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Utente Cancellato 62189

Ospite
@Cesco76 Penso che sia la soluzione che vuole applicare il comune ....

"49-bis. I vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unita' abitative e loro pertinenze nonche' del canone massimo di locazione delle stesse, contenuti nelle convenzioni di cui all'articolo 35 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e successive modificazioni, per la cessione del diritto di proprieta', stipulate precedentemente alla data di entrata in vigore della legge 17 febbraio 1992, n. 179, ovvero per la cessione del diritto di superficie, possono essere rimossi, dopo che siano trascorsi almeno cinque anni dalla data del primo trasferimento, con convenzione in forma pubblica stipulata a richiesta del singolo proprietario e soggetta a trascrizione per un corrispettivo proporzionale alla corrispondente quota millesimale, determinato, anche per le unita' in diritto di superficie, in misura pari ad una percentuale del corrispettivo risultante dall'applicazione del comma 48 del presente articolo. La percentuale di cui al presente comma e' stabilita, anche con l'applicazione di eventuali riduzioni in relazione alla durata residua del vincolo, con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Sì, io la frittata la giro.

Ma metto insieme un po' di cose che ho letto qui, e noto che si scrivono cose come se si pensasse con due cervelli, uno ante sentenza, uno post sentenza.

Compreso il Comune, che adesso fa l'ingenuo tirando fuori la delibera: come dice l'ingegnere, che te frega, che problema c'è, paghi e risolvi no?

Peccato che abbiamo una sentenza che non vale solo dal 16 settembre in poi: vale anche prima.

Fino a 10 anni prima.

Fino a 10 anni prima sono tutti coinvolti.

Quindi, per me il problema rimane tale anche con la delibera.
 

marvit81

Membro Junior
Privato Cittadino
Ragazzi scusatemi, sono stata in agenzia e con il venditore abbiamo pattuito l'allungamento del tempo massimo per il rogito, da novembre a gennaio (spero solo che nn passi tutto questo tempo). Ma nel caso in cui ( spero proprio nn accada) il comune decidesse di dire: o si vende casa al prezzo di convenzione o niente, e quindi che il proprietario (come è plausibile che accada) non volesse più vendere quali sono i miei diritti? Durante il compromesso l'agente immobiliare ci ha detto che se il venditore si ritira dovrebbe dare il doppio della caparra che abbiamo dato noi ma io nn lo leggo ne sulla proposta e ne sul compromesso! Qualcuno puó delucidarmi su questo dubbio? Vi ringrazio
 
U

Utente Cancellato 62189

Ospite
Ti allego la risposta del mio avvocato .. spero ti sia utile

mi pare di capire che la scrittura è già stata sottoscritta dalle parti.
La sig.ra ha una copia della scrittura firmata da entrambi?
Aggiungere la condizione sospensiva va bene, diversamente la scrittura così
come predisposta non va assolutamente, poichè l'accordo sul prezzo è già stato
raggiunto in sede di sottoscrizione del preliminare e non è più in discussione.
Se il notaio si oppone alla stipula dell'atto pubblico (come in questo caso)
l'inadempimento da parte tua diviene a te non imputabile. Pertanto la questione
sta in questi termini: o si trasferisce il bene al prezzo pattuito ovvero
l'atto pubblico non può essere stipulato.
In altre parole se non è possibile dar seguito al preliminare per causa a te
non imputabile non hai più alcun vincolo con la venditrice e nessuno può
costringerti alla vendita. Al momento non puoi fissare alcuna data poichè sei
in attesa di decisioni da parte della pubblica amministrazione e non sei in
grado di prevedere i tempi.
 

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