Vai a parlare di "panico" con la gente in cassa integrazione e vediamo se è mera illusione psicologica o veramente stiamo vivendo nel periodo peggiore che si è conosciuto nell'ultimo secolo. Personalmente non ho nessun panico avendo 2 aziende che paradossalmente son cresciute nella crisi ma vivo tra la gente e la situazione continua a sfuggire a molti evidentemente. Fresco di pubblicazione in data odierna su IL SOLE 24 ORE, un giornale finanziato lautamente da chi nel mattone ci vive..
Il mattone accelera la frenata: i prezzi delle case sono scesi del 3,3% in soli sei mesi, i primi del 2012. Del resto tutti gli operatori concordano: solamente attraverso un graduale repricing l'offerta, mai stata così ampia sul mercato, può tornare a incontrare la domanda soffocata dalla crisi e dalla stretta del credito. Gli ultimi dati sull'andamento del mercato immobiliare sono quelli di Gabetti, riferiti al primo semestre 2012 e confermano il trend ribassista: il primo semestre del 2012 ha visto una flessione media dei prezzi del -3,3% per quanto riguarda le grandi città.
Ma è opportuno fare dei distinguo tra le principali otto grandi città italiane prese in esame dall'Ufficio studi Gabetti: Milano, Roma e Torino hanno mostrato una flessione rispettivamente del -2,2%, del -2,5% e del -4,5% dopo due semestri di sostanziale stabilità. Genova è stata caratterizzata da dinamiche simili, mostrando una flessione semestrale del 5%, dopo tre semestri di stabilità dei prezzi. Palermo ha mostrato solo una lieve flessione (-1%), seguita però ad una diminuzione del 7% nel semestre precedente. Si confermano in lieve calo i prezzi a Bologna (-2,7%), Firenze (-3,7%) e Napoli ( -4,9%).
Saranno sufficienti questi ribassi per riaccendere l'interesse dei compratori? Analizzando l'andamento delle compravendite relative alle principali 8 grandi città, rispetto alla situazione delineata nel corso del 2011, si rileva una netta flessione. Nel I trimestre 2012 si è verificato un calo del 17,9 delle transazioni. La diminuzione si è verificata in tutte le città: in particolare Palermo ha registrato la flessione superiore (-26,5%), seguita da Genova (-21,8%), Firenze (-21,1%), Roma (-20,6%); Bologna (-18,4%) e Torino (-18,1%). Flessioni più contenute per Milano (-10,7%) e Napoli (-9,8%).
Questi sono gli ultimi dati fotografati da Gabetti, ma arrivano le conferme anche da Santa Margherita Ligure dove si è appena concluso il Forum di Scenari Immobiliari: secondo l'Outlook 2013 i prezzi delle residenze scenderanno mediamente quest'anno del 2,2% (e di un ulteriore -1,3% nel 2013). «Lo scorso anno - ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari - avevamo parlato di un mercato ancora difficile, con una ripresa prevista solo nel 2015. L'andamento conferma questa linea con un andamento ancora stazionario nel 2013, ma senza crolli. In linea con quanto sta accadendo negli altri Paesi. I prezzi delle case sono calati dell'11% in cinque anni, come la media europea».
Questo trend ribassista dovrebbe scongiurare il pericolo di una bolla immobiliare in Italia, caratterizzata da periodi prolungati di stasi del mercato in cui domanda e offerta non si incontrano: «I dati e le caratteristiche del mercato immobiliare italiano, come evidenziato dallo studio dell'Ance, indicano che nel nostro Paese non ci sono gli estremi per lo scoppio di una bolla». Questo il commento del Presidente dell'Ance Paolo Buzzetti alle notizie diffuse negli ultimi giorni sul probabile scoppio di una bolla immobiliare in Italia come anche in altri Paesi europei.