Ho forti dubbi a riguardo come ne hanno persone sicuramente più competenti di me...tanto per cominciare non nascono in risposta ad istanze per autorizzazione di vendita ma hanno per oggetto "Richiesta chiarimenti"...i nulla osta sono ben diversi...per intenderci sono quelli rilasciati dalla regione Lazio quando viene autorizzata la vendita nell'arco del quinquennio. Inoltre sui chiarimenti del comune non troverai mai scritto "si autorizza la vendita" ma solo una serie di riferimenti normativi e l'errata interpretazione degli stessi (identico contenuto della delibera che invece ha un suo valore giuridico/amministrativo.
Riporto fedelmente la frase conclusiva della lettera firmata da Egiddi con oggetto "Richiesta chiarimenti per futura vendita di una porzione immobiliare...":
"Dall'esame della convenzione in essere tra la Soc....ed il Comune di Roma, ora Roma Capitale, a rogito del Notaio....in data xx/xx/1998, repertorio..., si evince che il singolo alloggio pervenuto al primo avente causa del concessionario, potrà essere alienato (ovvero locato) a chiunque ed a libero prezzo di mercato (ovvero a canone libero) una volta che siano trascorsi cinque anni dalla data certa del primo trasferimento. Nel caso in specie, per quanto riguarda la trasferibilità a terzi dell'alloggio non sussistono limitazioni o vincoli. Firmato il Dirigente Tonino Egiddi e regolarmente protocollato dal Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica".
Se questo non è un nulla osta... D'altronde stante questa risposta come poteva un venditore chiedere al comune di affrancare? Affrancare cosa? Non credo che un giudice possa ritenere un documento del genere ininfluente seppur errato nei contenuti come stabilito dalla Cassazione. Tra questo documento e la confessione di errori interpretativi contenuti nella delibera 33 il Comune di Roma avrà di che arrampicarsi sugli specchi per dimostarsi incolpevole dei danni arrecati ai cittadini... Che poi, detto tra noi, anche se il comune perdesse tutte le cause sarebbero sempre i cittadini a pagare... indirettamente ma sempre sulle nostre spalle ricadono i costi dell'incapacità e delle inefficienze dei nostri dirigenti ed amministratori.
Ragazzi, scrivete, scrivete e scrivete al comune per sollecitare la lavorazione delle pratiche. Di problemi ne abbiamo già abbastanza, non possiamo accollarci anche il vuoto lasciato da Egiddi e la mancanza di un contratto con Risorse per Roma! Esiste la Legge che obbliga l'individuazione di un responsabile della pratica, la rispettino! Non c'è più Egiddi? C'è il suo capo che a sua volta ha un altro capo... ma che la paghiamo a fare tutta questa gente??