Io vedo l’agente immobiliare come un soggetto agile, scattante, poco burocratico ma assai responsabile che cerca di orientare l’acquirente per il meglio dal punto di vista delle sue esigenze abitative tarando su di esse la migliore proposta immobiliare esistente sul mercato.
E’ un consulente operativo con i piedi per terra che offre nel concreto, in tempi rapidi, la soluzione ottimale per l’acquirente. E’’ un soggetto la cui utile iniziativa si dispiega esclusivamente nel campo dell'accrescimento economico (vendita - acquisto di immobili).
Non vedo perché gravare il suo ruolo, anchilosandolo e complicandolo, con ponderose competenze giuridiche tipo quella di permettergli di attribuire valore probatorio di fede pubblica ad un negozio giuridico di compravendita immobiliare.
Agevolare la conclusione di un contratto, smussando con intelligenza le rivendicazioni delle due parti che si trovano a difendere opposti interessi, questo è la missione suprema dell’agente immobiliare. E’ il primo stadio della complessa procedura di una compravendita immobiliare. In questa delicata fase l’agente immobiliare domina, trascina, furoreggia.
Ottenuto l’incontro delle volontà delle parti che reciprocamente si compromettono, il suo compito vitale è terminato. La parte umana della procedura negoziale è conclusa.
Poi comincerà la parte giuridica, fiscale e amministrativa, molto più arida e brulla. Lasciatela al notaro.