Provo a dire anche la mia.
Riguardo alla cedolare secca la nota attuativa dell'AdE , oltre ai moduli di domanda/comunicazione dati catastali/registrazione, specifica anche le moddalità di comunicazione dell'opzione scelta dal locatore.
In sostanza il locatore è obbligato a comunicare al conduttore, tramite raccomandata, la scelta operata: se in particolare opta per la cedolare secca, comunica anche che si impegna esplicitamente a non applicare aggiornamenti di sorta (es. istat e interessi su lavori...).
Ora la scelta può non essere definitiva, quindi può essere sospesa nel tempo.
Così pure, può essere fatta tardivamente.
In questi casi non è ancora chiarito cosa soccede degli adeguamenti già fatti o degli adeguamenti che si faranno: immaginando cioè ad esempio un'oscillazione sulla benedetta opzione, sembrerebbe possibile dopo un certo nr di anni a bocce ferme, rinunciare alla cedolare, farsi tassare alla vecchia maniera, ma aggiornare il canone, e l'anno successivo ri-optare per la cedolare ; sembra improbabile la flessibilità sull'adeguamento, ma dalla circolare non emerge che ciò sia vietato e sicuramente non è vietato uscire e rientrare dal vecchio metodo.
Sul tema adeguamento alcuni si domandano addirittura se sia implicita la restituzione degli adeguamenti già operati, nel caso domani si optasse per entrare in regime cedolare anche per contratti già in corso
Devo aggiungere che la modulistica di dichiaraziione non prevede indicazioni sul canone diverse da quello base contrattuale. Il che può far pendere la risposta ai dubbi suesposti in senso restrittivo
Concludendo: io penso che manterrò la formulazione del contratto alla vecchia maniera, semmai con la postilla che a fronte di una eventuale comunicazione riguardo all'opzione, si applicheranno le condizioni previste dalla legge.