Si estinguerà mai il mestiere dell’agente immobiliare? Forse no, ma a Manhattan hanno iniziato a farne a meno. Oliver è una nuova app per servizi immobiliari che mette direttamente in contatto proprietari di case e utenti intenzionati a prenderle in affitto.
L'idea molto semplice alla base di questo software è di eliminare “l'uomo nel mezzo”, ossia l'intermediario. Il che, il più delle volte, significa ridurre anche i costi di affitto. L’app Oliver permette infatti all'utente di contattare il proprietario dell'appartamento e di fissare immediatamente un appuntamento con lui, al fine di consocersi e andare a visitare i locali. Il funzionamento è molto semplice: l’utente seleziona un appartamento e prende un appuntamento col padrone di casa – come potete vedere dallo screenshot qui sotto.
Oliver (screenshot)
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Il concetto di far interagire direttamente affittuari e padroni di case attraverso un software non è affatto complesso, ma forse sinora nessuno era riuscito a metterlo in pratica così efficamente. I due fondatori - Yossi Shemesh e Amir Shriki – ebbero l'idea di sviluppare questa nuova app durante una cena; si accorsero che tutti i dati necessari per creare un’applicazione del genere erano già aggregati e disponibili, bisognava solo organizzarli e metterli all'interno di un servizio online unico e integrato. Da lì allo sviluppo della Oliver il passo è stato breve. Il software alla base dell’app aggrega automaticamente i dati presenti all’interno di database gestiti da servizi online per l’affitto di case (siti americani che hanno la stessa funzione dei nostri immobiliare.it o casa.it).
Finora il progetto di Shemesh e Shriki è riuscito a ragranellare 1 milione di dollari in finanziamenti, soldi che sono arrivati proprio da business angels che operano nel settore immobiliare. C’è stato un primo test di Oliver verso la fine dela scorsa estate. Ora l’app è pienamente operativa e ambisce a diventare l’Uber della locazione.
Dal momento del lancio ufficiale – avvenuto circa un mese fa a Manhattan - sulla piattaforma si sono iscritti già 2000 utenti intenzionati ad affittare. I fondatori parlano di 200 conversazioni in media al giorno. L’app per il momento è disponibile solo negli Stati Uniti - anzi per la precisione solo nell'area di New York. Questa settimana si è estesa anche a Brooklyn e nell’immediato futuro dovrebbe allargarsi anche ad altre città USA. La sua diffusione forse non sarà proprio rapidissima, ma non dobbiamo stupirci se un giorno - forse neanche tanto lontano - un servizio del genere arrivasse anche dalle nostre parti.
L'idea molto semplice alla base di questo software è di eliminare “l'uomo nel mezzo”, ossia l'intermediario. Il che, il più delle volte, significa ridurre anche i costi di affitto. L’app Oliver permette infatti all'utente di contattare il proprietario dell'appartamento e di fissare immediatamente un appuntamento con lui, al fine di consocersi e andare a visitare i locali. Il funzionamento è molto semplice: l’utente seleziona un appartamento e prende un appuntamento col padrone di casa – come potete vedere dallo screenshot qui sotto.
Oliver (screenshot)
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Il concetto di far interagire direttamente affittuari e padroni di case attraverso un software non è affatto complesso, ma forse sinora nessuno era riuscito a metterlo in pratica così efficamente. I due fondatori - Yossi Shemesh e Amir Shriki – ebbero l'idea di sviluppare questa nuova app durante una cena; si accorsero che tutti i dati necessari per creare un’applicazione del genere erano già aggregati e disponibili, bisognava solo organizzarli e metterli all'interno di un servizio online unico e integrato. Da lì allo sviluppo della Oliver il passo è stato breve. Il software alla base dell’app aggrega automaticamente i dati presenti all’interno di database gestiti da servizi online per l’affitto di case (siti americani che hanno la stessa funzione dei nostri immobiliare.it o casa.it).
Finora il progetto di Shemesh e Shriki è riuscito a ragranellare 1 milione di dollari in finanziamenti, soldi che sono arrivati proprio da business angels che operano nel settore immobiliare. C’è stato un primo test di Oliver verso la fine dela scorsa estate. Ora l’app è pienamente operativa e ambisce a diventare l’Uber della locazione.
Dal momento del lancio ufficiale – avvenuto circa un mese fa a Manhattan - sulla piattaforma si sono iscritti già 2000 utenti intenzionati ad affittare. I fondatori parlano di 200 conversazioni in media al giorno. L’app per il momento è disponibile solo negli Stati Uniti - anzi per la precisione solo nell'area di New York. Questa settimana si è estesa anche a Brooklyn e nell’immediato futuro dovrebbe allargarsi anche ad altre città USA. La sua diffusione forse non sarà proprio rapidissima, ma non dobbiamo stupirci se un giorno - forse neanche tanto lontano - un servizio del genere arrivasse anche dalle nostre parti.