Si certo, la mia era una provocazione.
Però non si può nemmeno volersi sposare, e poi cercare escamotage per aggirare le norme in materia successoria !
Questa volta mi permetto dissentire.
Premesso che non conoscendo la situazione personale degli interessati, non è lecito giudicare le scelte personali. Quanto invece alla domanda qui postata, mio personale parere è che si sia di fronte ad una lacuna, o carenza di flessibilità della attuale materia successoria.
Sicuramente la revisione del diritto di famiglia ha corretto una grave ingiustizia nei confronti del coniuge, tendenzialmente verso le mogli: ; li sì si poteva parlare di patriarcato: in passato i beni erano frequentemente intestati al marito (che produceva reddito) ed in caso di successione alla moglie spettava poca cosa.
Oggi l'istituto del matrimonio come strumento giuridico, dovrebbe recepire una mutata realtà sociale: e non trovo per niente assurdo, che i beni formatisi nell'ambito di una precedente unione, si desideri siano trasmessi al frutto di tale unione. Il nuovo coniuge (che sia conseguente ad un divorzio o ad una vedovanza) nulla ha da vantare sui pregressi beni personali del futuro coniuge, che dovrebbe in quello specifico caso poter decidere di lasciare in eredità a chi vuole tali proprietà, senza che maturino per il nuovo coniuge diritti di quota legittima su tali beni.
Detto questo, purtroppo oggi la normativa è quella che è, e tutti gli espedienti citati, sia pur "leciti", sono attaccabili: dipendono dal comportamento
futuro del nuovo coniuge.
Piuttosto non ho letto se la OP sia figlia unica (probabile) o meno: in presenza di più figli la questione si complicherebbe.
Se non ci si sposa, in una situazione del genere, meglio ancora 😉
Anche questo è discutibile, non tanto per le rispettive opinioni sul matrimonio.
Il meglio ancora è sicuramente vero per gli interessi della figlia: ma non è detto che il consiglio valga per la madre. Manca il "soggetto" del meglio.....