ingelman

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Ho sottoscritto un preliminare subordinato al mutuo, davanti al notaio, qualche settimana fa e la caparra è stata normalmente consegnata al proprietario in attesa della delibera di mutuo.... (senza che intervenissero i carabinieri...) e con piena consapevolezza del pubblico ufficiale.
;)
 

CheCasa!

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@PyerSilvio , diciamo che se dovessi dare un consiglio da utilizzare in tempo reale indirizzato all'acquirente, dopo quanto ho letto, sarebbe il seguente:

Richiedi un secondo parere ad altro legale!
 

agrm

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Scusami Pier, ma non sono d'accordo.
L'agenzia ha posto un semplice paletto: inseriamo una scadenza per il mutuo, per altro successiva a quella indicata dal direttore della banca dell'acquirente, e contestualmente alla firma di un accordo che stabilisca il deposito degli assegni presso l'agenzia.

Non mi pare nulla di sconvolgente.

L'acquirente è sicuramente una persona sana ma ciò che conta è lo scritto.
Per come formulata la proposta, il giorno prima del rogito, magari mentre il camion dei traslochi è in viaggio con i mobili del venditore, l'acquirente potrebbe mettersi di trasverso, e come dici tu... magari armarsi di un foglietto redatto da qualsiasi cassiere di banca che in qualche modo si opponga all'erogazione.

L'acquirente non lo farà mai ma, se permetti, se non lo farà che si impegni a non farlo per iscritto.

Certo, magari il 20 gennaio è troppo presto (ma se il direttore parla di un esito al 16 che problema dovrebbe esserci?), si può posticipare al 31... ma non dovrebbe rimanere contestuale al rogito...

L'assegno io tendo a non consegnarlo (tendo... perchè lo stesso acquirente in alcune circostanze ha piacere che venga incassato... per i motivi che dovrebbero essere abbastanza noti... ) ma fior di avvocati mi dicono da sempre che devo avere il consenso del venditore per trattenerlo e, quindi, devo specificarlo sulla proposta... basta fare una ricerca su internet molto semplice per verificare che la sospensiva non inibisce la dazione della caparra (pensa solo alla sospensiva legata alla concessione edilizia di un fabbricato... ) ma si limita ad imporne la restituzione nel caso in cui il contratto non divenga efficace perchè la condizione non si realizza.

Sicuramente l'agenzia nel nostro caso non è stata all'altezza... ma questo già l'ho scritto in un primo post... ed il mio consiglio di mettersi in contatto direttamente con il venditore anch'esso l'ho già a suo tempo palesato.

Questo non significa che condivida pienamente l'atteggiamento dell'acquirente il quale potrà anche avere il coltello dalla parte del manico ma dovrebbe sempre ricordare che gli affari si concludono in due... mai in maniera unilaterale e potrebbe essere un suo vantaggio cercare di andare in contro alle esigenze di un venditore che domanda ESCLUSIVAMENTE l'apposizione di una scadenza... nulla di più.


Mettiamo un pò di chiarezza perchè mi sa che la situazione non è stata ben compresa:
1)la proposta io l'ho redatta insieme a una rinomata agenzia nazionale che vanta tanta esperienza nel campo. L'unica cosa che mi è stata richiesta è in che modo e tempi avrei conferito la caparra e quanto intendevo fare il rogito. Per dargli quest'ultima risposta io ho chiamato la banca che mi ha consigliato di scrivere il 15 febbraio. L'agente a sua volta mi ha detto che gli andava bene e che dovevo sapere che nella casa ci viveva ancora il proprietario e che l'avrebbe lasciata il 31 dicembre. Io ho chiesto che venisse messa la clausola del "salvo accettazione mutuo" e consegnato in quel frangente un assegno di 15000€. Con le consapevolezze di entrambe le parti la proposta è stata accetta. Se dovevano essere chiesti dei termini diversi, li dovevano richiedere prima di accettare la proposta, e io avrei chiamato in banca per chiederli visto che non dipendono da me. Se gli stavano bene li accettavano altrimenti proseguiva nella contrattazione o si passava ad altro. Il contratto è un atto bilaterale non unilaterale, quindi l'abbiamo concluso in due.
2)L'assegno è stato dato con la proposta all'agenzia che ha fatto firmare al venditore un foglio per tenersi in deposito gli assegni. Di questo io l'ho saputo solo il giorno 29 quanto sono andata per conferire l'altro assegno di 15000€. Per me sarebbe stato completamente indifferente da chi effettivamente sarebbe stato detenuto l'assegno, ma l'importante è che quest'ultimo non dev'essere versato prima che si verifichi la condizione sospensiva. Ovvio che dopo quello che mi è stato detto ora sul venditore, e per le informazioni che ho preso, mi sento più tranquillo se questo continua ad essere custodito dall'agenzia.
3)Per quanto riguarda la condizione sospensiva l'intera validità del contratto è subordinata al verificarsi della condizione. Quindi senza che essa si verifichi, l'incassare l'assegno che è stato dato come caparra comporterebbe un reato penale (consulenza sia dell'avvocato che del notaio)
4)l'agenzia mi imponeva un termine inferiore rispetto a quello che il direttore della banca ci aveva comunicato. Questo perchè: - non ho fatto il mutuo con il loro sistema interno di intermediazione creditizia, e tutt'ora continuano a rinfacciarmelo; - hanno trovato un nuovo acquirente che è disposto ad acquistare la casa
5)ieri mi hanno convocato per dirmi: - che mi avrebbero scritto una raccomandata per invitarmi a dare un termine entro il quale il mutuo sarebbe stato approvato; - che su quell'immobile c'è un diritto di prelazione da parte dell'ente che l'ha costruito e che per poterlo togliere necessitano di 10000€ e che vorrebbero pagarlo con parte della caparra che dev'essere versata, quindi vorrebbero trattenersi parte di essa per pagare loro questo e avere il foglio di delibera, onde evitare che il venditore si spenda subito i soldi; - che con la predelibera della banca vogliono che faccia subito il compromesso, senza attendere il perito della banca con la sua parizia, e che in quella occasione devo corrispondergli il loro onorario. Ovviamente gli ho detto che a me la cosa non andava bene e me ne sono andata via. Ora io non sarò del mestiere, ma a me davvero staresti tranquilla nell'affidare i tuoi soldi a soggetti che cambiano le carte in tavola ogni secondo e che tendo a fare solo i loro interessi senza tutelarti? Io sinceramente sono davvero preoccupato per come sta andando il tutto. Poi non posso sapere solo ora che esiste un diritto di prelazione su questa casa, e mi vengono a dire tanto l'ente non ha nessun interesse nell'acquistarla, quindi con i soldi che gli diamo ci rilascia la delibera.
Io sono davvero allibito, ma se per te io sono la persona poco oggettiva e scorretta e queste, solo perchè appartengono alla tua categoria, sono corrette va bene così.
 

CheCasa!

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Mettiamo un pò di chiarezza perchè mi sa che la situazione non è stata ben compresa:
1)la proposta io l'ho redatta insieme a una rinomata agenzia che vanta tanta esperienza nel campo e di essere la prima in europa. L'unica cosa che mi è stata richiesta è in che modo e tempi avrei conferito la caparra e quanto intendevo fare il rogito. Per dargli quest'ultima risposta io ho chiamato la banca che mi ha consigliato di scrivere il 15 febbraio. L'agente a sua volta mi ha detto che gli andava bene e che dovevo sapere che nella casa ci viveva ancora il proprietario e che l'avrebbe lasciata il 31 dicembre. Io ho chiesto che venisse messa la clausola del "salvo accettazione mutuo" e consegnato in quel frangente un assegno di 15000€. Con le consapevolezze di entrambe le parti la proposta è stata accetta. Se dovevano essere chiesti dei termini diversi, li dovevano richiedere prima di accettare la proposta, e io avrei chiamato in banca per chiederli visto che non dipendono da me. Se gli stavano bene li accettavano altrimenti proseguiva nella contrattazione o si passava ad altro. Il contratto è un atto bilaterale non unilaterale, quindi l'abbiamo concluso in due.
2)L'assegno è stato dato con la proposta all'agenzia che ha fatto firmare al venditore un foglio per tenersi in deposito gli assegni. Di questo io l'ho saputo solo il giorno 29 quanto sono andata per conferire l'altro assegno di 15000€. Per me sarebbe stato completamente indifferente da chi effettivamente sarebbe stato detenuto l'assegno, ma l'importante è che quest'ultimo non dev'essere versato prima che si verifichi la condizione sospensiva. Ovvio che dopo quello che mi è stato detto ora sul venditore, e per le informazioni che ho preso, mi sento più tranquillo se questo continua ad essere custodito dall'agenzia.
3)Per quanto riguarda la condizione sospensiva l'intera validità del contratto è subordinata al verificarsi della condizione. Quindi senza che essa si verifichi, l'incassare l'assegno che è stato dato come caparra comporterebbe un reato penale (consulenza sia dell'avvocato che del notaio)
4)l'agenzia mi imponeva un termine inferiore rispetto a quello che il direttore della banca ci aveva comunicato. Questo perchè: - non ho fatto il mutuo con il loro sistema interno di intermediazione creditizia, e tutt'ora continuano a rinfacciarmelo; - hanno trovato un nuovo acquirente che è disposto ad acquistare la casa
5)ieri mi hanno convocato per dirmi: - che mi avrebbero scritto una raccomandata per invitarmi a dare un termine entro il quale il mutuo sarebbe stato approvato; - che su quell'immobile c'è un diritto di prelazione da parte dell'ente che l'ha costruito e che per poterlo togliere necessitano di 10000€ e che vorrebbero pagarlo con parte della caparra che dev'essere versata, quindi vorrebbero trattenersi parte di essa per pagare loro questo e avere il foglio di delibera, onde evitare che il venditore si spenda subito i soldi; - che con la predelibera della banca vogliono che faccia subito il compromesso, senza attendere il perito della banca con la sua parizia, e che in quella occasione devo corrispondergli il loro onorario. Ovviamente gli ho detto che a me la cosa non andava bene e me ne sono andata via. Ora io non sarò del mestiere, ma a me davvero staresti tranquilla nell'affidare i tuoi soldi a soggetti che cambiano le carte in tavola ogni secondo e che tendo a fare solo i loro interessi senza tutelarti? Io sinceramente sono davvero preoccupato per come sta andando il tutto. Poi non posso sapere solo ora che esiste un diritto di prelazione su questa casa, e mi vengono a dire tanto l'ente non ha nessun interesse nell'acquistarla, quindi con i soldi che gli diamo ci rilascia la delibera.
Io sono davvero allibito, ma se per te io sono la persona poco oggettiva e scorretta e queste, solo perchè appartengono alla tua categoria, sono corrette va bene così.

Io non starei tranquillo neppure un po'.
infatti ho consigliato di metterti in contatto direttamente con il proprietario escludendo l'agenzia che ho criticato sin dal mio primo intervento.

Hai un legale, hai scelto già il tuo notaio di fiducia. Appoggiati a questi consulenti per proseguire la trattativa, se ritieni che sia ancora di tuo interesse, se fosse il caso ripartendo da zero.

Ma per cortesia... non facciamo disinformazione asserendo che l'incasso di una somma prima che si realizzi una condizione sospensiva sia passibile di penale... (salvo che il tuo contratto non contenga particolari clausole finora non esaminate).

"Quella proposta di acquisto è, come da lei giustamente precisato, sottoposta alla condizione sospensiva dell’ottenimento del mutuo e tale circostanza, rende di fatto non produttivo di effetti il contratto tra Voi concluso. Solo la comunicazione dell’accettazione del finanziamento da parte dell’istituto rogante, fa sì che il contratto possa divenire efficace e quindi consentirle di trattenere la caparra.
Non essendovi tale circostanza, lei sarà tenuto a restituire la caparra (e
non il doppio della stessa).Avvocato Massimo Chimienti"

"Se la condizione non si verifica il contratto è inefficace fin dal momento della sua stipulazione. Ciò comporta che l’eventuale caparra dovrà essere restituita e l’agenzia immobiliare non avrà diritto alla provvigione."mutuosulweb.it



 

CheCasa!

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Mi meraviglia vederti autore di questo post.
Se l'unico suggerimento che si può dare è questo allora a cosa serve il forum:confuso:?

@PyerSilvio , non avertene a male. Hai dato tante indicazioni utili.
Ma dal mio punto di vista la discriminante dazione della somma di denaro, non dazione... ha un valore dirimente.

Perché se l'agenzia si trova nella possibilità anche solo di "consegnare" l'assegno alla controparte senza rischiare, come io penso e sostengo, alcuna tipo di conseguenza... forse puntare i piedi per non concedere una scadenza alla delibera potrebbe non essere una scelta consigliabile, sempre dal mio punto di vista.

Ma con la novità del diritto di prelazione (immagino che si tratti di un ex IACP alla prima vendita dopo l'assegnazione... ), temo che tutti i nostri buoni propositi siano andati a farsi benedire...
 

PyerSilvio

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Mettiamo un pò di chiarezza perchè mi sa che la situazione non è stata ben compresa:
1)la proposta io l'ho redatta insieme a una rinomata agenzia che vanta tanta esperienza nel campo e di essere la prima in europa. L'unica cosa che mi è stata richiesta è in che modo e tempi avrei conferito la caparra e quanto intendevo fare il rogito. Per dargli quest'ultima risposta io ho chiamato la banca che mi ha consigliato di scrivere il 15 febbraio. L'agente a sua volta mi ha detto che gli andava bene e che dovevo sapere che nella casa ci viveva ancora il proprietario e che l'avrebbe lasciata il 31 dicembre. Io ho chiesto che venisse messa la clausola del "salvo accettazione mutuo" e consegnato in quel frangente un assegno di 15000€. Con le consapevolezze di entrambe le parti la proposta è stata accetta. Se dovevano essere chiesti dei termini diversi, li dovevano richiedere prima di accettare la proposta, e io avrei chiamato in banca per chiederli visto che non dipendono da me. Se gli stavano bene li accettavano altrimenti proseguiva nella contrattazione o si passava ad altro. Il contratto è un atto bilaterale non unilaterale, quindi l'abbiamo concluso in due.
2)L'assegno è stato dato con la proposta all'agenzia che ha fatto firmare al venditore un foglio per tenersi in deposito gli assegni. Di questo io l'ho saputo solo il giorno 29 quanto sono andata per conferire l'altro assegno di 15000€. Per me sarebbe stato completamente indifferente da chi effettivamente sarebbe stato detenuto l'assegno, ma l'importante è che quest'ultimo non dev'essere versato prima che si verifichi la condizione sospensiva. Ovvio che dopo quello che mi è stato detto ora sul venditore, e per le informazioni che ho preso, mi sento più tranquillo se questo continua ad essere custodito dall'agenzia.
3)Per quanto riguarda la condizione sospensiva l'intera validità del contratto è subordinata al verificarsi della condizione. Quindi senza che essa si verifichi, l'incassare l'assegno che è stato dato come caparra comporterebbe un reato penale (consulenza sia dell'avvocato che del notaio)
4)l'agenzia mi imponeva un termine inferiore rispetto a quello che il direttore della banca ci aveva comunicato. Questo perchè: - non ho fatto il mutuo con il loro sistema interno di intermediazione creditizia, e tutt'ora continuano a rinfacciarmelo; - hanno trovato un nuovo acquirente che è disposto ad acquistare la casa
5)ieri mi hanno convocato per dirmi: - che mi avrebbero scritto una raccomandata per invitarmi a dare un termine entro il quale il mutuo sarebbe stato approvato; - che su quell'immobile c'è un diritto di prelazione da parte dell'ente che l'ha costruito e che per poterlo togliere necessitano di 10000€ e che vorrebbero pagarlo con parte della caparra che dev'essere versata, quindi vorrebbero trattenersi parte di essa per pagare loro questo e avere il foglio di delibera, onde evitare che il venditore si spenda subito i soldi; - che con la predelibera della banca vogliono che faccia subito il compromesso, senza attendere il perito della banca con la sua parizia, e che in quella occasione devo corrispondergli il loro onorario. Ovviamente gli ho detto che a me la cosa non andava bene e me ne sono andata via. Ora io non sarò del mestiere, ma a me davvero staresti tranquilla nell'affidare i tuoi soldi a soggetti che cambiano le carte in tavola ogni secondo e che tendo a fare solo i loro interessi senza tutelarti? Io sinceramente sono davvero preoccupato per come sta andando il tutto. Poi non posso sapere solo ora che esiste un diritto di prelazione su questa casa, e mi vengono a dire tanto l'ente non ha nessun interesse nell'acquistarla, quindi con i soldi che gli diamo ci rilascia la delibera.
Io sono davvero allibito, ma se per te io sono la persona poco oggettiva e scorretta e queste, solo perchè appartengono alla tua categoria, sono corrette va bene così.

..Non occorreva nessuna precisazione.
La vicenda è stata bene illustrata e come ho già anticipato si tratta di un "classico dell' A I Brocco".
Non mi meraviglia che l'autore sia un'agenzia rinomata tra le prime in Europa..:^^:

Inoltre da quanto hai aggiunto la situazione si aggraverà.
Poichè con tutta probabilità, se v'è di mezzo l'ente, non faranno in tempo a sbrigare le pratiche burocratiche ad acquisire il titolo per venderti la casa, rendendosi così inadempienti.
Però ciò non è detto.
Tuttavia un altro ingrediente a base di rischio si aggiunge.

Hanno trovato un nuovo acquirente...??? Bè che aspettano...??? facciano il compromesso con quest'altro... ( ..magari stavolta non sbagliano..)

Se vuoi il mio parere, l'agenzia rinomata non ha l'incarico di vendita e ci sarà un'altra rinomata agenzia che starà pressando e "lavando la testa" al venditore per convincerlo a mollare il "cavallo dell'agenzia rinomata" per saltare sul loro cavallo.... (Sempre ammesso che sia un cavallo vero e non un ronzino)
Da qui le pressioni del venditore al tuo A I che ora dopo, il pasticcio fatto, è terrorizzato che la trattativa gli scivoli via dalle mani come un anguilla.

Vogliono una raccomandata con i termini che loro stessi non hanno precisato...?? (sicuri..??) Bene potresti anche inviarla con termini a 3 o a 6 mesi!
Era bello pensare di avere davanti un cliente buon pagatore pronto a riconoscere le provvigioni... Il pensiero gli ha annebbiato il cervello...
Dovevano pattuirlo prima un termine, diversamente sono liberi di vendere ad un terzo.. Che lo facciano...

Non hanno manco i soldi per svincolare l'immobile, dove vogliono andare...??

Il mutuo dai loro brocker..???? Dopo che li hai fatti parlare col tuo direttore dovrebbero vergognarsi solo di pensarlo.

Sai qual'è il mio consiglio...?

Pensa pratico (sempre).
Avvicinati agli avvocati solo se non sei tu a pagarli ( alias defalca la spesa)

I soldi li hai in mano tu..?
Si fà come dici tu. Punto e basta.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
25
@PyerSilvio , non avertene a male. Hai dato tante indicazioni utili.
Ma dal mio punto di vista la discriminante dazione della somma di denaro, non dazione... ha un valore dirimente.

Perché se l'agenzia si trova nella possibilità anche solo di "consegnare" l'assegno alla controparte senza rischiare, come io penso e sostengo, alcuna tipo di conseguenza... forse puntare i piedi per non concedere una scadenza alla delibera potrebbe non essere una scelta consigliabile, sempre dal mio punto di vista.

Ma con la novità del diritto di prelazione (immagino che si tratti di un ex IACP alla prima vendita dopo l'assegnazione... ), temo che tutti i nostri buoni propositi siano andati a farsi benedire...


..la dazione, la trazione, la frizione...

Io (ri) dico che ad un cliente/lettore ( ma come si chiamano gli utenti di un forum..?) poco importa ricever pillole di saccenza.

Aldilà delle norme, la fiscalità di metterle in pratica e tutto il resto io dico che per fare il ns. mestiere bisogna essere "amico" di entrambe le parti.
La fiscalità rigida, gli avvocati, le consulenze etc entrano nel quadro fattuale della pratica quando non v'è un genuino accordo tra tutte le parti.

L'etica e l'efficacia nel conseguire questa ultima via dovrebbe stare aldisopra delle norme. Quelle, si presuppone che chiunque si sieda ad un tavolo di trattativa, dovrebbe sapere.

Il cliente ha dimostrato trasparenza, velocità di intenti.. vogliamo parlare dell'assegno che sostiene la proposta....?

Prima di Natale mi è capitata una pratica dove la sospensiva ha avuto un ritardo di venti giorni.
Il cliente venditore in procinto del rogito successivo d'acquisto ( era già in ritardo di qualche mese) si è trovato minacciato dal costruttore/venditore di addebito di interessi.....
Acquisto da 420K....
Era pure andato ad informare il notaio (il suo) di formalizzare la cosa.

Appena fatto il compromesso ho contattato un socio di questo costruttore e l'ho letteralmente sbranato... "Vuoi vedere che si cambia notaio in un batter d'occhio...:rabbia:?"

Sette giorni dopo mi ha richiamato dicendo di aver "messo tutto a posto"
Il giorno dopo la Signora (una pasticcera) mi ha portato una torta.
Peccato che non posso più mangiarla..
 
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PyerSilvio

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2)L'assegno è stato dato con la proposta all'agenzia che ha fatto firmare al venditore un foglio per tenersi in deposito gli assegni. Di questo io l'ho saputo solo il giorno 29 quanto sono andata per conferire l'altro

....Questo è un problema..

Quindi l'assegno ora è nelle mani del venditore/allacannadelgas...???

Ti prego dimmi di no...

Se è così la via più giusta è avanzare nel più breve tempo possibile (dopo delibera/perizia/chiusuraperizia non prima. IMPONITI).
Comprimi i termini e vai al rogito diretto, pattuendo di "saltare" la seconda tranche di 15.
Troppo rischioso "cacciare" anche quest'ultimi se cè di mezzo l'ente.

Inoltre da quanto hai scritto.... Hai fatto la proposta senza sapere la provenienza dell'immobile..?

Ti prego dimmi di no..
 
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agrm

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Io non starei tranquillo neppure un po'.
infatti ho consigliato di metterti in contatto direttamente con il proprietario escludendo l'agenzia che ho criticato sin dal mio primo intervento.

Hai un legale, hai scelto già il tuo notaio di fiducia. Appoggiati a questi consulenti per proseguire la trattativa, se ritieni che sia ancora di tuo interesse, se fosse il caso ripartendo da zero.

Ma per cortesia... non facciamo disinformazione asserendo che l'incasso di una somma prima che si realizzi una condizione sospensiva sia passibile di penale... (salvo che il tuo contratto non contenga particolari clausole finora non esaminate).

"Quella proposta di acquisto è, come da lei giustamente precisato, sottoposta alla condizione sospensiva dell’ottenimento del mutuo e tale circostanza, rende di fatto non produttivo di effetti il contratto tra Voi concluso. Solo la comunicazione dell’accettazione del finanziamento da parte dell’istituto rogante, fa sì che il contratto possa divenire efficace e quindi consentirle di trattenere la caparra.
Non essendovi tale circostanza, lei sarà tenuto a restituire la caparra (e
non il doppio della stessa).Avvocato Massimo Chimienti"

"Se la condizione non si verifica il contratto è inefficace fin dal momento della sua stipulazione. Ciò comporta che l’eventuale caparra dovrà essere restituita e l’agenzia immobiliare non avrà diritto alla provvigione."mutuosulweb.it



Non so se per preguiudizio che hai nei miei confronti o per altro, ma fatto sta che stai avendo il loro stesso atteggiamento e a me, a quanto avrai capito, le persone prepotenti o arroganti non piacciono.
L'unico che sta portando disinformazione e travisando i fatti sei tu.
Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro nel dire che l'intera validità del contratto è subordinata a una condizione sospensiva che è il "salvo approvazione mutuo".
A questo punto mi sembra di capire che il problema sta proprio nel compredere che cos'è una condizione sospensiva: all'art. 1353, prevede che "Le parti possono subordinare l'efficacia o la risoluzione del contratto o di un singolo patto a un avvenimento futuro ed incerto".
La condizione sospensiva è quella da cui dipende l'efficacia del contratto: fintanto che non si verificherà l'evento previsto, la scrittura sarà improduttiva di effetti giuridici.
Questo significa che il contratto, per accordo delle parti, è posto in un linbo, e che solo al verificarsi della condizione gli effetti del contratto si producono fin dal momento in cui si è stipulato.
Stabilito ciò, e tornando al mio caso, fermo restando che per me è assolutamente indifferente chi detiene il mio assegno (se l'agenzia o il proprietario) quello che è importante è che l'assegno non venga versato prima che la condizione si avveri. La scelta di tenerlo in deposito presso l'agenzia è stata una decisione del proprietario e dell'agenzia. Ma sono cose che io ho sempre detto e che forse non volgiono essere capite. (Mi riferisco alla battuta dei carabinieri)
Tutto quello che mi hai scritto citando Avvocato Massimo Chimienti è per me ovvio e non l'ho mai messo in dubbio. Infatti non ho mai parlato di penale (se vuoi rileggi la conversazione), ma ho detto che qualora il proprietario avesse incassato l'assegno prima dell'avverarsi della condizione, sarebbe passibile di un reato penale, nello specifico di appropriazione indebita. Per non lasciare dubbi ti spiego cos'è: Art. 646 del Codice Penale:
« Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a € 1.032.
Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata........
Io l'appuntamento con il notaio per portare avanti la trattativa l'ho già fissato per il 7 gennaio, ma ti consiglio la prossima volta prima di risponde innanzittutto di leggere bene ciò che c'è scritto, e in secondo luogo di informarti meglio.
Ti ringrazio ugualmente per il tuo contributo.
Saluti
 

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