Abitabilità/ agibilità monolocale

[Locazione mono]

Io selezionero' solo affittuari che non hanno bisogno di portarci la residenza. Comunque mi sembra di aver capito che, se c'è una segnalazione ai VV.UU. da parte del vicino invidioso oppure se succede un guaio in casa sul piano della sicurezza, la ordinanza di sgombero lo si rischia. Diversamente non mi pare ci sia in atto atto una "caccia alle streghe" al fine di cacciare fuori di casa tutti quelli che abitano in ex cantine condonate prive dei requisiti minimi. Se ciò dovesse accadere, si creerebbe troppa gente in strada o sotto i ponti.

 

[francesca63]

Nel rogito c'è scritto che è un ante '67, che nel 1993 è stato rilasciato un condono chiesto nel 1986 (primo condono edilizio) per cambio di destinazione d'uso da cantina ad abitazione e che, da quel momento in poi, non è stato fatto alcuna modifica.

E’ solo scritto,o tu hai i documenti del condono ?

 

[Locazione mono]

C'è scritto anche il numero di protocollo del rilascio della concessione in sanatoria relativa al condono del 1985. Oggi ho chiesto all'archivio storico del comune di fissarmi un appuntamento per l'accesso agli atti e vederci dentro meglio. Però l'agenzia mi disse che potevo affittare

 

[Bagudi]

In questo caso, a cosa sarebbe servito il condono dell'85 ?

L'Italia è piena di queste situazioni e volerle "punire" sarebbe solo una grande ipocrisia e una discriminazione tra cittadini di serie A e di serie B...

 

[Locazione mono]

L'art. 10, comma 2. della Legge 120/2020 verrebbe, a mio parere, in soccorso di queste situazioni, un po' "bordenline", in caso di ristrutturazioni. Comunque ho effettuato oggi la visione della concessione del condono del 1985 e mi sembra tutto regolare. Mi sono fatto una cultura, nel senso che, non è la mancanza del certificato di abitabilità che autorizza l'Autorità competente a intimare lo sgombero di un monolocale, per esempio, come il mio, con superficie minore di 28 metri quadrati e con altezza minore di m. 2,70 ed oggetto di condono da cantina ad abitazione (magari a seguito di segnalazione). Il certificato penso che servi solo come carta di identità dell'immobile a tutela dell'acquirente o dell'affittuario e che la presenza o meno di esso, generi solo inadempienza e quindi materia civile. Diverso e' una situazione di degrado e di precarie condizioni igienico-sanitarie, accertate comunque dall'ASL. In tal caso una eventuale dichiarazione di inabitabilità si potrebbe configurare in un monolocale come il mio, come anche in un grande appartamento avente tutti i requisiti previsti dal DM del 1975, ma reso fatiscente. Mi sono perso qualcosa?

 

[francesca63]

Comunque ho effettuato oggi la visione della concessione del condono del 1985 e mi sembra tutto regolare.

Se è tutto regolare, non dovresti avere problemi nemmeno ad affittare.

 

[Locazione mono]

Infatti, non avendo l'abitabilità formale (non lo potrà mai ottenere) il mio monolocale sarebbe solo meno appetibile, in caso di vendita o locazione. Possiede, però, in virtù del condono edilizio del 1985, un'agibilità sostanziale, attaccabile soltanto da eventuale verbale di ispezione accettante "degrado" (esempio, vivere nel monolocale di 15 metri con 5 cani e 5 gatti e in mezzo agli escrementi) o cedimenti strutturali e/o infiltrazioni.

Mi sono interessato a questo argomento, perché sono stato tartassato da affermazioni, di amici e colleghi, che sostengono che io abbia comprato monnezza. Io scriverò nei contratti che farò che il monolocale non ha i requisiti previsti per il rilascio dell'agibilità (nel caso lo pretenda l'inquilino) e quindi "prendere o lasciare".

 

[Bagudi]

Mai visto un inquilino (soprattutto di monolocale) che chieda dell'agibilità, soprattutto se si tratta di immobile con impianti a norma.

Con la penuria di affitti che c'è !

 

[Locazione mono]

Riguardo al condono però ho notato una cosa strana. Il proprietario prima di me, quando ha comprato, ha comprato come cantina, ma subito dopo, essendo uscito il primo condono, ha condonato dichiarando che i lavori relativi al cambio di destinazione da cantina ad abitazione, sono stati fatti dal precedente proprietario, che però glielo hanno venduto, a rogito, come semplice "cantina" con annessa latrina. Il Comune, secondo me, nell'esame della pratica, era in possesso, tramite i vigili urbani, di un verbale che attestava, in capo al vecchio proprietario, lo stato della cantina resa abitabile con piastrelle, arredo e servizi igienici. Questo in quanto poi, l'immobile, fu condonato regolarmente.
Quindi deduco che, all'epoca, si poteva dichiarare che l'abuso era stato fatto dal vecchio proprietario, se si era nei tempi per presentarlo. È così?

 

[francesca63]

Quindi deduco che, all'epoca, si poteva dichiarare che l'abuso era stato fatto dal vecchio proprietario, se si era nei tempi per presentarlo. È così?

E' così che funziona il condono; qualcuno ha commesso degli abusi, poi, presentando richiesta di sanatoria e pagando si regolarizza la situazione.