Buongiorno,
un paio di mesi fa ho trovato(tramite una agenzia immobiliare) un terreno di 2.000 mq con un rudere da 70 mq sopra, che mi sembrava il posto ideale per quelle che sono le mie intenzioni, cioè trovare un rustico da abbattere con una discreta quantità di terreno intorno.
Dopo aver mandato il mediatore ad informarsi presso l'ufficio tecnico del Comune in questione circa l'esistenza di eventuali vincoli di ogni genere, questi è tornato assicurandomi che l'unico vincolo era di dover fabbricare a non meno di 20 metri dalla strada e che su quel terreno era possibile fabbricare fino a 1.200 mc.
A questo punto abbiamo redatto il preliminare fissando il rogito entro Ottobre visto che comunque servirà del tempo perché il terreno è da frazionare.
La novità di ieri è che il geometra che sta eseguendo il frazionamento per conto del venditore, mi ha informato dell'esistenza di un vincolo paesaggistico che di fatto consente al massimo di demolire il fabbricato e di ricostruirlo nella stessa posizione senza alcuna possibilità di ampliamento.
Dopo essere stato personalmente questa mattina in ufficio tecnico, ho appreso che sia il venditore che il mediatore erano stati informati dal Comune della esistenza di questo vincolo, e ben sapendo quali erano le mie intenzioni(cioè demolire, spostare la casa da dove si trova per costruirne una molto più grande) hanno comunque omesso di informarmi.
Come mi consigliate di comportarmi adesso? Qualora il venditore rifiutasse un accordo bonario(cioè la restituzione della caparra e degli acconti) posso impugnare il preliminare, visto che comunque i beni mi dovevano essere consegnati "...liberi da persone, cose, vincoli..."?
Grazie mille in anticipo per l'aiuto.
Eros
un paio di mesi fa ho trovato(tramite una agenzia immobiliare) un terreno di 2.000 mq con un rudere da 70 mq sopra, che mi sembrava il posto ideale per quelle che sono le mie intenzioni, cioè trovare un rustico da abbattere con una discreta quantità di terreno intorno.
Dopo aver mandato il mediatore ad informarsi presso l'ufficio tecnico del Comune in questione circa l'esistenza di eventuali vincoli di ogni genere, questi è tornato assicurandomi che l'unico vincolo era di dover fabbricare a non meno di 20 metri dalla strada e che su quel terreno era possibile fabbricare fino a 1.200 mc.
A questo punto abbiamo redatto il preliminare fissando il rogito entro Ottobre visto che comunque servirà del tempo perché il terreno è da frazionare.
La novità di ieri è che il geometra che sta eseguendo il frazionamento per conto del venditore, mi ha informato dell'esistenza di un vincolo paesaggistico che di fatto consente al massimo di demolire il fabbricato e di ricostruirlo nella stessa posizione senza alcuna possibilità di ampliamento.
Dopo essere stato personalmente questa mattina in ufficio tecnico, ho appreso che sia il venditore che il mediatore erano stati informati dal Comune della esistenza di questo vincolo, e ben sapendo quali erano le mie intenzioni(cioè demolire, spostare la casa da dove si trova per costruirne una molto più grande) hanno comunque omesso di informarmi.
Come mi consigliate di comportarmi adesso? Qualora il venditore rifiutasse un accordo bonario(cioè la restituzione della caparra e degli acconti) posso impugnare il preliminare, visto che comunque i beni mi dovevano essere consegnati "...liberi da persone, cose, vincoli..."?
Grazie mille in anticipo per l'aiuto.
Eros