rispondo xche' non si puo' rimanere impassibili in funzione di cio' che si crede
Rispondi a me ora..plssss...
la tua via...inizia col nome di un santo? se si cambi indirizzo??
a un passaggio a livello e vedi il simbolo..nota croce ...cambi strada?
l'ambulanza? vai con la tua macchina?
natale? ti rifugi in cantina?
pasqua? le uova? le colombe? nella spazzatura?
i cimiteri? tutti inceneriti nella tazza sopra il camino?
le chiese? rase al suolo o ogni volta gli giri al largo?
vado avanti?
tutto questo...chiaramente simboli che richiamano cio' che siamo...da dove veniamo...dove viviamo...da oltre 2000 anni..non rappresentano nulla? le radici...la storia..la cultura...tutto nel bidone?
per chi? per cosa?
Ti rimando un articolo di Alberoni...che tutto e' meno che un filoreligioso...magari ti apre la mente
La storia, i simboli e i divieti Se l’utopia cancella la libertà
I giudici di Strasburgo hanno proibito l’esposizione del crocifisso nelle scuole. Alla Turchia proibirebbero la mezzaluna e a Israele la stella di Davide. E già qualcuno chiede di sopprimere il Natale e, con la stessa logica, Yom Kippur e Ramadan. Tutto nel nome della laicità dello Stato. Ma nel mondo moderno lo Stato non è solo quello centrale. Sono «Stato» anche le regioni, i comuni, le comunità autonome, le associazioni religiose e culturali a cui, per il principio di sussidiarietà, sono delegate funzioni pubbliche. In un’Europa multietnica e multireligiosa sono importantissime le vecchie nazioni e le formazioni che vivono attorno a valori, norme, simboli tradizionali. Proibire i loro simboli perché irritano, turbano, danno fastidio a un individuo qualsiasi, significa impedire a intere comunità di continuare a essere se stesse, negare il pluralismo.
La storia ci dice che il pluralismo viene negato da tutti coloro che vogliono distruggere il passato per realizzare una utopia. Gli spagnoli hanno annientato le civiltà precolombiane, la Rivoluzione francese ha cambiato persino il nome agli anni e ai mesi. I comunisti sovietici hanno imposto l’ateismo. Negli Stati totalitari islamisti vieni arrestato se mostri una Bibbia o un Vangelo. L’utopia porta al totalitarismo.
Questo vuol dire che i filosofi, i giuristi dei diritti dell’individuo hanno una mentalità totalitaria ? Se vogliono realizzare l’utopia di impedire che qualsiasi individuo possa essere turbato dal comportamento reale o simbolico di qualsiasi altro sì. Per accontentare tutti devono proibire tutto: gli usi, i costumi, i valori, perfino le lingue degli altri popoli. Mentre i grandi imperi persiano, romano, inglese lasciavano vivere i culti, le tradizioni e le lingue locali, i nostri utopisti sono spietati. Non solo sulle dimensioni dei piselli e delle arance, ma sui simboli religiosi e persino sul linguaggio. In certi Paesi non puoi dire «sesso» ma devi dire «genere» perché qualcuno si offende.
Dopo un totalitarismo giacobino, marxista, nazista e musulmano potrebbe nascere un totalitarismo eurocratico. Sbandierando le sue promesse utopiche, distrugge le istituzioni del passato e impone il suo potere. Ammaestrati dalla storia, cerchiamo di impedire che accada, restiamo vigili e diffidenti. Siamo europei, ma per favore, conserviamo le nostre tradizioni, il nostro linguaggio, sì, perfino le nostre debolezze, i nostri pregiudizi. E se ci impongono a forza qualcosa, diciamo di no.
Francesco Alberoni dal Corriere.it
Rispondi a me ora..plssss...
la tua via...inizia col nome di un santo? se si cambi indirizzo??
a un passaggio a livello e vedi il simbolo..nota croce ...cambi strada?
l'ambulanza? vai con la tua macchina?
natale? ti rifugi in cantina?
pasqua? le uova? le colombe? nella spazzatura?
i cimiteri? tutti inceneriti nella tazza sopra il camino?
le chiese? rase al suolo o ogni volta gli giri al largo?
vado avanti?
tutto questo...chiaramente simboli che richiamano cio' che siamo...da dove veniamo...dove viviamo...da oltre 2000 anni..non rappresentano nulla? le radici...la storia..la cultura...tutto nel bidone?
per chi? per cosa?
Ti rimando un articolo di Alberoni...che tutto e' meno che un filoreligioso...magari ti apre la mente
La storia, i simboli e i divieti Se l’utopia cancella la libertà
I giudici di Strasburgo hanno proibito l’esposizione del crocifisso nelle scuole. Alla Turchia proibirebbero la mezzaluna e a Israele la stella di Davide. E già qualcuno chiede di sopprimere il Natale e, con la stessa logica, Yom Kippur e Ramadan. Tutto nel nome della laicità dello Stato. Ma nel mondo moderno lo Stato non è solo quello centrale. Sono «Stato» anche le regioni, i comuni, le comunità autonome, le associazioni religiose e culturali a cui, per il principio di sussidiarietà, sono delegate funzioni pubbliche. In un’Europa multietnica e multireligiosa sono importantissime le vecchie nazioni e le formazioni che vivono attorno a valori, norme, simboli tradizionali. Proibire i loro simboli perché irritano, turbano, danno fastidio a un individuo qualsiasi, significa impedire a intere comunità di continuare a essere se stesse, negare il pluralismo.
La storia ci dice che il pluralismo viene negato da tutti coloro che vogliono distruggere il passato per realizzare una utopia. Gli spagnoli hanno annientato le civiltà precolombiane, la Rivoluzione francese ha cambiato persino il nome agli anni e ai mesi. I comunisti sovietici hanno imposto l’ateismo. Negli Stati totalitari islamisti vieni arrestato se mostri una Bibbia o un Vangelo. L’utopia porta al totalitarismo.
Questo vuol dire che i filosofi, i giuristi dei diritti dell’individuo hanno una mentalità totalitaria ? Se vogliono realizzare l’utopia di impedire che qualsiasi individuo possa essere turbato dal comportamento reale o simbolico di qualsiasi altro sì. Per accontentare tutti devono proibire tutto: gli usi, i costumi, i valori, perfino le lingue degli altri popoli. Mentre i grandi imperi persiano, romano, inglese lasciavano vivere i culti, le tradizioni e le lingue locali, i nostri utopisti sono spietati. Non solo sulle dimensioni dei piselli e delle arance, ma sui simboli religiosi e persino sul linguaggio. In certi Paesi non puoi dire «sesso» ma devi dire «genere» perché qualcuno si offende.
Dopo un totalitarismo giacobino, marxista, nazista e musulmano potrebbe nascere un totalitarismo eurocratico. Sbandierando le sue promesse utopiche, distrugge le istituzioni del passato e impone il suo potere. Ammaestrati dalla storia, cerchiamo di impedire che accada, restiamo vigili e diffidenti. Siamo europei, ma per favore, conserviamo le nostre tradizioni, il nostro linguaggio, sì, perfino le nostre debolezze, i nostri pregiudizi. E se ci impongono a forza qualcosa, diciamo di no.
Francesco Alberoni dal Corriere.it