Premessa, questa lunga risposta e per fare chiarezza e fornirti quanto più e possibile informazioni utili in modo da non farti trovare impreparato difronte ad un eventuale altro.................
L'impiegato delle poste è un altro che oltre al proprio lavoro crede di sapere anche il lavoro degli altri. Questi personaggi sono i classici "Ignoranti" che credono di sapere tutto ma spesso non sanno neppure quello che è di loro competenza. Per fortuna che la stragrande maggioranza degli impiegati sa fare bene il proprio lavoro e non sentenziano decisioni che spettano ad altri, ma manco a farlo apposta quei pochissimi "Presuntuosi" c'è li troviamo sempre davanti.
Per essere chiaro su questa cosa metto da parte la morale, l'essere onesti e corretti verso gli altri, le conseguenze che ci sono se vengono a saperlo altri eredi (ma queste sono conseguenze solo tra eredi perché c'è la legge che li tutela) e non c'entra ne l'agenzia delle entrate e ne le poste o la banca ecc. ecc.
Le poste e la Banca o chi cavolo ha questi soldi non vuole avere grattacapi in caso di denuncia da parte di altri eredi dato che sarebbero costretti a fotografare la situazione patrimoniale nello stesso giorno che la persona è venuta a mancare, e pensa se intanto son passati anni.
Parliamo di cointestazione (da non confondere con la delega) tutti i soggetti che sono cointestatari sono tutti allo stesso modo ed allo stesso momento alla pari, ogni cointestatario dispone come vuole e come meglio crede senza nessun vincolo o limitazione allo stesso modo degli altri, in pratica può ritirare
"INTASCARE" cioè farsi rimborsare l'intero capitale cointestato e nessuno lo può impedire questo, ne l'impegato delle poste, ne quello della banca e ne tantomeno L'agenzia delle Entrate, se questo prelievo viene fatto in modo fraudolente sono gli altri cointestatari a farsi le proprie ragioni denunciando e procedendo con una causa ma nessuno può impedire ad un cointestatario di prelevare tutti i risparmi.
Allo stesso modo e per le stesse ragioni il rimborso va fatto anche se uno o più cointestatari sono morti.
Nel tuo caso solo tu e tuo padre eravate i legittimi proprietari di quei risparmi, ora che tuo padre non c'è più sei rimasto solo tu il legittimo proprietario e quindi nessuno impiegato può impedirti di riprenderti i soldi, figuriamoci poi l'agenzia delle entrate che non c'entra assolutamente niente in questa faccenda dato che quello che lo stato deve avere se lo prende al momento del rimborso (se non sbaglio oggi è il 25% sulla plusvalenza e cioè 30.000 investiti, al momento del rimborso ne sono 55.000 lo stato trattiene il 25% su 25.000, i buoni fruttiferi sono tassati in modo diverso ed il libretto postale mi sembra che non ha nessuna tassazione tranne il bollo se il deposito supera 5.000 euro.
Parliamo ora di eredità, se oltre te ci sono altri eredi, ad esempio che tu abbia altri due fratelli, e questi tuoi fratelli vengono a sapere dopo 7 anni di questi risparmi che tu come legittimo intestatario ti sei fatto rimborsare sporgono denuncia cosa succede.......
le poste (o chi deteneva questi risparmi) devono fotografare l'intero patrimonio nello stesso giorno del decesso e presentarlo alle autorità le quali riconosceranno il 50% al cointestatario ed il restante 50% a tutti gli eredi, cioè a te ed ai tuoi 2 fratelli in 3 parti uguali.
Qui finisce il tutto, se non fosse........
Perchè l'agenzia delle entrate potrebbe essere interessata, mettiamo il caso che il defunto avesse dei debiti verso altri, e peggio ancora verso lo stato perché non ha pagato delle tasse, la legge stabilisce che chi accetta l'eredità accetta anche di pagare i debiti del defunto, quindi in situazioni non chiare l'eredita si accetta sempre con riserva (se non sbaglio la riserva possa durare massimo 10 anni) in modo tale che si possa verificare tra il dare e l'avere se è conveniente o meno accettare l'eredità. Nessun creditore ne tantomeno lo stato può avanzare pretese verso chi non ha accettato l'eredità questo è previsto espressamente dalla legge.
Forse l'impiegato del Agenzia delle Entrate voleva in qualche modo salvare capre e cavoli e non è stato li a spiegarti il perchè, mettiamo che se tuo padre avesse avuto dei debiti anche superiori al quel fatidico 50% sarebbero stati pagati tramite il restante 50%, mi spiego meglio, tutti i risparmi ammontano a 10.000 euro la legge stabilisce 5.000 tuoi e 5.000 in eredità, metti che tuo padre avesse verso lo stato 9.500 euro di debiti, ne restano 500 euro, a te spettano 250 euro e 250 euro divisi tra gli eredi.
Tu immagina una situazione simile dopo alcuni anni che ti sono stati rimborsati quei soldi, rifare tutti i conti, eredi che iniziano una causa per farsi giustizia e che poi rifiutano l'eredita perché ci sono più debiti da pagare che soldi da prendere, che bel casino
ecco perché sono restii a pagare e trovano mille scuse senza la presenza di un'asse ereditario, perché chi riceve i soldi ha tacitamento accettata l'eredità e di conseguenza sarà costretto a pagare anche i debiti del defunto.