Paolocalori

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..è improbabile.
Considerato che il certificato di agibilità è un documento che esiste fin dagli anni '30
Non ci sto capendo più nulla , parlando con mio nonno che è il proprietario della casa in cui vivo ora mi ha detto che anche noi non abbiamo l’agibilita , non e‘ stata fatta alla costruzione del palazzo
 

PyerSilvio

Membro Storico
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non e‘ stata fatta alla costruzione del palazzo

Mavala'..

Se una casa è dichiarata non agibile o si sana o si deve abbattere.
(Mai successo. Neanche una volta in tutta la storia conosciuta che una casa regolarmente concessionata sia stata abbattuta e raramente, perfino per quelle costruite abusivamente)

La questione è che in un contesto come il vostro in quel di Roma, tre milioni di abitanti e case che esistono da tremila anni prima di Cristo, le procedure burocratiche hanno tempi biblici.
L'obbligo, che tale non è, dell'ormai abominevole certificato di agibilità a sostegno delle compravendite, corre da una quindicina d'anni.
Per questa motivazione la situazione in contesti come quello di Roma sono nel pieno collasso.
Come potevano i tecnici di allora, prevedere le normative in vigore oggi, che fino a pochi anni fa' non erano neppure state concepite?

La linea di principio è verificare, tramite un tecnico abilitato, quali le procedure e gli oneri necessari per procedere nella richiesta e nella concessione del certificato.
Allegare e citare la pratica asseverata nell'atto di compravendita e procedere all'ottenimento del certificato dopo il rogito.

Se così non fosse, da oggi non si potrebbe vendere manco una casa a Roma, per i prossimi dieci anni.
 
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Paolocalori

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Mavala'..

La questione è che in un contesto come il vostro in quel di Roma, tre milioni di abitanti e case che esistono da tremila anni prima di Cristo, le procedure burocratiche hanno tempi biblici.
L'obbligo, che tale non è, dell'ormai abominevole certificato di agibilità a sostegno delle compravendite, corre da una quindicina d'anni.
Per questa motivazione la situazione in contesti come quello di Roma sono nel pieno collasso.
Come potevano i tecnici di allora, prevedere le normative in vigore oggi, che fino a pochi anni fa' non erano neppure state concepite?

La linea di principio è verificare, tramite un tecnico abilitato, quali le procedure e gli oneri necessari per procedere nella richiesta e nella concessione del certificato.
Allegare e citare la pratica asseverata nell'atto di compravendita e procedere all'ottenimento del certificato dopo il rogito.

Se così non fosse, da oggi non si potrebbe vendere manco una casa a Roma, per i prossimi dieci anni.
Grazie , a Questo punto visto che il collaudo statico e i rapporti aereoilluminati che a quanto leggo è uno dei requisiti per l’agibilita sono ok non mi resta che fare come dici tu e incaricare un tecnico per verificare che gli altri impianti siamo a norma. A questo punto direi che è lecito chiedere a venditore di scendere di prezzo per coprire le spese della richiesta di agibilità che se ho capito bene ora non si fa più in comune ma tramite SCA del tecnico
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
A questo punto direi che è lecito chiedere a venditore di scendere di prezzo per coprire le spese della richiesta di agibilità

I costi, per le procedure burocratiche che riguardano l'immobile, sono sempre imputabili al proprietario.
Solo lui può autorizzare l'accesso agli atti e qualsiasi intervento, perché riguarda una sua proprietà privata.
In questi casi quindi, il consiglio è quello di procedere a cura dell'acquirente e a spese del venditore.
Così da avere un tuo tecnico di fiducia incaricato nella riconformazione, anziché pendere dalle labbra del o di quel, del venditore.

Precisato ciò, altra linea di principio, è che più è complessa la prassi per ottenere il rilascio del certificato, maggiore dovrà essere la percentuale di sconto.
Atteso che i requisiti per il rilascio e per il mancato rilascio, possono essere dei piu' svariati.
Dalla mancanza di un imposta di bollo non pagata fino ai cementi armati utilizzati.

Se, come ha detto la Miky @Michela_Olos
L'accesso agli atti è la "cartella clinica" dell'immobile, il certificato di agibilità/abitabilità sta ad un immobile, come il libretto di circolazione per un automobile.
 

Paolocalori

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Privato Cittadino
I costi, per le procedure burocratiche che riguardano l'immobile, sono sempre imputabili al proprietario.
Solo lui può autorizzare l'accesso agli atti e qualsiasi intervento, perché riguarda una sua proprietà privata.
In questi casi quindi, il consiglio è quello di procedere a cura dell'acquirente e a spese del venditore.
Così da avere un tuo tecnico di fiducia incaricato nella riconformazione, anziché pendere dalle labbra del o di quel, del venditore.

Precisato ciò, altra linea di principio, è che più è complessa la prassi per ottenere il rilascio del certificato, maggiore dovrà essere la percentuale di sconto.
Atteso che i requisiti per il rilascio e per il mancato rilascio, possono essere dei piu' svariati.
Dalla mancanza di un imposta di bollo non pagata fino ai cementi armati utilizzati.

Se, come ha detto la Miky @Michela_Olos
L'accesso agli atti è la "cartella clinica" dell'immobile, il certificato di agibilità/abitabilità sta ad un immobile, come il libretto di circolazione per un automobile.
 

Paolocalori

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Tutto chiaro, certo che è pazzesco che le banche possono arrivare a concedere un mutuo per un immobile che magari a un impianto elettrico non a norma e quindi non agibile. Cioè se io decido di non pagare il mutuo la banca che si riprende la casa acquisisce un immobile non agibile
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Tutto chiaro, certo che è pazzesco che le banche possono arrivare a concedere un mutuo per un immobile che magari a un impianto elettrico non a norma e quindi non agibile. Cioè se io decido di non pagare il mutuo la banca che si riprende la casa acquisisce un immobile non agibile
Certe banche il mutuo non lo lasciano, in presenza di immobile non dotato di tale certificato, altre si, dipende dal modus operandi. Ci sono notai che non chiedono il suddetto certificato, altri si, è tutto diverso purtroppo, alcuni ne prendono atto, altri chiedono approfondimenti. Considera che ci sono alcuni "tipi" di ristrutturazione a seguito quali è necessario chiedere il certificato ex novo, previo SCA.
Sta di fatto che non solo su Roma, ma ovunque, c'è una bella percentuale di immobili all'asta non dotati di tale certificato e la banca sicuramente non fa l'accesso agli atti. Tali immobili sono stati venduti e ne saranno venduti altri, basta che l'acquirente ne sia a conoscenza.
 

Paolocalori

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Privato Cittadino
Certe banche il mutuo non lo lasciano, in presenza di immobile non dotato di tale certificato, altre si, dipende dal modus operandi. Ci sono notai che non chiedono il suddetto certificato, altri si, è tutto diverso purtroppo, alcuni ne prendono atto, altri chiedono approfondimenti. Considera che ci sono alcuni "tipi" di ristrutturazione a seguito quali è necessario chiedere il certificato ex novo, previo SCA.
Sta di fatto che non solo su Roma, ma ovunque, c'è una bella percentuale di immobili all'asta non dotati di tale certificato e la banca sicuramente non fa l'accesso agli atti. Tali immobili sono stati venduti e ne saranno venduti altri, basta che l'acquirente ne sia a conoscenza.
Si grazie oggi pomeriggio mi informerò anche con la mia banca. Ho un ultima domanda , mettiamo caso che dopo tutte le opportune verifiche viene fuori che l’impianto elettrico seppur funzionante non è a norma e che quindi i tali condizioni l’agibilita‘ non può essere rilasciata. Cosa rischierei io da un punto di vista legale a vivere in una casa che non ha l’agibilita?
 

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