spesso non condivido i metodi di pyersilvio, ma questa volta sono d'accordo con lui.
in una compravendita ognuna della parti in causa bada al suo interesse
..e fai male.
..Ma la questione è ancora molto più semplice sai.
Cercare, reperire, per immettere le case sul mercato e' un lavoro tanto certosino, quanto faticoso.
Talvolta, per i prodotti più di pregio o per gli affari più appetibili, possono volerci anche anni.
A perseverare, senza apparire insistente, nella conquista del venditore.
Ottenuto il prodotto venderlo è l'ultima ruota del carro.
Sarebbero capaci anche i ciabattini più accademici in circolazione.
Spesso capita, che per un buon prodotto acquisito, si manifesta una vera e propria processione di clienti che vengono a visitarlo.
L'ultima volta, la settimana scorsa, nella stessa mattinata, dieci appuntamenti di fila, uno ogni mezz'ora.
Tanto che ho portato panini e caffè da Mcdonald's, per rifocillare tra un appuntamento e l'altro, i due venditori impegnati in quel tour de Force.
Nella sfilata di clientela, indotti al pellegrinaggio dalla bontà della casa, non sono certo mancati quei clienti sui generis della maria40, con i loro classici "polpettoni" a sostenere le loro solite tiritere.
Tra capienze di acquisto border line, doppie o triple sospensive per offerte risibili o proposte da voler subordinare alla vendita del loro usato, il valzer delle debuttanti.
Ma ti pare..?
Che dopo tanto sforzo e fatica per acquisire il prodotto, lo si conceda ad uno che non sa se riesce comprarlo o se ci riesce, ci rimanda il pagamento alle calende greche?
Ci mancherebbe che il mediatore non media per se stesso.
Diversamente non sarebbe determinante per la conclusione dell'affare.