Io continuo a chiedere a voi agenti immobiliari una cosa molto semplice: a cosa servono questi strumenti di valutazione se poi la domanda è bassissima?
Mi spiego meglio. Supposto che con uno qualsiasi di questi algoritmi si determina che il prezzo di un dato immobile è 100 (magari sulla base dello storico del prezzo di vendita al mq per quella zona e per quelle condizioni, che dovrebbe essere uno dei criteri più attendibili), se non ci sono proposte di acquisto, o se ne arrivano per 80, cosa fate?
Ha ancora senso valutare sulla base delle serie storiche, in generale, il valore di un immobile?
Capisco che bisogna partire da un punto di riferimento, ma mi sembra, come letto anche in altre discussioni, che questi dati vengano presi troppo come "oggettivi e scientifici", quando invece non lo sono affatto.
Il mercato libero, da quando esiste l'uomo, e fino a quando esisterà, si basa su domanda e offerta. In un trend ribassista, sia riguardo ai prezzi, ma soprattutto riguardo al basso numero di compravendite (che poi è quello che in un ciclo economico determina proprio l'abbassamento dei prezzi), non credo che questi strumenti siano attendibili.
Spero ovviamente di poter essere smentito dai fatti: il sogno di tutti gli operatori è avere una valutazione "certa" dell'immobile che ha davanti. Ma credo che in questo momento è più facile interpretare il volo degli uccelli...