Veicoli a Gpl, si a garages interrati
Si al parcheggio in garages sotterranei per i veicoli a Gpl purché dotati di sistemi di sicurezza conformi al regolamento Ece/Onu 67-01.
Il Ministero dell'interno, con il decreto del 22 novembre 2002 (pubblicato sulla G.U. n. 283 del 03/12/2002), ha dato via libera alla possibilità per gli autoveicoli alimentari a gas di sostare al primo piano delle rimesse sotterranee.
L'accesso libero ai parcheggi interrati vale solo per i veicoli dotati di dispositivi di sicurezza che consentano la fuoriuscita di gas (per eliminare il rischio di esplosioni) ed è limitato solo al primo piano, oltre che alle aree fuori terra. Gli autoveicoli che non sono ancora dotati di sistemi di sicurezza conformi al regolamento Ece/Onu 67-01 (ovvero tutti quelli fabbricati anteriormente al 1° gennaio 2001) continueranno ad essere soggetti alle restrizioni previste dalle normative fino ad oggi in vigore. Hanno però la possibilità di adeguarsi alla normativa sostituendo il serbatoio e il gruppo valvole con parti corrispondenti a norma, secondo quanto previsto dal regolamento UE e segnalando le modifiche sulla carta di circolazione. Nel provvedimento viene inoltre precisato che le autorimesse devono installare appositi cartelli idonei a segnalare i divieti di parcheggio nelle aree al primo piano per gli autoveicoli non in regola con i dispositivi di sicurezza richiesti.
dal sito di Quattroruote:
Finalmente le auto a Gpl non sono più bandite dalle rimesse sotterranee. Ciò, però, solo a certe condizioni. Il 3 dicembre 2002 è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n°283 il Decreto del ministero dell’Interno 22 novembre 2002 che ha modificato la norma (Decreto del ministero dell’Interno 1 febbraio 1986) che, tra l’altro, regola il parcheggio nelle rimesse delle auto a Gpl (quelle a metano non sono soggette a restrizioni). La nuova norma consente il ricovero delle vetture alimentate a Gpl anche al primo piano interrato (anche se comunicante con altri piani sotterranei), purché l’impianto a gas sia omologato secondo il regolamento ECE/ONU R67-01 (è obbligatorio per le installazioni successive al 1/1/2001: sulla carta di circolazione è indicato se l’impianto lo rispetta). Per gl’impianti precedenti, invece, non cambia nulla, quindi rimane il divieto di parcheggio nei sotterranei. È però possibile adeguare l’auto alle norme di sicurezza più recenti sostituendo il serbatoio del gas, con una spesa di circa 2-300 euro. Ma vediamo nei dettagli cosa cambia.
Autorimesse
È quindi possibile parcheggiare al primo piano interrato, anche se comunicante con i piani inferiori. I gestori delle rimesse devono però predisporre la segnaletica che indichi i vincoli cui sono soggette le auto a Gpl. Contravvenire alle norme può costare molto caro: nella improbabile ipotesi di un incendio, i danni resterebbero a carico dell’automobilista, perché a fronte di una violazione di legge sia l’assicurazione dell’auto sia quella della rimessa si rifiuterebbero di pagare.
In condominio
Le norme sul parcheggio nelle rimesse si applicano anche ai box condominiali. Però, il regolamento di condominio può prevalere e vietare il parcheggio delle auto a gas (anche a metano). È comunque possibile chiedere la modifica del regolamento, ma si deve convincere la maggioranza dei condomini.
Dal 2001 impianti più sicuri
Dal 2001 è d'obbligo il montaggio degli impianti a gas che rispettano il regolamento Ece/Onu R67/01, evoluzione dell'R67 precedentemente in vigore.
Principale novità di questo regolamento è l'adozione obbligatoria di tre valvole sul serbatoio del Gpl che ne aumentano ulteriormente la sicurezza.
La prima valvola, comandata elettricamente dal circuito di accensione del motore, si chiude anche in caso d'incidente, quando il propulsore si spegne; nei vecchi impianti, l'elettrovalvola d'intercettazione del gas era posta nel vano motore, quindi un'eventuale perdita della tubazione a monte di essa non era controllata.
La seconda valvola si apre automaticamente quando la pressione all'interno del serbatoio raggiunge i 27 bar, così da far sfogare parte del gas, richiudendosi quando la pressione scende sotto la soglia di apertura; si evita, così, che la sovrapressione provochi lo scoppio del serbatoio.
Lo stesso compito è svolto dalla terza valvola, che interviene in caso d'incendio; questa contiene un elemento termofusibile che fonde a 110 °C, così da lasciar uscire il gas che può bruciare senza causare danni più gravi.
Ulteriori info su:
http://www.quattroruote.it/auto/mon...cfm?codice=10719&pagina=15084&canaleuscita=44