giannelmo

Membro Attivo
Professionista
io sono proprio curioso di sapere come reagira' la gente alle cifre che leggeranno nelle lettere per affrancare......
Mah... se vai più su pare che le cifre richieste siano relativamente modeste, dicono che ci sono risposte alla domanda di affrancazione per 15.000 euro. Andrebbe però confrontata con quella ottenuta con i calcoli che abbiamo fatto noi. In generale più basso è il prezzo di cessione, più alti sono i finanziamenti e le facilitazioni concessi in fase di costruzione, che ora si devono restituire: quindi in linea di principio è corretto che il prezzo dell'affrancamento sia inversamente proporzionale al prezzo massimo di cessione.
 

Mdc78

Membro Ordinario
Privato Cittadino
E' così infatti! Il prezzo della sola affrancazione può essere superiore a quello massimo di cessione imposto dalla convenzione!
Essendo un acquirente la cosa mi dispiace molto x tutti voi venditori ma la mia è solo informazione, ma una domanda a voi venditori... Come mai non riesco da 3 mesi a farmi dare questa benedetta convenzione dal mio venditore? C è qualche casino sotto? A me serve x la richiesta del mutuo
 

giannelmo

Membro Attivo
Professionista
Essendo un acquirente la cosa mi dispiace molto x tutti voi venditori ma la mia è solo informazione, ma una domanda a voi venditori... Come mai non riesco da 3 mesi a farmi dare questa benedetta convenzione dal mio venditore? C è qualche casino sotto? A me serve x la richiesta del mutuo
Io non sono un venditore, sono un acquirente che ci ha rimesso ben 230.000 euro grazie alla sentenza della cassazione. Inoltre venditori ed acquirenti sono sulla stessa barca. Dividerci è proprio quello che fa comodo a chi ha combinato questo casino, ossia comune e notai. Infatti venditore ed acquirente avrebbero tutte le ragioni per associarsi e far causa al comune ed al notaio.
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
se continuiamo di questo passo, a breve il Comune, il Notaio , la cooperativa e perfino la guardia di finanza ci denunciano "per incauto acquisto" e semmai tutti insieme l'anno prossimo ci troviamo a scrivere al forum dal pc di San Vittore! E dai, penso che stiamo esagerando..... non credi?
No guarda @Nicestar mi sono spiegato male ma il discorso sarebbe troppo lungo e articolato...

Questo forum è popolato da acquirenti, venditori e agenzie immobiliari, alla fine abbiamo dato per assodato che la colpa è del notaio senza dar loro diritto di replica. Però i notai hanno molto più di una cartuccia da sparare e possiamo star certi che venderanno cara la pelle.

Quello che molti di *NOI* (me compreso) ancora non capiscono è che qui più che una battaglia sulla legalità è una battaglia sul baiocco (il denaro). In sostanza il Comune di Roma sta avanzando delle pretese economiche che in realtà non le sono dovute, per come si stanno orientando le cose adesso il cetriolo dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) finire nel pertugio dei notai. Il problema però nasce a monte e non solo per la questione dei nulla-osta/chiarimenti maldestramente rilasciati.

A fronte di una piccola differenza economica in fase di acquisto tra gli edifici 865/71 e 10/77, la penalità in fase di vendita è molto ampia: Bucalossi non ha vincoli di prezzo, l'altra si. In tutti gli altri comuni d'Italia questa situazione può essere sanata a fronte del pagamento di una MODESTA cifra ovvero l'"affrancazione".

Quello che sta avvendo a Roma è una ingiustizia di proporzioni Bibliche di cui ancora non ci rendiamo conto!

Infatti il vero problema è che il comune sta richiedendo cifra totalmente ASSURDE che non solo sono fuori da ogni logica, ma che potrebbero addirittura non esserle dovute! Indipendentemente da chi pagherà questa cifra, anche fosse l'assicurazione del notaio, il vero fardello nasce a monte: il Comune *NON DOVREBBE RICHIEDERLI*.

Ma il discorso è complesso, non si parla solo di espropriazione di terreni o opere di urbanizzazione, qui noi dovremmo pagare "altro"...
 

Mdc78

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Io non sono un venditore, sono un acquirente che ci ha rimesso ben 230.000 euro grazie alla sentenza della cassazione. Inoltre venditori ed acquirenti sono sulla stessa barca. Dividerci è proprio quello che fa comodo a chi ha combinato questo casino, ossia comune e notai. Infatti venditore ed acquirente avrebbero tutte le ragioni per associarsi e far causa al comune ed al notaio.
Bhe se ci dividiamo facciamo il loro gioco, tanto qui non ci guadagna nessuno di noi, questo è sicuro. Spero di non essere stato frainteso. Scusate, ci mancherebbe.
Cmq se vuoi potresti spiegarmi come mai hai perso 230.000 euro? È una cifra pazzesca
 

Santi60

Membro Attivo
Professionista
In allegato e FAQ relative alla Trasformazione/Affrancazione del Comune di Firenze. Sostanzialmente confermano quanto detto più volte in questa discussione, con l'unica differenza che, invece di 20 anni, parlano di 30 anni, presumibilmente, poiché hanno messo in atto la Legge 448/1998 da subito, quando ancora la durata della Convenzione di Trasformazione era fino a 30 anni, e non hanno ancora adeguato la documentazione sul sito per attuare la modifica entrata in vigore il 7-7-2012, quando il DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95 ha fissato a 20 anni la durata delle Convenzioni di Trasformazione.
Comunque il "succo" non cambia: La Trasformazione fa diventare la Convenzione assolutamente equivalente a quelle di cessione in Diritto di Proprietà allo scadere della quale.
Ecco i passaggi importanti:
  1. Domanda: Se accetto l’offerta sono completamente liberato da tutti i vincoli ? Risposta: No, rimangono per la durata di 30 anni (ora 20 anni) dall’originaria convenzione, i vincoli convenzionali relativi al prezzo massimo di vendita dell’alloggio e del canone massimo di affitto (ma meno rigidi di quelli attuali). Decorso tale termine non vi saranno più vincoli alla libera disposizione dell’immobile.
  2. Se viceversa, sono già decorsi 30 anni (ora 20 anni) dall’originaria convenzione, con la quale il Comune di Firenze ha concesso l’area alla cooperativa/impresa per la realizzazione del fabbricato, non vi sono più vincoli alla libera disposizione dell’immobile di sua proprietà.
Ora qualcuno potrebbe dire "ma non c'era ancora la Sentenza 18135", ma la risposta sarebbe "La sentenza 18135 è per un caso avvenuto, stranamente, a Roma, mentre non sarebbe mai stata necessaria a Firenze dove i vincoli dei prezzi massimi sono stati da sempre ben noti e, soprattutto, applicati!"
Oppure si vuole proprio sostenere che i soli depositari della "verità assoluta" sono quelli dell'Avvocatura del Comune di Roma e tutti gli altri, inclusi gli specialisti di Legge della FormezPA, sono degli incompetenti?
 

Allegati

  • FAQ_ELIMINAZIONE_VINCOLI_DIRITTI_SUPERFICIE - Firenze.pdf
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Nicestar

Membro Attivo
Privato Cittadino
. Infatti venditore ed acquirente avrebbero tutte le ragioni per associarsi e far causa al comune ed al notaio.

sono perfettamente d'accordo con te, preciso che io sono primo assegnatario non ho mai venduto e con questo scenario non ho intenzione di vendere, ma indipendentemente dalla mia posizione, come cittadino , credo che sia venuto il momento di passare dalle parole ai fatti. Io sono pronto ad associarmi e/o a partecipare alla nascita di un comitato che difenda le ns. tesi. Penso sinceramente , scusatemi per la mia eccesiva franchezza e non escludendomi , che stare al pc e martellarsi ....le meningi in questo modo faccia scattare il pericolo dell' autoreferenzialità tale che potrebbe diventare o uno sport per ottenere il maggior numero di "mi piace questo elemento" o uno sfogatoio per togliersi un po' di frustrazione che ognuno di noi ha. Ora che sappiamo tutto, è stato sviscerato tutto e anche di più, facciamo un sunto finale, ci si vede perlomeno una decina di persone e poi si decide il da farsi. Se poi si vuole continuare così, va bene, ma succederà semplicemente che ci saranno solo due strade 1) quelli che pagheranno l'affrancazione perché già impelagati e 2) quelli che non faranno nulla facendo scadere i termini del pagamento di affrancazione. Tanto questi del comune la trasformazione sia per i 14 sia per gli altri non la sbloccano se non si interviene. Preferisco, a questo punto, mettere qualche soldo per una causa giusta che darli a questi cialtroni.
 

Santi60

Membro Attivo
Professionista
No guarda @Nicestar mi sono spiegato male ma il discorso sarebbe troppo lungo e articolato...

Questo forum è popolato da acquirenti, venditori e agenzie immobiliari, alla fine abbiamo dato per assodato che la colpa è del notaio senza dar loro diritto di replica. Però i notai hanno molto più di una cartuccia da sparare e possiamo star certi che venderanno cara la pelle.

Quello che molti di *NOI* (me compreso) ancora non capiscono è che qui più che una battaglia sulla legalità è una battaglia sul baiocco (il denaro). In sostanza il Comune di Roma sta avanzando delle pretese economiche che in realtà non le sono dovute, per come si stanno orientando le cose adesso il cetriolo dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) finire nel pertugio dei notai. Il problema però nasce a monte e non solo per la questione dei nulla-osta/chiarimenti maldestramente rilasciati.

A fronte di una piccola differenza economica in fase di acquisto tra gli edifici 865/71 e 10/77, la penalità in fase di vendita è molto ampia: Bucalossi non ha vincoli di prezzo, l'altra si. In tutti gli altri comuni d'Italia questa situazione può essere sanata a fronte del pagamento di una MODESTA cifra ovvero l'"affrancazione".

Quello che sta avvendo a Roma è una ingiustizia di proporzioni Bibliche di cui ancora non ci rendiamo conto!

Infatti il vero problema è che il comune sta richiedendo cifra totalmente ASSURDE che non solo sono fuori da ogni logica, ma che potrebbero addirittura non esserle dovute! Indipendentemente da chi pagherà questa cifra, anche fosse l'assicurazione del notaio, il vero fardello nasce a monte: il Comune *NON DOVREBBE RICHIEDERLI*.

Ma il discorso è complesso, non si parla solo di espropriazione di terreni o opere di urbanizzazione, qui noi dovremmo pagare "altro"...
Infatti è proprio questo "altro" che è preoccupante, a tale proposito, faccio l'esempio della Convenzione del mio appartamento nella quale è indicata a chiare lettere che, a suo tempo, nel lontano 1986 il corrispettivo pagato dall'Impresa, da portare in detrazione per il calcolo del corrispettivo di Trasformazione, doveva essere stato di Lit.1.147.565.760 ed i mc erano 27.778, invece, nel conteggio di Trasformazione fatto ad una mia vicina di casa, il corrispettivo riportato (per la stessa Convenzione precisamente individuata dal nr. di repertorio del Notaio) è diventato Lit. 281.538.000 (inclusi oneri di urbanizzazione) ed i mc sono diventati 30.864. Le domande sono:
  1. E' un semplice errore magari Risorse per Roma ha usato i dati di un'altra Convenzione, oppure,
  2. Il Comune non ha "vigilato" e l'Impresa Costruttrice ha versato un corrispettivo inferiore di ben Lit. 866.027.760 (che erano bei soldini nel 198, anzi lo sono ancora adesso!) realizzando anche 3.086 mc in più? (il problema che entrambe le due difformità vanno nel verso di aumentare il corrispettivo di Trasformazione, il primo perché si riduce la detrazione di quanto già versato e rivalutato con ISTAT, il secondo, perché il valore dell'intero stabile è aumentato e con esso la quota millesimale per il singolo appartamento!
I conteggi che ho citato sono antecedenti alla Deliberazione 40/2016, ma successivi alla Sentenza 18135, e la mia vicina, anche se forse non era del tutto convinta, ha pagato quasi 20.000 Euro, poiché forse aveva sentore di quello che stava per succedere, oltre al fatto che doveva necessariamente vendere al più presto per motivi suoi.
Ma se Risorse per Roma utilizza gli stessi metodi e fa le stesse sviste sopra indicate, a causa delle nuove stime il corrispettivo rischia di arrivare a oltre 80.000 Euro, e a quel punto la carta su cui scrivono il conteggio è diventa meno utile di quella che si vende a "rotoli di morbidezza" :triste: ...
 

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