A Roma sono moltissimi gli immobili senza certificato di abitabilità, inclusi quelli nei piani di zona. E dire che l'appartamento che comprò mio padre alla fine degli anni '50, costruito in cooperativa con altri colleghi d'ufficio (e fondi garantiti dallGrazie mille, quindi il certificato non esiste....
Infatti è stato più volte detto in questo forum che occorre assolutamente sanare il pregresso. Se sono trascorsi meno di 10 anni dal rogito chi se la sente può citare in giudizio venditore e notaio: c'è la sentenza della Cassazione a S.U., c'è la convenzione, c'è il rogito con cifre molto superiori a quelle della convenzione. Tutto nero su bianco, senza possibilità di equivocare o interpretare "creativamente". Il minimo che potranno fare venditori e/o notai sarebbe rimborsare il prezzo dell'affrancamento, purtroppo per come sono fatte le leggi bisogna chiedere la restituzione della cifra in più pagata rispetto al prezzo massimo di cessione e contemporaneamente far capire che si è disposti a trattare. Ma da quello che ne so finora nessuno ha risposto alle lettere inviate da almeno due avvocati che rappresentano decine di compratori inviperiti. Se non altro si mettono in mora notaio e venditore, sperando che da qui a 10 anni riescano a mettere a posto le cose.Giusto... Ma ti posso assicurare che all'epoca erano quelli i prezzi...calcolando che la maggior parte di Roma è in PEEP...e allora tutte le persone che hanno venduto al triplo a anche al quadruplo?? Come fai ora a livellare tutta la situazione in modo equo??? A questo punto credo che nessuno venderà più questo tipo di alloggi e chi dovrà comprare sarà costretto a comprare a prezzi di mercato direttamente dai costruttori in zone non Peep
La cosa che mi fa preoccupare è quel "nessuno": se uno non risponde, dichiarandosi disposto a trattare, vuol dire che non ha nulla da perdere: è possibile che il numero di "nullatenenti" qui a Roma aumenti a dismisura da qui a 10 anni... Cmq se il venditore prova a fare il furbo il quinto della pensione glielo piglio di sicuro, a meno che, appunto, il comune non trovi una soluzione equa per tutti.
Io per es. accetteri di pagare la trasformazione "scontata" come se a suo tempo avessi già pagato l'affrancamento senza che fossero già trascorsi i 20 anni. Ma non sono assoltamente disposto a pagare 30.000 euro (ma nemmeno 10.000 o 15.000) per l'affrancamento. Paghi chi ci ha lucrato sopra.