@Ponz: per mia curiosità, vorrei approfondire l'aspetto relativo alla validità di contratti di locazione in forma scritta ma non registrati.
Condivido che la mancata registrazione rende fiscalmente inesistente il contratto.
Ma è anche vero che un qualunque contratto scritto (scrittura privata) risulta vincolante per i sottoscrittori, indipendentemente dalla registrazione/trascrizione.
Non troverei strano quindi che un giudice lo possa ritenere valido: salvo esista una normativa specifica per i contratti di locazione, che leghi l'aspetto della registrazione e fiscalità, alla validità stessa: ma non credo esista.
Cosa trovo sorprendente in questa storia è il fatto che due contraenti stabiliscano un contratto e relativo canone, "in nero", e lo facciano in forma scritta; pensavo che in tali circostanze, fosse ovvia norma non lasciar tracce evidenti.
Presumo inoltre che registrare un contratto con 22 anni di ritardo comporti una sanzione abbastanza salata.
Non conosco poi i dettagli di quella legge che permetteva all'inquilino di far emergere il nero a tutto suo vantaggio; per dimostrarne l'esistenza doveva essere prodotto il vecchio contratto? E se si, questo veniva totalmente surrogato dal nuovo? (nel qual caso il contratto del 93 verrebbe effettivamente annullato dal successivo?)
Mi pare siamo proprio di fronte ad un caso dove sia i contraenti che il legislatore siano stati consigliati dal diavolo, che notoriamente fornisce le pentole, ma non il coperchio.