questo "sempre" è.. inquietante, e non capisco dove possa poggiarsi, se non su esperienze soggettive che invaliderebbero il "sempre" già per definizione. Nella mia esperienza, i tecnici dell'acquirente hanno sempre dettagliato meno del nostro stesso studio, perchè molti lavorano per guadagnare e fanno il minimo indispensabile, altri, come noi, lo fanno anche con passione, denotazione di molti, ma sicuramente non di tutti. La prova, sempre soggettivamente, c'è: è rarissimo che mi capiti di incontrare l'avvocato o il geometra dell'acquirente, perchè già dal primo appuntamento di definizione, il cliente si sente strasereno, cosi come il suo geometra o il suo avvocato in quei pochissimi casi, purchè competenti e non truffatori (per guadagnarsi per forza qualcosa). Non farei quindi l' oracolo citando esperienze soggettive, che credo sia giusto che restino tali, perchè c'è chi in agenzia resta truffato, e chi senza agenzia non muoverebbe un dito. Ultimo esempio ieri sera, un cliente mi ha chiesto una consulenza, e dopo un'ora mi ha fissato il prossimo appuntamento per lavorare delle pratiche che erano in mano al suo commercialista e al suo geometra, dei quali non è felice (il suo commercialista a Novembre gli ha registrato un contratto di locazione senza fargli fare l'ape, e gli ha suggerito una donazione su alcuni beni sapendo che i figli vorranno vendere. Il suo geometra per fare una vendita gli ha suggerito di fare un frazionamento e una permuta di alcune particelle di terreno, mentre io gli ho trovato la soluzione facendogli risparmiare l'atto di permuta).
Per quanto attiene invece alla proposta del nostro amico, questa, quando è firmata da entrambe i contraenti, e quando nessuno possa provare che l'agente abbia omesso di riferire fatti a lui noti, matura il diritto alla provvigione per legge, e cioè da entrambe le parti, non inificiando tale diritto l'inadempienza, successiva, del venditore, a mezzo dichiarazioni false (che l'agente non aveva l'onere di verificare, per legge, avendo già tutelato l'acquirente facendo prendere responsabilità in merito direttamente al venditore). Pertanto il proponente paga la provvigione cosi come il venditore, e gli stessi se la vedranno in una causa ordinaria per quanto attiene a tutto il resto.
Semmai, la condotta del mediatore è da fessi (o da onesti, dipende dai punti di vista) ma sicuramente ha gestito male, perchè avendo la proposta accettata, avrebbe dovuto o comunicarla al proponente con i mezzi di legge, oppure liberare immediatamente il proponente alla scadenza della proposta in mancanza di accettazione, o ancora, in caso di proposta accettata nei termini, anticipare di parecchio il termine per stipulare procedendo di proprio pugno ad accordare le parti su una eventuale risoluzione consensuale con un nulla a pretendere reciproco e conseguente restituzione della caparra, o trovare un accordo per continuare la vendita.
L'agente, a naso, in fase di proposta ha agito secondo normale diligenza e pertanto secondo legge. Non c'è attualmente, purtroppo, una normativa impositiva di un fare di più. Quello è il problema