Ricambio gli auguri a tutti voi e al Presidente della 167 che non ha commentato il mio post sulla possibilità di far accedere i suoi iscritti ai 10.000 mc ancora disponibili a Ponte di Nona per l'edilizia PEPP. Così anche la 167 potrebbe avere la posibilità di farsi una casa, scoprire che non è poi tanto economica, e trovarsi così nella nostra situazione che abbimo speso tot e ci viene ricosciuto un prezzo massimo inferiore di 50-80.000 rispetto a quanto effettivamente pagato.
Per quanto riguarda la futura convenzione per l'eliminazione del vincolo del prezzo massimo essa è tra due soggetti: il Comune di Roma e il proprietario. Non riguarda quindi il fisco o il condominio che sono i 2 casi per cui l'acquirente è chiamato a pagare in caso il venditore sia insolvente. In questo caso è il Comune non il fisco a dover pretendere il conguaglio e quindi non vi un articolo del codice civile che obbliga l'acquirente a subentrare al venditore in caso sia insolvente. Comunque vi sono anche altre situazioni per cui occorre stare attenti. Se si acquista da un'impresa o da una cooperativa si corre il rischio, entro 5 anni, di vedersi sotratto l'appartamento in caso di fallimento dell'impresa costruttrice. La fattispecie in questione mi sembra meno pericolosa per un acquirente rispetto al fallimento di un imresa o acquisto da un privato che abbia un'attività commerciale. L'impegno che si prende a versare il conguaglio è personale per se e gli eredi e non coinvolge terzi. Il vednidore dovrebbe sparire e gli eredi rinunciare all'eredità prima di coinvolgere l'acquirente nel pagamento. Inoltre,i più diffidenti devono verificare con il LORO Notaio di fiducia tali rischi e se ritienuti seri prevedere che il venditore lasci in deposito una somma di denaro che potrà essere svincolata solo quando si sarà messo in regola con il pagamento dell'importo dovuto per il saldo.