Semmai sereno, ma in questo caso mi sembra proprio il caso di dire: "alla Renzie".
Ottimo, manda il conto a Ponz in caso contrario.
Errore (grave).
1) Il compenso di mediazione salta se non vi è conclusione, una proposta accettata è conclusa (l'appiglio sulla conoscenza dell'accettazione – così come l'imbrodate voi – è un gargarismo che già troppi giudici di cassazione – giustamente – hanno rimbalzato) a meno che non sia viziata nel suo senso stesso, quindi nulla ("ipso iure", es. per assurdo: un foglio bianco con scritto "Proposta di acquisto: oggi sono andato al museo" e fine) o suscettibile di annullabilità (se lo è anche il mio cane lo riconoscerebbe, figuriamoci un giudice).
Stop.
Invece (e stiamo parlando di questo caso), una proposta accettata (quindi contratto concluso, ovviamente se non viziata) in cui dentro c'è però una dichiarazione farlocca (tutto apposto... e invece c'è difformità urbanistica), non è nulla né annullabile per una bella cippa (e ci mancherebbe altro!): semmai, è suscettibile di risoluzione, date le boiate e/o le inadempienze future di una (o tutte e due!) delle parti, ma questo è proprio un'altro pianeta in senso di argomenti...
E quindi, cosa succede allora?
Questo:
A) La proposta è viziata in essere? no, quindi il contratto è concluso ed il mediatore deve essere pagato da entrambe le parti (non esiste il mediatore di una sola parte, della parte inadempiente, di quella buona o di quella bella!).
B) Ovvio che tu (promissario acquirente "parte lesa") hai diritto a rifarti, dell'esborso della mediazione, su chi ha fatto "gamba tesa" (promissario venditore dalle dichiarazioni "sportive" in atto), ma non sta scritto da nessuna parte che il mediatore aspetti che "i buoni" (in questo caso da quello che hai raccontato: tu parte promissaria acquirente) abbiano avuto giustizia, anzi, senza la dimostrazione (ricevuta di versamento a seguito di fattura dell'agenzia) che tu l'hai pagato non riesco a immaginare quale metodo fantasioso possa inventarsi il giudice, per farti ottenere il risarcimento dai "cattivi" .
C) Occhio alla penna: molti giudici, sempre secondo me, giustamente, imputano una restituzione parziale come fosse maggior danno, relativamente al compenso di mediazione da parte del "cattivo", perché nella risoluzione dei contratti essa non può essere vista totalmente come "utilità persa", visto che la risoluzione in se è già un mezzo per ristabilire gli equilibri di una parte lesa nei confronti di qualcuno che gli tira una cannonata, dato che se fosse andato tutto bene, tu (promissario acquirente parte lesa) comunque la mediazione l'avresti pagata uguale! Non vorrei spaventarti, ma è doveroso anche dire che con un buon avvocato della parte inadempiente, il giudice possa anche abbonare totalmente il risarcimento della mediazione da te spesa, per i motivi di cui sopra.
D) Per completezza cito tutto quello che tu promissario acquirente parte lesa avresti diritto ad avere dalla parte promittente venditrice mentitrice/inadempiente nella risoluzione di un contratto a tuo favore: doppio caparra; maggior danno; parziale o totale (o purtroppo per te, anche nulla) compenso di mediazione versato.
E) In teoria, tu promissario acquirente, avendo dato una caparra (se lui non l'ha incassata sono cavoli suoi, tu l'atto di darla l'hai fatto – per interposta persona, ok, non ha importanza – e sta scritto sulla proposta!), avresti diritto anche all'esecuzione del contratto, ma dirlo mi sembra una barzelletta, lo dico solo a puro titolo accademico, o, meno paradossalmente, la riduzione del prezzo, ma credo che il giudice storta il naso, nel caso tu voglia acquistare una casa difforme a fronte una contropartita ridotta... tra l'altro c'è il forte dubbio che ciò non sia possibile (va visto se almeno l'immobile mantiene il requisito di commerciabilità).
F) Tu promissario acquirente parte lesa in pratica sei quello che deve avere da ultimo e... pensa ai tempi della giustizia civile italiana.
@Gabriele061067 : letto tutto? bene, ora TIRA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO!
Perché?...
Perché dopo l'ottimismo renziano di Ponz , non è detto che succeda quello che ho scritto io (anche se ho disegnato la realtà), dato che:
da quello che hai raccontato e che posso desumere, se la proposta l'ha scritta quel cialtrone del tuo mediatore, sarà una contratto (concluso) senz'altro annullabile per qualche vizio 90 su 100 (ci scommetterei soldi), quindi – anche se non te lo meriteresti, perché l'impressione che ho avuto è che tu sia comunque un tipo sprovveduto, e io non amo mandare i bischeri in paradiso... – fai così: se la difformità non è sanabile o non intende sanarla o comunque vedi sempre più buio in fondo al tunnel, fai prima una capatina dal tuo avvocato e digli di trovare un vizio, se è vero che c'è un vizio serio, l'hai scampata, perché ciò farà decadere la conclusione = carta straccia, ti fai rendere l'assegno (che meno male non ha incassato) e volta pagina. Se non trovate una "gabola" credibile e seria... auguri.
@Ponz : va bene portare "il buon per la pace" con il privato cittadino avventore del sito (potenziale cliente?), ma da qua a tirare fuori melassa irreale e fuorviante (citando poi una legge – che tra l'altro parla più che altro per le opere pubbliche – al solo scopo di traslare lo scenario nel dare una parvenza di affidabilità)... via, da te non me l'aspettavo, studia meglio.
Z
Gentile Zoldan, lei la mette sul pessimimo più assoluto e ci può stare.
Innanzitutto ogni giudice giudica diversamente dato che siamo in Italia e quindi non è detto che finisca come dice lei.
Vi racconto le ultime:
il proprietario mi ha detto, ma solo a voce, che non vende più e non incassa l'assegno;
l'agente all'inizio mi ha detto di andare a riprendere l'assegno ed io, visto che sulla proposta c'è scritto che se mi ritiro devo la metà della provvigione, ho scritto a/r a proprietario e agente che volevo documentazione di regolarità urbanistica entro il 31-8 ma non mi hanno risposto.
Poi l'agente mi ha comunicato, quando gli ho detto che volevo una liberatoria da parte sua, che mi avrebbe allora fatto scrivere dal suo avvocato.
L'avvocato ha ribadito che per loro non ci sono irregolarità catastali( badate, catastali, non urbanistiche che sono quelle che valgono per una compravendita immobiliare) e quindi se non gli rispondo entro il 2 ottobre mi considera inadempiente con le conseguenze legali del caso.
Io ho anticipato che rispondo con il mio avvocato.
Ora, stando anche al consulto col suddetto, ribadirò che:
gli inadempienti sono loro perchè:
1) non mi hanno mandato la proposta di acquisto controfirmata dal venditore con mezzi di posta certa e nei tempi dovuti.
La proposta me l'hanno mandata infatti solo per mail ordinaria e con una correzione a penna sulla data che si legge corretta dopo 2 giorni dalla scadenza dell'accettazione peraltro!
2) non sono stati rispettati i tempi scritti in proposta per stipula di compromesso e rogito
3) l'immobile ha vizi urbanistici dato che non mi hanno mai prodotto, nonostante le richieste, prova che è regolare urbanisticamente.
Tra l'altro questo immobile ha subito ben 2 trasformazioni e loro non danno prova dei titoli abilitativi di ben due trasformazioni su un immobile vincolato dalla soprintendenza e quindi potrebbero esserci due abusi.
4) hanno addirittura rimesso in vendita l'immobile su ben 4 siti internet.
Ora, il mio avvocato dice che non essendo arrivati a compromesso, NON devo nessuna provvigione e che questa azione legale è evidente che sia intrapresa dall'agenzia perchè cerca di ottenere la provvigione.
Si, potrebbe anche essere che un giudice mi intimi di pagare la provvigione all'agenzia e che poi io debba far causa al proprietario per avere doppio della caparra, rimborso della provvigione pagata, eccetera,
ma non so quanto convenga all'agenzia intraprendere una causa per ottenere(forse) 10000 € di provvigione!!!
Sulla proposta c'è inoltre scritto che l'agenzia doveva informarmi dell'accettazione con a/r o fax o telegramma al mio numero o al mio indirizzo mail....insomma una dicitura interpretabile.....
Vedremo cosa succede, io non compro e non pago proprio nulla....tra l'altro l'agenzia sta trattenendo indebitamente il mio assegno di caparra e gli intimeremo di restituirlo!