Poichè
1) a quanto pare non tutti leggono con attenzione
2)mi è stato detto che sono "scappato" da questa discussione
Riporto alcuni estratti di quanto da me in precedenza postato così che la risposta possa essere più chiara.
….............Ora, è pur vero che il legislatore del 2012, con l’introduzione dell’articolo 1122ter c.c. ha accolto quegli orientamenti favorevoli alla possibilità di installare, per iniziativa dei singoli condòmini, impianti di
videosorveglianza in grado di captare immagini relative alle aree comuni, ma è altrettanto vero che tutti i limiti e le prescrizioni dettate dal
Garante della privacy e dalla giurisprudenza mantengono la loro validità al fine di contemperare le opposte esigenze. …............
Viola la privacy la telecamera che punta verso il vicino, anche se inquadra solo le gambe
Non rileva che l'obiettivo sia rivolto verso la strada e che riprenda solo in parte la proprietà del vicino, per la Cassazione è violazione della privacy
di Marina Crisafi – Se può essere legittimo installare una telecamera davanti alla propria abitazione, nel momento in cui viene
ripresa anche solo in parte la proprietà di fronte o vicina è violato il diritto alla riservatezza. E a nulla rileva che l'obiettivo sia puntato verso la strada, oggetto di
servitù di passaggio, o che la qualità delle immagini sia scarsa e ad essere inquadrati siano soltanto gli arti inferiori di coloro che la percorrono:
la privacy è comunque “potenzialmente” lesa. ….....................
Così si è espressa la sesta sezione civile della
Cassazione, con la
sentenza n. 12139 pubblicata ieri, mettendo la parola fine ad una lite tra vicini di casa che si era protratta sino al terzo grado di giudizio. …..............................
Per il Palazzaccio, infatti, è corretta la tesi della corte distrettuale, secondo la quale
collegare una videocamera ad un monitor, così come “
modificare la visuale di ripresa o ancora sostituire le ottiche sono operazioni semplici che possono effettuarsi senza possibilità alcuna di controllo” da parte dei vicini.
Da ciò consegue la potenziale lesività della privacy.
Morale della favola: la famiglia è stata condannata non solo a rimuovere e riposizione le telecamere ma anche a rimborsare le spese processuali sostenute dai vicini.
Alla luce di quanto sopra riportato, direiche istallare telecamere di sorvegliana nelle parti comuni di un edificio può essere legittimo, "a patto che venga rispettato il diritto alla privacy degli altri", diversamente (e mi sembra proprio il caso di chi ha posto la domanda) si tratta di un illecito poichè "potenzialmente tale privacy e lesa".
Più chiaro di così!
e non ho aggiunto altri commenti in precedenza è solo perchè per quanto mi riguardava l'argomento era già stato ampiamente chiarito e quindi non c'era altro da aggiungere.
N.B. Bisogna però avere la pazienza di leggere con attenzione e cercare di capire qual che si legge, con umiltà.
Concludendo, siggerisco nuovamente a chi ha posto la domanda su questo forum, di consultare un avvocato per tutelare i propri interessi e la propria provacy.