"Comunque, l'edilizia convenzionata è rivolta alle famiglie di operai e impiegati, noi avevamo i requisiti, se il comune è ancora proprietario del terreno tu non puoi vendere a prezzo di libero mercato considerando che non sei tu il proprietario di quel terreno. cio dimostra che tu hai speculato su qualcosa che non è tua.
VEndendomelo a prezzo pieno mi togli il diritto che mi è concesso dal comune , e io lo esigo il diritto."
Da tutta la discussione non avevo capito che il venditore di cui parli è un privato, pensavo ti riferissi alla Cooperativa o impresa che aveva ottenuto la concessione per costruire in edilizia convenzionata, che è il caso trattato anche da Striscia la notizia.
In quel caso avresti forse potuto rivalerti sul venditore e sul notaio, oltre che sulla banca.
Ma in questo caso, il motivo per cui vengono fatte queste operazioni è che troppo spesso il valore rivalutato secondo la Convenzione (cioè con i parametri ISTAT) è assolutamente lontano allo stato attuale dal valore di mercato che si è rivalutato moltissimo.
Motivo per cui queste vendite sono molto particolari e motivo per cui (a te non interessa certamente, ma la realtà è questa) l'edilizia convenzionata in realtà si rivende ad un prezzo un pò più basso del valore di mercato, ma al 99,9% ad un prezzo superiore a quello stabilito dalla Convenzione.
Il primo acquirente che si avvale dell'acquisto convenzionato non paga la casa in modo enormemente diverso dal valore di mercato, si tratta di pochissime centinaia di euro in meno (anche solo 200,00/mq)....
Il problema nasce con la rivendita, se nel frattempo il mercato corre e la Convenzione resta ferma.
Nella teoria tu hai ragione, nella realtà è difficile applicare il prezzo imposto, perchè spesso è ridicolo.
E' il motivo per cui chi si intende di edilizia convenzionata chiede a gran voce una normativa dallo Stato che normalizzi il mercato di questo tipo di appartamenti, soprattutto dopo la Legge Bersani del 2007.
Ma nè Bersani, nè il governo hanno mai preso in considerazione questa grossa fetta del patrimonio immobiliare italiano, che rischia di avere venditori di serie A e venditori di serie B...
Purtroppo, io credo che sia difficile rivalersi adesso su chicchessia, perchè comunque tu quell'atto lo hai firmato e hai avvallato la compravendita.
Il perito probabilmente, non conoscendo l'edilizia convenzionata ha dato la valutazione di mercato e la Banca ha erogato sulla base di quella.
Il notaio ha pensato che foste d'accordo e quindi ha fatto finta di non vedere.... però non condivido assolutamente che il notaio non abbia letto l'atto, non ho mai visto una cosa di questo genere. Esistono notai che l'atto lo... "raccontano" per sommi capi, ma almeno è qualcosa.
Se è balbuziente si rivolge ad una logopedista e corregge il difetto !
E il cliente ha diritto di sapere quello che firma, anche in 9 casi su 10 nessuno segue e capisce.
L'agente immobiliare in questo caso ha le sue colpe, perchè avrebbe dovuto scrivere sulla proposta che si trattava di un immobile convenzionato e ti avrebbe dovuto spiegare la procedura: diciamo che è stato scorretto, se effettivamente non ti ha spiegato come stavano le cose.
Quanto alle mosse da fare, se hai bisogno di vendere (anche se capisco che dopo non ti rimane in mano niente...) prenderei in considerazione la proposta che ha fatto più su uno dei miei colleghi di:
1) prendere un agente immobiliare serio e spiegare la situazione;
2) mettere in vendita spiegando chiaramente al potenziale acquirente la situazione del riscatto;
3) prendere una caparra subordinata al riscatto e mettersi a posto;
4) nel caso in cui non sia più possibile effettuare il riscatto, (ma dubito perchè i comuni sono a caccia di soldi...) restituisci la caparra e niente di fatto.
Non è detto che non si trovi un acquirente disposto a seguire questa procedura: se la gente la informi adeguatamente, trovi più disponibilità di quanto pensi...
Capisco la tua amarezza, ma sei incappata in una situazione border line...
In bocca al lupo e se hai bisogno, sono qui.
Silvana