giannelmo

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Professionista
@Uscita12 , si quello che descrivi è uno scenario plausibile. Il problema che vedo è che con valori venale così elevati si genererà una marea di cause civili poiche nessuno vorrà pagare molye decine di migluaia di Euro, così oltre al mercato immobiliare si bloccherà ancora più di quanto non lo sia già la giustizia civile e i risultati li vedremo forse fra 15 anni (basta vedere il caso della fakosa Sentenza di Settembre 2915 ...).
Urge una presa di posizione sia del Comune che della Regione per mettere a posto una situazione ormai fuori controllo!

Il vecchio proprietario lo tirerei in ballo comunque, se non ora qualche mese prima della scadenza dei 10 anni dal rogito, se non altro per metterlo in mora (chiedendogli il rimborso della cifra dovuta per la sola affrancazione, a riscattare la piena proprietà è giusto che ci pensi io, avendo saputo fin da prima del compromesso la natura dell'immobile). Per il momento non ho intenzione di vendere, ma so per certo che venderò appena andrò in pensione, via da questo inferno di città! Con una casa che varrà all'epoca poche migliaia di euro? Mentre chi mi ha venduto casa, con i miei 280.000 euro ci si è fatto la villa fuori Roma? Intanto vanno messi in moda, se i tempi lo richiedono, venditore e notaio, poi si vedrà. Sicuramente questa faccenda andrà avanti per anni (anche per dar modo ai costruttori, sulla nostra pelle, di vendere tutte le centinaia di immobili vuoti e invenduti che hanno da anni sul groppone).
 
C

Cesco76

Ospite
Lo stiamo finendo di limare. In genere depositiamo sempre l'ultimo giorno disponibile.

Colgo l'occasione per comunicare che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, in relazione a ns. ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento della Delibera dell’Assemblea Capitolina n. 60/2014 riguardante “l’approvazione dei nuovi schemi di convenzione per la concessione del diritto di superficie, per la cessione in diritto di proprietà delle aree comprese nei Piani di Zona ex lege n. 167/1962, rientranti nella manovra di completamento del II P.E.E.P., nonché dello schema di Convenzione Integrativa per la realizzazione delle opere assunte a scomputo del corrispettivo per l’urbanizzazione dei Piani di Zona”, oggi, nella propria relazione obligatoria, ha scritto quanto segue:
"Alla luce del solo ricorso e della documentazione allo stesso, questa amministrazione esprime il subordinato parere che il ricorso sia meritevole di accoglimento, unitamente alla richiesta incidentale di sospensiva".
Se il Consiglio di Stato conferma il parere espresso dal MIT, le convenzioni stipulate nel frattempo sono tutte annullabili.
Questo è il (possibile) risultato per aver preferito ascoltare solo le associazioni dei costruttori.
Ciao Giuseppe. In relazione al tuo ricorso le persone che hanno i compromessi in sopspeso cadranno nel dramma. Come sai già siamo sul chi va la per ricorrere ad opponendum, non per principio, ma x tutelare queste persone. Condivido quello che dici sulla trasformazione che non deve pagare l'affrancamento. Ma ora mi chiedo, visto che sei persona sensibile ai problemi sociali di chi ha casa nei pdz, quale sarebbe secondo te la soluzione per evitare questo dramma sociale, non vi è una via di uscita? non possiamo trovare una soluzione insieme?... Ora non si può trascurare questo problema anche xche sono centinaia di persone in queste condizioni. Non possiamo provare a percorrere una strada che preveda una soluzione in corso d'opera?... Visto anche che il nuovo assessore ci è sembrato molto sensibile all'argomento? Un ricorso al tar nudo e puro metterebbe nella disperazione famiglie, non tanto perchè verrebbe accolto quanto oerche cmq allungherebbe i tempi, e sai che queste famiglie hanno agito in buona fede perchè abbiamo discusso più di una volta di chi sono le vere responsabilità qui....
 

boccio

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Scusa Santi60, senza entrare nel merito delle formule, leggi e delibere che, secondo il mio parere più volte espletato, non porteranno mai da nessuna parte, vorrei fare un secondo “conto della serva”.

I valori venali della delibera 40/2016 non sono altro, a mio avviso, che i costi di costruzione al MC per una nuova abitazione popolare, se consulti vari documenti su internet di architetti che sviluppano i costi per suddette costruzioni, scoprirai, salvo errori & omissioni, che la mia affermazione potrebbe essere azzeccata inoltre è anche avallata dalla circolare con protocollo 138447 del 26/08/2015, dove il Comune di Roma dichiara che il costo di costruzione è pari a 366,54€ ma in questa circolare non viene esplicitamente dichiarato se a MQ o a MC, da ulteriori mie ricerche ho dedotto che il costo è al MQ e che per ricavare il costo al MC bisogna dividerlo per 3,2 (altezza per convenzione), quindi 366,54 / 3,2 = 114,54€ al MC. (Salvo errori & omissioni). Ti allego anche la circolare con protocollo 67246 del 27/06/ che in parte spiega come vengono calcolati i costi. (Beato chi ci capisce !!!! per me o sono incapaci, quando una cosa non la sai, non riesci a spiegarla o lo fanno a posta in modo che non si possa contestare.

Ammesso che ciò che dico sia giusto, faccio questo semplice ragionamento/esempio:

posto a 100€ il valore venale, secondo le formule si dovrebbe pagare +/- il 60% di tale valore.

Dando per scontato che a suo tempo è stato pagato il costo di costruzione, perché a me così risulta e poi credo che nessuno ci avrebbe dato casa pagata da altri, vedi nostri politici, l’unico regalo, che regalo poi non è stato, è stato il terreno.

Quindi ad oggi per pareggiare i conti bisogna acquistare questo benedetto terreno che ci viene fatto pagare, secondo il mio ragionamento, al 60% del costo di costruzione e non al 20%.

Fammi sapere la tua opinione e scusa per i miei “conti della serva”, sperando di non dire castronerie.
 

Allegati

  • Circolare 67246 del 27062013.pdf
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  • circolare 138447 del 26082015.pdf
    28,2 KB · Visite: 41
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lupin3

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il vecchio proprietario lo tirerei in ballo comunque, se non ora qualche mese prima della scadenza dei 10 anni dal rogito, se non altro per metterlo in mora (chiedendogli il rimborso della cifra dovuta per la sola affrancazione, a riscattare la piena proprietà è giusto che ci pensi io, avendo saputo fin da prima del compromesso la natura dell'immobile). Per il momento non ho intenzione di vendere, ma so per certo che venderò appena andrò in pensione, via da questo inferno di città! Con una casa che varrà all'epoca poche migliaia di euro? Mentre chi mi ha venduto casa, con i miei 280.000 euro ci si è fatto la villa fuori Roma? Intanto vanno messi in moda, se i tempi lo richiedono, venditore e notaio, poi si vedrà. Sicuramente questa faccenda andrà avanti per anni (anche per dar modo ai costruttori, sulla nostra pelle, di vendere tutte le centinaia di immobili vuoti e invenduti che hanno da anni sul groppone).
Ti porto ad esempio la zona fonte laurentina.... metà quartiere in diritto di superficie e l'altra metà con palazzoni in costruzione (tra l'altro orrendi) di un noto costruttore romano..... capisci l'interesse a bloccare le vendite di quelle in diritto.... per vendere le nuove.... torna tutto....
 

boccio

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Ti porto ad esempio la zona fonte laurentina.... metà quartiere in diritto di superficie e l'altra metà con palazzoni in costruzione (tra l'altro orrendi) di un noto costruttore romano..... capisci l'interesse a bloccare le vendite di quelle in diritto.... per vendere le nuove.... torna tutto....
A RI BINGO !@!@
 

Mobil

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ciao a tutti,
premetto che mi ero attivato per la vendita o all'affitto del mio immobile peep, sia per problemi di quiete condominiale, che stanno minando la mia salute (al piano superiore una famiglia con 7 bambini in 53 metri calpestabili) , sia per la perdita del lavoro.
Ci sono tantissime cose che sinceramente non mi quadrano in tutta questa questione e il solo enumerarle gia mi provoca confusione mentale.
Partirò quindi dai primi aspetti che in questo momento mi vienengono in mente.
Dopo la sentenza della cassazione e prima di leggere bene la delibera 40, mi son detto, vediamo di capire se mi conviene affrancare il vincolo o riscattare la piena proprietà e aspettare la scadenza della convenzione.
Gia un primo dubbio inrisolto è, che durata ha la convenzione sostitutiva? La delibera parla di canonici 20 anni calcolati dalla convenzione originale, e in questo caso mancherebbero 2 anni, ma da più parti ho letto che potrebbe avere una durata di 30 anni.
Qualcuno ha in mano una convenzione sostitutiva stipulata?
Altra cosa a cui non so dare spiegazione è che a sentenza della corte si richiama, per interpretare come a tempo indefinito la persistenza del vincolo al prezzo massimo di cessione, all'articolo 31, comma 49bis, della legge 448/98:

"49-bis. I vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unità abitative e loro pertinenze nonché del canone massimo di locazione delle stesse, contenuti nelle convenzioni di cui all'articolo 35 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni, per la cessione del diritto dì proprietà, stipulate precedentemente alla data di entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n. 179, ovvero per la cessione del diritto di superficie, possono essere rimossi, dopo che siano trascorsi almeno cinque anni dalla data del primo trasferimento, con convenzione in forma pubblica stipulata a richiesta del singolo proprietario e soggetta a trascrizione per un corrispettivo proporzionale alla corrispondente quota millesimale, determinato, anche per le unità in diritto di superficie, in misura pari ad una percentuale del corrispettivo risultante dall'applicazione del comma 48. La percentuale di cui al presente comma è stabilita, anche con l'applicazione di eventuali riduzioni in relazione alla durata residua del vincolo, con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
(comma introdotto dall'articolo 5, comma 3-bis, legge n. 106 del 2011)"

in quanto in tale articolo non si fa riferimento temporale rispetto alla convenzione.
Mi chiedo come questa interpretazione sia estenda anche alle convenzioni post legge 179/1992, non avendo trovato in quest'ultima articoli che intervengano su questo punto specifico, forse per distrazione.
Mi chiedo ancora cosa accade per tutti gli altri vincoli nelle convenzioni in diritto di proprietà o in tale fattispecie convertite, visto che mi sembra che non siano normati a tempo definito esattamente come il vincolo al prezzo massimo di cessione?
Il buon senso direbbe che originariamente tutti i vincoli perdurassero al perdurare delle convenzioni, ma abbiamo scoperto che così non è, o almeno a Roma l'interpretazione corrente lo nega.
Se permangono anch'essi, e non vedo che senso ha, ad esempio, il tetto di redito come requisito dell'acquirente se, una volta affrancato il vincolo, acquista a prezzo di mercato libero?
Per ora mi fermo qui.
 

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