sull'argomento(leggi varie discusse) sicuramente non riuscirei ad esprimere bene l'importanza della questione. C'è qualcuno che puó spiegare meglio la situazione alla giornalista?
Come dice Giuseppe fagli leggere la discussione e digli se vuole venire lunedì mattina al comune...
 
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Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
Te e tua moglie avevate le competenze per capire tutto questo ma la maggior parte della povera gente si è fidata dei notai....
Volevo farti una domanda pratica, la persona che vuole comprare casa mia ha la possibilità per la sua in vendita di riscattare il terreno, sta aspettando la delibera xche dice che se costa di meno l'affrancamento del prezzo vuole fare solo quello. Non è che poi chi ha l possibilità di riscattare il rerreno è costretto a farlo e non puó accedere al'affrancamento del suo prezzo?

L'affrancamento del vincolo costerà certamente meno del costo di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà perche l'obolo da pagare al Comune per l'eliminazione dei vincoli rappresenta una percentuale dello stesso prezzo di trasformazione.
 

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