infatti, le cause da fare sono due
io chiamo il cliente che ha una obbligazione nei miei confronti, il resto sono problemi suoi, e ci mancherebbe, e ripeto, non è pacifico che riprende nulla... il diritto alla mediazione non è solidale tra i mediatori come il nostro notaio suggerisce.
Ripeto, l'unico caso in cui può accadere che qualcuno paghi "doppia" provvigione (che doppia non è affatto) è il caso in cui a dimostri di aver avuto diritto quanto b, cosa peraltro rara. Nel caso il giudice può:
decidere che il cliente paghi a, mica può condannare qualcuno che non ha colpe.
Inoltre cosa accadrebbe nel caso in cui la mediazione fosse sotto gli usi, nel caso?
Si fa causa al cliente, che è l'unico ad avere obbligazioni con noi. Se poi qeusti ritiene, sulla base di qualche diritto, di poter chiedere qualcosa a b, lo faccia, ma il giudice mica è detto che gli dia ragione.
Un collega nostro ha chiamato in causa un altro collega e ha fatto ciò che il notaio suggerisce, ma di fatto è stato comprovato che il collega era in mala fede e SAPEVA, della presenza dell'opera dell'altro, ha dovuto infatti rifondere l'intera somma, ma perchè chiamato in causa assieme al cliente con motivazione fondata.
Inoltre l'unicum "mediazione"mica è dettato dall'importo... quindi... di cosa si parla?
La doppia mediazione non è doppia, ma si tratta di compensi differenti a due mediatori, caso oramai quasi impossibile da verificarsi.
Altro sarebbe se il giudice decretasse che l'apporto di b sia stato ininfluente alla conclusione dell'affare (e voglio vedere come) e emettesse una sentenza che farebbe riscuotere a, da poter usare poi per chiedere conto a b.
Ma come accusare b di qualcosa che non sa?
Cioè si dice in queste pagine che, nonostante fiumi di sentenze che danno ragione all'ultima arrivata, qui addirittura si potrebbe farsi dare i soldi da chi, assolutamente in buona fede e nella legalità, ha chiesto il proprio compenso?
Non c'è solidità tra mediatori nel diritto alla provvigione, ognuno di loro ha il suo, distinto e diviso.
La pluralità non significa che se io riscuoto ho riscosso anche la tua parte, non c'è scritto da nessuna parte.
Semmai è scritto in diverse sentenze che se a arriva a chiedermi qualcosa dopo che io ho pagato b, io ti rispondo "cara a, ho pagato regolarmente b che ha svolto regoalre mediazione, se ha qualcosa da chiedermi mi citi in giudizio".
Chiaro che se "a" può dimostrare mala fede di chicchessia avrà soddisfazione altrimenti spenderà inutilmente soldi ... se la mala fede è del cleitne citerà il cliente, se del collega citerà il collega, se di entrambi chiamerà entrambi... ma che sia certa e non basata sulla pretesa che oramai fa parte del passato "te l'ho fatta vedere io prima".
I giudici tendono a definire tali azioni con 2mediazioni non riuscite" quindi prive di diritto di riscossione.
Praticamente la discussione stessa non ha senso: si paga l'ultima stop, tranne nei casi dove si dimostra che quest'ultima ha agito in mala fede o non avesse alcun diritto, ciò nons ignifica quindi che un cliente fa come vuole, ma che anche lui dovrà tenere un comportamento corretto, quindi non cambiare agenzia sulla base di suoi parametri mentre sta trattando un immobile, girandole tutte per trattare lo stesso (solo per evitare guai, non necessariamente conseguenze) ma che s eun cliente, a distanza di tempo, rivisita un immobile che è stato ripresentato in modo più convincente (prezzo, condizioni, termini, mediatore) e conclude, al 99,9 periodico n% non avrà conseguenze alcune, pagando il mediatore che ha concluso, nonostante 8 mesi prima l'abbia visitata con altre 10 agenzie a un prezzo differente (tanto per dire uno dei casi più frequenti), e aggiungerei, rincarando, perfino allo stesso... ciò non significa che sia consigliabile, ma tant'è...