Leggo con piacere il suo articolo sull’abolizione del ruolo degli agenti immobiliari (vedi Editoriali del 22 marzo, ndr) ma devo purtroppo correggerla circa le molte imprecisioni in cui Lei è incorso.
Per prima cosa le devo ricordare che il Governo non ha ancora depositato il testo del decreto legislativo, e quindi ogni considerazione sul tema va rimandata a quando avremo la possibilità di leggerne i contenuti.
Mi dispiace quindi che Lei non abbia potuto leggere i commenti sul nostro sito federativo, ma in Fiaip siamo abituati a comunicare la realtà e non le supposizioni, il tutto al solo fine di non ingenerare confusione nei nostri associati. Che il ruolo sia stato soppresso è un fatto quasi certo, ma ritengo che sia importante comunicare notizie fondate. A questo proposito le segnalo l’articolo del Sole 24 ore di sabato u.s. in cui si dice che il corso e l’esame sarebbero stati aboliti, nulla di più falso.
Nel testo del nuovo articolo 73- che nel decreto definitivo dovrebbe diventare l’art.72-, vi sono tutti i richiami alla legge 39/89 –comma 6- e al comma 7 si rimandano alle Camere di commercio i compiti delle soppresse commissioni camerali, di conseguenza i requisiti dettati dalla 39/89 rimangono quelli individuati per legge.
Sul piano normativo quindi, nel caso fosse confermata la cancellazione del ruolo, non cambierebbe nulla, i criteri di accesso rimarrebbero invariati, i requisiti soggettivi pure, e gli abusivi rimarrebbero abusivi.
Come sarà certamente al corrente in questi mesi Fiaip ha lavorato duramente alle modifiche dei testi che via via venivano presentati dai tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico, ed oggi possiamo dire di avere inciso pesantemente sugli obiettivi iniziali del Ministero, che erano quelli di volere una completa liberalizzazione della nostra categoria.
Fiaip e Fimaa hanno quindi sventato una pericolosa deriva liberalizzatrice, che avrebbe creato pesanti ripercussioni su tutta la filiera dell’immobiliare.
Capirà quindi la soddisfazione del Presidente Angeletti e la mia, nel vedere accolta l’ennesima modifica dell’art.73.Fin qui quello che è accaduto sul piano normativo.
Per quanto riguarda il rapporto con la politica, mi lasci dire che durante i dibattiti all’interno delle Commissioni parlamentari, tre commissioni alla Camera dei Deputati – la X, la II e la XIV- hanno espresso pareri favorevoli al mantenimento del ruolo agenti immobiliari, e quindi la nostra azione ci sembra esser stata particolaramente proficua.
Il Governo però ha deciso di smentire il parere dei relatori della sua stessa maggioranza, i quali all’interno delle Commissioni avevano l’appoggio anche dei componenti di opposizione, il che è un dato veramente sconfortante, e non imputabile al fatto che la nostra categoria non conti nulla, perché così ragionando, caro Direttore, ne dovremmo dedurre che anche il Parlamento su questa vicenda è stato svuotato della propria rappresentanza.
Concordo pienamente sul fatto che le tre associazioni che rappresentano la nostra categoria avrebbero dovuto trovare un punto d’incontro. Purtroppo all’interno della Consulta questo punto non è stato trovato: in un documento ufficiale prodotto da Anama, la stessa associazione dichiarava di essere favorevole alla cancellazione del ruolo e alla liberalizzazione della professione, tesi poi ufficialmente confermata dall’esultante Presidente Bellini e desumibili dal virgolettato del già citato articolo del Sole 24 ore dei giorni scorsi.
Fiaip e Fimaa hanno quindi deciso di continuare da soli la loro battaglia e questo per me e per il Presidente Angeletti di Fimaa è stato un grande motivo di soddisfazione, la politica del compromesso e degli accordi sottobanco non è nel mio stile e soprattutto non è nello stile Fiaip.
Concludendo, se il Governo depositerà l’art 73 modificato nella nottata di giovedì u.s., tutto rimarrà invariato per la nostra categoria e per Fiaip questo era l’obiettivo minimo, salvare la legge 39/89 e tutto l’impianto normativo, rimandando poi ai regolamenti attuativi i miglioramenti del caso.
Purtroppo una Politica sorda e muta al volere delle categorie, non ci ha permesso di arrivare all’obiettivo primario, è questa è stata sicuramente una sconfitta, per la nostra categoria e ritengo della politica stessa. Infine il suo richiamo al fatto che Fiaip non abbia guardato avanti e abbia pensato solamente al mantenimento dello status, mi trova pienamente in sintonia. Tutto vero, per quanto riguarda il passato, ma Lei stesso ricorderà che sostenendo il tema dell’innovazione e del cambiamento della nostra professione, la mia mozione presentata durante il Congresso nazionale di Taormina pochi mesi fa, ha avuto la maggioranza dei voti, e proprio in quel contesto i delegati Fiaip mi hanno eletto Presidente nazionale. Ci dia tempo caro direttore, la stupiremo.
Prima di lasciarla, e nell’attesa di inviarle un mio nuovo contributo con le considerazioni sul futuro della categoria, Le porgo i miei più Cordiali Saluti. Paolo Righi