da qualche parte ho letto questa frase:Tu sai che il contratto transitorio va da un mese ai diciotto mesi ed è possibile che qualcuno possa trasferire la propria residenza in quell'arco di tempo per vari motivi e potrebbe anche non avere una dimora abituale.
"lei avrà la residenza presso il comune
in cui l'ufficiale d'anagrafe ha la testa più dura"
a volte penso sia così..in cui l'ufficiale d'anagrafe ha la testa più dura"
comunque,
quindi possiamo dedurre che una discriminante per l'esigenza di transitorietà sia la durata nel tempo e la volontà del conduttore:
18 mesi potrebbero essere un lasso di tempo congruo per definire "stabile" un'abitazione, mentre 2 mesi non lo sono..
Ciononostante la cassazione si è già pronunciata:
"la legge non ti impedisce di prendere la residenza, però nel momento in cui tu lo fai, ti dice quali sono le forme contrattuali cui devi accedere per la locazione
Cass. civ., sez. III, 3 giugno 1992, n. 6777
http://www.confedilizia.it/RAS6.htm