Io credo solo che, parlando di priorità, il mercato stia correndo, ed in una direzione ben precisa. A volte ho anche io l'impressione che non si voglia ammettere la realtà in questo forum, o forse, è la mia realtà ad essere meno fortunata di altri. Aiutatemi voi a comprenderlo...ma premetto che ho collaborato in diverse regioni d'Italia, e non mi è mai sembrato che fosse molto diversa la faccenda. L'adeguamento è solo il normale evolversi insieme alla società che si evolve. Noi non abbiamo avuto uno straccio di adeguamento, solo una legge che ci ha fatto nascere, come sensali (si Ponz, perchè alla fine la tua definizione è quella di sensali organizzati, ma sempre sensali, diciamo sensali professional
). Io non concordo sul fatto che la mediazione sia quella che facciamo oggi, non esiste, non la fa nessuno, e i più onesti cambiano lavoro, perchè noi dobbiamo vendere, punto. Questa ipocrisia, questo contraddittorio, ce lo portiamo nel DNA, dalla legge che ci ha fatto nascere. Ora io dico questo:
o ci muoviamo nel farci riconoscere a tutti gli effetti la qualità di imprenditore, perchè credo che abbiamo diritto di diversificare come ogni imprenditore, o diveniamo una categoria più chiusa, più organizzata, più specializzata, più controllata e qualificata, dove accanto a ciò che facciamo ci mettiamo competenze nettamente superiori, e una selezione appropriata. E' quest'ultimo l'unico modo che conosco per cambiare l'idea che la società ha di noi, e salvaguardare la nostra categoria nel medio-lungo termine. Adeguarsi a quello che la gente chiede, perchè alla fine, l'offerta è nulla senza la domanda. Io sono straconvinto che la gente, quella che vuole lavorare con noi, ci veda come un negozio, mentre l'altra parte ci veda come parassiti. Di mediazione qui, in Italia, non se n'è mai parlato. AL massimo conoscono il termine agente immobiliare, che è sempre un venditore di case. Punto. Allora io non vedo altro che queste 2 strade. Sono convinto però che la prima ci porti al fallimento, perchè come i mercati merceologici on line hanno spiantato i piccoli negozi, e dato una bella botta anche alle grosse catene, come è avvenuto anche per le assicurazioni, come è già avvenuto da tempo per le agenzie di viaggio (Booking?) con la mediazione immobiliare sta avvendendo la stessa cosa. Ricordo che la legge dell'89 è nata in un periodo dove non esistevano computer, internet, franchising, grosse catene di distribuzione ecc..Quante cose sono cambiate da allora? Un'infinità, un cambio epocale, più che storico. Noi dove siamo rimasti? Li dove eravamo. L'agenzia immobiliare è nata per mettere in comunicazione le parti di un affare, e Ponz ribadisce giustamente che quello è il core business dell'agenzia, io dico che quello ERA il core business dell'agenzia, perchè è cambiato radicalmente il modo di mettersi in contatto con la gente. Se come luogo di incontro ci hanno tolto molto, in termini consulenziali con la presenza di geometri e notai (che reputo coprire i fabbisogno di chi compra o vende una casa al 65% appena), non abbiamo mai avuto parecchio margine di esistenza da non specializzati agli occhi della gente comune, non ci resta cioè altro da fare che arrivare ad un punto di svolta. Alla gente di pagare provvigioni di migliaia di euro perchè siamo un punto di contatto, non le va più giù, con i moderni mezzi di comunicazione. Il valore aggiunto qual'è? Parliamone...Tutto quello che mi si dirà, lo so già, come chi me lo dirà saprà che non vale quei soldi, a meno che, e lo faccio anche io, non ci si metta corpo anima e cervello ad aiutare la gente e sotto tutti profili, allora si, che quando torno a casa la sera a pezzi mi guardo allo specchio e dico a me stesso: me li sono meritati i miei 5000 euro, e lo dico sicuro, quando cioè quando i clienti anche di fuori tornano qui a salutarmi, mi mandano altri clienti, mi chiedono consulenze e lavori perchè sanno già, ne hanno avuta la prova, che posso aiutarli. Questo è quello che intendo io per mediazione. Ma è un modo di lavorare soggettivo, cosi come mi capita, dopo anni che mi faccio il ****, che mi si dica: no no, con le agenzie non vogliamo avere niente a che fare. Mai capitato a voi? E' umiliante, saper fare il proprio lavoro e curare la gente in modo onesti e disinteressato, e vedere che nulla cambia, perchè il cambiamento deve avvenire a livello macro, la gente deve riconsiderare l'agente immobiliare, e per riconsiderarlo, ci vogliono stavolta competenze accertate e sbarramenti a chi vuole fare soldi facili o in modo disonesto. Lasciamolo agli abusivi...e dimostriamolo a chi prende prende anche il nostro lavoro, che mai potranno essere come noi, dimostriamolo alla gente...non a noi stessi...la gente sa valutare, e se varremo di più, se ne accorgerà.
A quel punto resterebbe solo il paradosso, mediare o vendere? Vendere, fin quando sarà l'unico incentivo al guadagno, purtroppo. Per elaborare un modello di mediazione, inquadrarla anche in termini di prestazione/ricavo perchè sia effettivamente tale, ci vuole qualche neurone in più di quelli che mi restano alle 8 di sera