L'affermazione drastica, probabilmente vera, per ora è solo presunta, e forse pessimistica, .
E' vero che l'art. 3 comma 11 preclude la possibilità, per il periodo corrispondente alla durata dell'opzione, di chiedere l'aggiornamento del canone, anche se prevista nel contratto a qualsiasi titolo
C'è da chiedersi se il legislatore si riferiva ad aggiornamenti tipo interessi su spese straordinarie (oltre l'Istat) o altro meccanismo di aggiornamento.
Qui si configurerebbe come canone variabile, non come aggiornamento del canone base.
Giusta osservazione, Bastimento! Personalmente ritengo improbabile che le Entrate accolgano una interpretazione di questo tipo, che aprirebbe la strada a tutta una serie di "espedienti" all'italiana per aggirare il divieto di ogni possibile adeguamento del canone contrattualmente previsto. In attesa di conferme o smentite da parte dell'Entrate, io ho espresso il mio pensiero, più o meno condivisibile.