Pensoperme, io vedo il lato di principio, se il venditore non paga che l' ADE lo cerchi per mari e per monti.. ma che non se la prenda con me acquirente che non c'entro nulla.
Lo stesso vale per noi solidali nel pagamento delle imposte.....
Questa la linea di principio assoluto, il resto è l' Italia.
Chissenefrega.
M spiego, il principio non è in discussione, nemmeno il diritto (inutile discuterlo in questo caso, visto che i pareri autorevoli sono praticamente opposti), ma è in discussione un fatto ben preciso, che prescinde da questo (a volte siete più duri del solito come categoria a abbandonare la superficialtà dei ragionamenti).
Qui non siamo in parlamento, qui si parla di "diligenza del buon padre di famiglia" applicata al rapporto Agente-cliente. Quando si parla di un problema concreto, che si presenta al di la delle volontà e dei poteri di chi lo subisce, ragionare con il "non è giusto che sia così" è .... inutile (per esser buoni), solo la prevenzione paga (e a volte nemmno tanto).
Visto che pare che il messaggio che a me pare ovvio e di una banalità assurda sembra che proprio con voi non attacchi manco con il mastice, cerco di spiegarlo un ultima volta prima di alzare bandiera bianca ancora una volta.
(spazio per sospiro)
Tu (agente) sai che può accadere che per qualche strano motivo un notaio potrebbe consigliare un acquirente di procedere come sopra descritto, cioè impuntarsi a non fare un atto se non c'è una cifra a garanzia del pagamento di cui sopra che alcuni di voi, nonostante l'esperienza che dovrebbero avere visto da quanto praticano, sembrano negare di conoscere e che l'ultimo degli scribacchini invece sa e ha visto per certo accadere, con frequenza non trascurabile visto la gravità delle conseguenza che può avere sul venditore).
Abbiamo anche appurato (credo che oramai sia pacifico) che al casistica è talmente reale che ne scrive il sole24 ore, italia oggi e che il notariato si sia espresso con molti studi sul tema, dal 2005 ad oggi (a meno che non vogliate sostenere che li ho pagati io per poterne scrivere poi, anni dopo, nel vostro forum... potrei dire di aspettarmelo
).
Quindi abbiamo una situazione che si potrebbe verificare, a totale danno del venditore (vedete che non parlo dell'acquirente???
) che avendo usufruito delle agevolazioni prima casa dovesse vendere nel quinquiennio (secondo i notai il periodo a rischio sarebbe 4anni + un giorno, non chiedetemi perchè, chiedetelo a loro o leggetevi le loro tesi).
Mi chiedo quindi se dovesse accadere a uno dei vostri clienti, dopo aver letto quanto vi scrivo (se non ne eravate già a conoscenza), vi sentireste con la coscienza a posto?
Perchè qui non si parla di tesi più o meno barlocche, si parla di conseguenze reali che un vostro cliente può subire a prescindere dalla fondatezza delle tesi a favore o contro.
Infatti credo sia difficile risolvere una situazione avendo il notaio (e l'acquirente da esso terrorizzato) contro... alla fine potrebbe verificarsi il caso che il vostro cliente venditore si trovi a dover cedere, nonostante le vostre lettere all'ade, a un sopruso (che potrebbe non essere un sopruso), sapendolo, potreste magari pilotare l'acquirente verso determinati notai che non sposano quella tesi oppure, in caso non lo si possa evitare, esser pronti a porvi rimedio e con il venditore preparato a tale evenienza, almeno psicologicamente.
Mi spiace dover spiegare a voi il vostro lavoro, mi suona quasi aliena come cosa, ma estremizziamo il caso (non poi all'assurdo) e poniamo che il venditore venda a 150mila euro un immobile del quale abbia ancora 120mila euro di mutuo da estinguere, che debba poi usare i 20mila euro che gli restano (10 li spende per voi e altro magari) per la caparra sulla eventuale casa (più piccola) che comprerà, appena venduto.
Capita che a suo tempo lo ha pagato 150mila (sai la bolla) e quindi non ha plusvalenze possibili ma l'imposta rimane, se non ricompra.
Il notaio è di quelli "cattivoni" e monta l'acquirente sul privilegio speciale, terrorizzandolo.
Il compromesso è già fatto.
150mila per 7% = 10500 + 3% annuo di interessi legali +mora+ chiedete ai notai...
Ora ditemi come sbloccate questa situazione, con che faccia guardate il vostro cliente venditore e se avete il coraggio di confessargli che avete letto tempo fa, ridendo, i miei commenti.
Io sono convinto che se fosse stato reguardito avrebbe fatto i conti prima e si sarebbe premunito di sapere cosa ha detto il venditore, magari avrebbe pure messo sul compromesso una condizione sospensiva che lo tutelava in caso il notaio volesse rogitare a quelle condizioni... (ad esempio... non so se sia fattibile davvero).
Dove trovano spazio i principii, le interpretazioni e tutte le vostre obiezioni nel ragionamento che vi propongo da troppo tempo, ormai?