Secondo me state sognando, l'unica cosa che possiamo sperare è che da oggi in poi le cose vengano fatte secondo la legge, e bisognerà lottare non poco visto che per ora la legalità negli intenti del comune non si intrevede affatto, sia per le valutazioni delle aree, sia per l'invenzione delle convenzioni che scadono ma non scadono, sia sul computo degli OO.UU.
Per il resto, condono o diversa distribuzione degli oneri di affrancamento, non lo prevede la legge e non è il comune che può cambiarla.
E' scontato che, per evitare che le colpe le paghi il soggetto sbagliato (il solito), il condono del pregresso e una condanna per danno erariale sarebbe l'unica cosa giusta, anche perchè se è vero che il compratore ha creduto di acquistare un immobile a prezzo di mercato rivendibile a prezzo di mercato, la stessa cosa la credeva il primo assegnatario, che se fosse stato informato, per prima cosa ci avrebbe pensato due volte e per seconda forse non avrebbe mai comprato, sono stati entranbi raggirati dalla triade consorzi/costruttori, notai e comune.
Io non conosco i prezzi degli immobili negli altri piani di zona ma, per quello che è a mia conoscenza, il plus valore ricavato dal venditore primo assegnatario nelle vendite degli anni passati è per la maggior parte dovuto alla bolla immobiliare e al passaggio dalla lira all'euro, non al fatto che in partenza questi immobili siano stati regalati, almeno non il mio, e dato che nessuno di noi mortali sapeva dell'esistenza di vincoli di prezzo è normale che poi le cose siano andatè così.
Ovvio poi che non tutti i casi sono uguali. Basta pensare che qui, un buco trilocale come il mio, è stato venduto anni fa a 340.00 euro, mentre appena prima della sentenza si è rogitato per 200.000 euro, che forse è più di quanto riconosce la rivalutazione ISTAT(farlorca) ma è meno del potere di acquisto reale di quanto pagato all'origine. Tanto è vero che, in zona, non ti bastano per acquistare un bilocale peep
Per questo torno a ripetere che se non si può avere giustizia piena, l'unica cosa è incontrarsi a metà strada, se possibile per via extragiudiziale.
Daltronde è un po' quello che accadrà per le compravendite future. Io venditore, con l'obbligo di affrancazione, se prima ero disposto a trattare in basso, ora sicuramente sarò meno disposto a farlo e, sempre che dopo tutto questo casino riurò ancora a vendere, il risultato sarà che l'onere di affrancamento, alla fine me lo sarò diviso col compratore.
Quello che secondo me possiamo fare ora è solo fare casino, non rassegnarci e sperare che al Comune, per l'aspetto che lo riguarda, il nuovo che avanza non faccia peggio del vecchio, come sembra sia intenzionato a fare.