Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Silano scrivi cortesemente parole a senso compiuto..graziein USA rialzo borsa ass rialzo imm
? cioe'scompare riquadtro messaggio
Tuttavia se analizzi la crisi del settore immobiliare italiano e la paragoni ad altri paesi (USA, GB, Spagna) vedrai forse non è stata piu' devastante. L'unica differenza è che è arrivata con evidenza in Italia solo da due anni, cioè in ritardo. In questo momento i prezzi delle case sono scesi moltissimo
Quello che mi preoccupa maggiormente sono gli stili di vita oggi cioè il modello socilogico che si è ormai diffuso.
20 anni fa si comprava una casa avendo anche dei risparmi propri o grazie ai genitori, oggi nessuno risparmia anche potendo, in molti vanno alla caccia della bella casa in saldo con mutuo trentennale al 90%.
Un modo di ragionare che fa acqua da tutte le parti contrariamente a quando si comprava una prima casa modesta, la si vendeva e si acquistava una casa migliore e piu' grande..
Oggi non volere il cappio al collo è tipico della ns. società dove la parola d'ordine è tutto subito. Una sola somanda: ma chi oggi ha 30 anni e passerà tutta la vita in affitto come si troverà a 70 quando non riceverà certamente la pensione come quella dei ns. genitori?
Non sono d'accordo. L'unica differenza è che da noi i prezzi sono rimasti stabili e c'è molto invenduto. La dinamicità si è vista in tutto l'indotto (fallimenti di imprese dell'edilizia, stato di difficoltà di tutto ciò che è collegato al settore, dagli infissi ai mobili, chiusure a catena di agenzie immobiliari...etc.)
Cioè secondo me mentre in altre nazioni è il settore che si è adeguato alle mutate esigenze, da noi il settore è rimasto al palo e chi paga e continua a pagare sono tutti gli altri. Non vuol dire che l'immobiliare ha retto, vuol dire che per valutare veramente lo stato di salute devi guardare ad altri parametri. E lì ti accorgi che la realtà è ben altra.
mmm...io non vedo tutto questo cambio sociologico di chissà che rilievo nè gente particolarmente debosciata o poco incline al sacrificio.
O vogliamo sempre dire che quella massa di impiegati ipergarantiti degli anni '70-80 che timbravano alle cinque stile Fantozzi hanno fatto così tanti sacrifici per comprarsi ciò che oggi è diventato proibitivo per i loro figli?
Io in realtà per ora vedo solo che tanta gente evita di fare la *****xiata fatta da amici, parenti, colleghi o conoscenti che "accontendandosi perchè tanto le case son tutte così" hanno comprato delle boiate pazzesche a prezzi folli solo negli ultimi anni. Quando va bene hanno un mutuo a strozzo per 30 anni, quando va male nel rimettere in vendita il tonfo è parecchio forte..
E le spese che incidono per non poco in una compravendita le hai considerate?
Pensi che la gente regali soldi a notai, tecnici, stato e agenzie immobiliari per più volte nella vita così, tanto perchè deve accontentarsi o magari non decide più saggiamente di cercare un'abitazione che sia davvero rispondente alle esigenze, mettendo in conto di cambiare casa non certo dopo 10 anni?
Credo che dopo essere stati oggettivamente defraudati del futuro molti giovani ma anche meno giovani non intendano più regalare altri soldi alle passate generazioni con pensione già garantita acquistando case comprate negli anni '60 e rimesse sul mercato quadruplicate nel valore. E la rivalutazione normale come sai bene c'entra veramente poco. Questo contrasto semmai è il problema sociologico su cui riflettere, oltre al grave problema della disaffezione per la casa che inizia ad essere vista come un qualcosa dove stare e basta e non una possibile fonte di problemi finanziari e fiscali come è diventato un acquisto.
E' veramente desolante lo specchio attuale generazione dei 30enni desunto da cio' che scrivi. Non un desiderio di pensare al futuro e costruire qualcosa nella vita ma solo pensare al presente, il tutto condito da una grande dose di vittimismo.
Chissà cosa ne pensano le generazioni piu' anziane, molto piu' umili, che a fronte di un'istruzione inferiore hanno mantenuto i figli fino ai 30 anni nella speranza fossero migliori.
I 30enni ti risponderebbero: pensare al futuro?? Quale futuro?? e non avrebbero tanti torti visto che se ci pensassero come alcune delle generazioni precedenti si sommerebbero disastri agli attuali disastri. Poi parli di umiltà delle generazioni passate...ma a quale generazione ti riferisci? Quella delle generazioni della due guerre mondiali, oppure a quelle delle BR oppure a quelle dell'italicus di piazza fontana, la strage di Bologna, ecc ecc, ah si quelli erano veramente umili!!! No caro mio, io, al contrario di molti italiani, ho la memoria lunga, quindi io non li criticherei molto sti 30enni che stanno pagando le pensioni, con retribuzioni da fame e soprattutto che resteranno tali ancora per molto, ai 65enni e loro la pensione non la vedranno mai.Poi guarda non mi soffermo nemmeno alla tua ultima frase. Eppoi ricordati che se le generazioni futuro sono "peggiori" la colpa non è loro ma di chi le ha "tirate su", oppure caro Ponzio Pilato ci laviamo le mani! Basta con lo scontro tra generazioni, lo scontro facciamolo tra chi ha lavorato onestamente e chi ha rubato...tra onesti e disonesti, tra furbi e intelligenti...questa è la vera battaglia no tra le generazioni.
Gratis per sempre!