Sottoscrivo l'invito di Fabrizio a privilegiare sempre la composizione bonaria (proprio perchè personalmente considero sempre molto pericolosa la "sicurezza" estrema di Antonello. Sarebbe meraviglioso poterla avere, ma io non trovo ragioni abbastanza forti per averla. Basti pensare che per molte tematiche si sono avuti decenni sentenze di Cassazione che ora dicono bianco e ora dicono nero, e che...quando la questione è stata finalmente rimessa alle Sezioni Unite....è stata risolta....affermando come giusto quello che era stato per decenni l'indirizzo minoritario!!!!!!!).
Allo stesso tempo (perdonami Fabrizio) io ...su questo nesso di causalità ci metterei più attenzione, nell'applicativo specifico di Alex.
Anche perchè....se prendiamo alla lettera alcune massime....ci sarebbe da aver paura anche a farsi presentare gente al bar , da un agente immobiliare!
Nel senso che sennò....basta che io (agente immobiliare) presenti due persone per fatti e circostanze che col mio lavoro non c'entrano nulla e ....che succede? ....se fra tre mesi uno trova interessantissimo l'appartamentino che l'altro vuol vendere....gli vado a chiedere la provvigione perchè li avevo presentati io? ![Innocente :innocente: :innocente:](/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/innocent.emoji.svg)
Ora: nel caso di Alex ..io 'sto nesso di causalità non lo vedo per niente.
E vero (stando a quel che dice Alex) che i mediatori avevano un incarico, così come è vero che ne hanno completamente trasfigurato il senso, tanto da far FUGGIRE il potenziale acquirente.
E infatti: la trattativa - completamente "andata in aceto" e persino dimenticata a causa delle premesse create dai mediatori - viene intavolata ex novo, con premesse del tutto nuove e diverse , radicalmente diverse, direttamente dal venditore.
Se tutto questo potesse essere dimostrato...l'unico nesso causale che vedo io è quello tra il disservizio reso dall'agenzia al venditore tradendone arbitrariamente il mandato e il conseguente disservizio reso al compratore. Nella sostanza l'agenzia ha creato un ostacolo alla conclusione dell'affare, così enorme da vanificarlo addirittura! Altro che "concorrere" alla sua conclusione.
In liena con questa lettura c'è un'altra massima redazionale (tratta da Sistema24Immobili del Sole24ore) che è tratta dalla stessa sentenza 15880 citata da Alex, ma che mi sembra ancor più concludente, ed è questa:
Allo stesso tempo (perdonami Fabrizio) io ...su questo nesso di causalità ci metterei più attenzione, nell'applicativo specifico di Alex.
Anche perchè....se prendiamo alla lettera alcune massime....ci sarebbe da aver paura anche a farsi presentare gente al bar , da un agente immobiliare!
Ora: nel caso di Alex ..io 'sto nesso di causalità non lo vedo per niente.
E vero (stando a quel che dice Alex) che i mediatori avevano un incarico, così come è vero che ne hanno completamente trasfigurato il senso, tanto da far FUGGIRE il potenziale acquirente.
E infatti: la trattativa - completamente "andata in aceto" e persino dimenticata a causa delle premesse create dai mediatori - viene intavolata ex novo, con premesse del tutto nuove e diverse , radicalmente diverse, direttamente dal venditore.
Se tutto questo potesse essere dimostrato...l'unico nesso causale che vedo io è quello tra il disservizio reso dall'agenzia al venditore tradendone arbitrariamente il mandato e il conseguente disservizio reso al compratore. Nella sostanza l'agenzia ha creato un ostacolo alla conclusione dell'affare, così enorme da vanificarlo addirittura! Altro che "concorrere" alla sua conclusione.
In liena con questa lettura c'è un'altra massima redazionale (tratta da Sistema24Immobili del Sole24ore) che è tratta dalla stessa sentenza 15880 citata da Alex, ma che mi sembra ancor più concludente, ed è questa:
Nell'ipotesi di intervento successivo di due mediatori, ai fini del sorgere del diritto alla provvigione, l'opera del primo mediatore (che non abbia condotto a termine l'affare ma abbia messo in relazione le parti) è ininfluente sulla conclusione del negozio e, quindi, inapplicabile la disciplina ex art. 1758 c.c. ove non sussista il rapporto di concausalità dell'apporto degli intermediari e la conclusione dell'affare sia la conseguenza prossima o remota dell'attività solo del secondo mediatore che ha riproposto ab origine l'attività mediatizia nei confronti dei soggetti tra cui l'affare si è concluso.
Mi sembra chiarisca abbastanza bene il fatto che il solo "mettere in contatto le parti" su premesse che non porteranno alla conclusione dell'affare se non dopo riproposizione ab origine della trattativa non sia considerato affatto sufficiente per far nascere un qualche diritto provvigionale a chi "solo presenta" due potenziali contraenti, tanto da non far riconoscere alcun diritto in capo al primo mediatore.
Ora : se al posto del secondo mediatore c'è il diretto interessato (venditore) il quale non avrebbe mai venduto se non avesse riproposto ab origine quella trattativa....l'interpretazione del nesso du causalità sempre quello resta!
Che poi si può riassumere sorridendo e con una frase sola: si potrà mai dire, secondo logica, che abbia "concorso alla conclusione di un affare"...colui che ha fatto scappare il potenziale contraente?
Il problema pratico, piuttosto, è quello di dimostrare che tutto questo sia avvenuto, secondo me.