No. Il mio ragionamento è un ragionamento macroeconomico, per altro neppure molto originale: tassare di più i patrimoni improduttivi per detassare il mondo della produzione e del lavoro.
Credo di capire cosa desidereresti: nonostante tutto mi sembra tu abbia un pò di confusione in testa.
Che oggi le tasse di successione (includo le ipocatastali) siano basse hai ragione: non so se però sia il toccasana tornare alla mistica einaudiana che predicava che ogni generazione doveva avere l'orgoglio di ricostituire il patrimonio: e che l'equa tassa era attorno al 33%. In tre generazioni, se queste erano passive, lo stato si riappropriava dei beni . La mentalità corrente oggi è troppo distante.
Stranamente parli solo di spostamento della tassazione e non accenni mai invece alla riduzione della spesa pubblica improduttiva.
Che l'immobiliare sia un patrimonio improduttivo lo trovo abbastanza curioso, detto da un AI. Mi sembrava di leggere spesso che l'edilizia è sempre stata il volano dell'italica economia.
Purtroppo i veri patrimoni improduttivi sono quelli legati alla sola finanza: peccato che siano appunto moolto mobili.
Una tassazione sul patrimonio che tenga presente anche i redditi percepiti.
Come non essere d'accordo: e secondo te la tassazione degli immobili sfitti o la casa dei vecchi al paesello d'origine sono secondo te rispettosi del principio che sostieni?
Far pagare alla vecchina pensionata che vive al centro di Roma quanto pagherebbe per l'identico immobile un importante e ricco industriale non lo trovo particolarmente etico ai nostri giorni...
Qui ti sfugge qualcosa: la vecchietta, così come il ricco industriale che vive nel centro di Roma in una abitazione non A1 , sono entrambi esenti da tasse sulla casa di abitazione.
E sugli altri immobili, se producono reddito, sono soggetti ad aliquota progressiva; se sono improduttivi, sono invece tassati lo stesso: nessuna delle tre condizioni fa il paio con quanto sostieni.
Lo scandalo è il livello di prelievo fiscale cui siamo tutti soggetti: certamente queste risorse sono spese male. Ma di tagli ai costi, della politica in particolare, non se ne vedono.
Diciamo anche che oggi si vuole solo il consumo: il risparmio non è gradito (vedi l'inserimento delle liquidazioni in busta paga) Oggi fa caldo: si sente frinir di cicale.