ed ho espressamente chiesto ai venditori di regolarizzare lo stato della casa ,
..e ma vedi Maria,
Che ti rispondi da te in questa, come in ogni altra tua discussione dibattuta, su questo argomento.
Perché un conto, e' poter fare un
determinato atto ed un altro conto, è doverlo fare.
Così come chiedere è una cosa e obbligare è un altra.
La tua controparte ha ceduto concedendosi a soddisfare le tue richieste.
Se non si concedeva, poco potevi fare per obbligarlo e o per ricorrere al risarcimento del danno.
Proprio perché è la presenza della caparra che lo determina e lo quantifica.
Non è corretto: se c’è condizione sospensiva, il contratto firmato, valido e legale, non è ancora efficace e non da ancora diritto alle provvigioni
..e però Francy..
Ormai la provvigione è stata pagata.
Difficilmente potrà essere recuperata.
Una volta che il bicchiere è caduto frantumandosi per terra, continuando a ribadire che si trovava fuori posto, non ripara i cristalli.
Trovo che ci sia qualcosa di strano nei comportamenti del venditore personalmente.
Evidentemente non ha le risorse necessarie per riconformare l'oggetto.
Vista la somma così esigua, sempre ammesso che sia vera, probabilmente l'onere destinato al risanamento, non è l'unica pendenza gravante in capo al venditore.
Diversamente, per così poco, non rischierebbero di creare turbative ad un acquirente, che stava serenamente procedendo nell'acquisto.
Banche, spese di condominio ed Equitalia, i probabili indiziati in prima fila.
Aldila' delle spese di mediazione, ottemperarate prima del dovuto, che il venditore versava in un tale stato di necessità, era una circostanza da sapere prima, di formulare la proposta.
Per determinare ed incidere sul prezzo offerto.
Ma, come detto sopra, ormai, cosa fatta capo ha.
Chiaro è che sei in mezzo tra l'incudine e un martello.
Tra un mediatore disposto a gravi rischi pur di incassare improvvidamente e che fa comunella con un venditore squattrinato.
Da qui lo si può certificare per il brocco che è.
Se avesse un cervello decente starebbe dalla tua di parte invece che dalla sua.
Considerato che i soldi per concludere l'affare e quindi per incassare le provvigioni pure da parte venditrice, li hai in mano tu.
Il consiglio che ti ho già dato, di mettere sopra saldamente le mani sulla conduzione dell'affare, resta l'unica soluzione percorribile, per non rimanere in balia di tali soggetti, prima che commettano altri errori, ancora più gravi.
Se non ti fai fuorviare dalle prassi burocratiche della perizia, tempo, margini e modo per recuperare, ne hai ancora.
Perché nella compravendita i conti, quelli veri, si fanno al rogito.