..Tutto nella normalità ovvio.
Ma la vicenda ora non si stà rappresentando nella normalità.
Il cliente è "tirato per la giacchetta"..
Il ns. amico sui tempi ci ha già edotto, ha poi parlato di acconto consistente, ha dato a vedere di una certa "trasparenza" con un colloquio con il direttore del proprio istituto di credito, se era (come diciamo noi in ufficio) uno "scalzacane" qualsiasi, per avere i soldi doveva essere accompagnato dal broker che gli succhiava il sangue tra assicurazioni da profondo rosso, parcelle, creste con il notaio, perizie raddoppiate...
Eppoi si capisce e si "legge" che il ns. amico è un cliente di quelli che si classificano "sano".
L'approvazione del mutuo è una semplice formalità.
Nel mezzo delle feste il 16 gennaio il 20 febbraio.. Suvvia....
..Se non si ha pazienza in questo perimetro temporale è ovvio che io cliente sento puzza di "gas"....
Stante così gli avvii della pratica ovviamente egli si deve tutelare.
Il cliente appena la sua banca gli dà l'ok caccia il grano (consistente a quanto dice) e rogito entro il 20 febbraio.
Bé...????!!! Ma che è sta fretta...?
Che questa gente ha già messo in preventivo che se non passasse il mutuo i soldi vavabuma.
Scusami Pier, ma non sono d'accordo.
L'agenzia ha posto un semplice paletto: inseriamo una scadenza per il mutuo, per altro successiva a quella indicata dal direttore della banca dell'acquirente, e contestualmente alla firma di un accordo che stabilisca il deposito degli assegni presso l'agenzia.
Non mi pare nulla di sconvolgente.
L'acquirente è sicuramente una persona sana ma ciò che conta è lo scritto.
Per come formulata la proposta, il giorno prima del rogito, magari mentre il camion dei traslochi è in viaggio con i mobili del venditore, l'acquirente potrebbe mettersi di trasverso, e come dici tu... magari armarsi di un foglietto redatto da qualsiasi cassiere di banca che in qualche modo si opponga all'erogazione.
L'acquirente non lo farà mai ma, se permetti, se non lo farà che si impegni a non farlo per iscritto.
Certo, magari il 20 gennaio è troppo presto (ma se il direttore parla di un esito al 16 che problema dovrebbe esserci?), si può posticipare al 31... ma non dovrebbe rimanere contestuale al rogito...
L'assegno io tendo a non consegnarlo (tendo... perchè lo stesso acquirente in alcune circostanze ha piacere che venga incassato... per i motivi che dovrebbero essere abbastanza noti... ) ma fior di avvocati mi dicono da sempre che devo avere il consenso del venditore per trattenerlo e, quindi, devo specificarlo sulla proposta... basta fare una ricerca su internet molto semplice per verificare che la sospensiva non inibisce la dazione della caparra (pensa solo alla sospensiva legata alla concessione edilizia di un fabbricato... ) ma si limita ad imporne la restituzione nel caso in cui il contratto non divenga efficace perchè la condizione non si realizza.
Sicuramente l'agenzia nel nostro caso non è stata all'altezza... ma questo già l'ho scritto in un primo post... ed il mio consiglio di mettersi in contatto direttamente con il venditore anch'esso l'ho già a suo tempo palesato.
Questo non significa che condivida pienamente l'atteggiamento dell'acquirente il quale potrà anche avere il coltello dalla parte del manico ma dovrebbe sempre ricordare che gli affari si concludono in due... mai in maniera unilaterale e potrebbe essere un suo vantaggio cercare di andare in contro alle esigenze di un venditore che domanda ESCLUSIVAMENTE l'apposizione di una scadenza... nulla di più.